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Giochi da Tavolo

Star Wars Unlimited | Recensione del gioco di carte collezionabili in una galassia lontana lontana

Avevo un brutto presentimento.
Sono già passato per giochi di carte di Star Wars che non sono riusciti a durare nel tempo. Per uno di questi giochi, il mio preferito, Star Wars PocketModel TCG, mi sa di essere stato perfino l’unica persona al mondo ad averlo provato perché non riesco mai a trovare giocatori che se ne ricordino. Era un bel mappazzone in effetti, perché univa carte collezionabili a war game, ma male… e conservo ancora tutto!

Passato e futuro: a sinistra carte e modellini di Star Wars PocketModel TCG, a destra carte e segnalini di Star Wars Unlimited

Nel mezzo c’era stato anche un gioco di Wizards of the Coast con l’esperto Richard Garfield, già autore di Magic: The Gathering, ma anche di quel prodotto si sono perse presto le tracce mentre nel frattempo i giochi di carte collezionabili hanno conquistato il mondo. Dalla sponda Disney è arrivato in questi anni perfino Lorcana, ma ci si è sempre chiesti come fosse possibile che una IP così potente come Star Wars non avesse ancora avuto un TCG ben supportato e in grado di durare nel tempo!

Eppure eccoci qui con un nuovo TCG, Star Wars Unlimited di Fantasy Flight Games e Asmodee; dopo aver fatto qualche partita di prova con lo Starter Set per 2 persone della prima espansione, Scintilla di Ribellione, e una manciata di Booster Pack (ringraziamo Asmodee per l’invio) il mio brutto presentimento è andato a farsi benedire più veloce del Millennium Falcon quando attiva l’iperguida. Nello starter set sono contenuti due mazzi pronti per giocare (uno di Darth Vader e l’altro di Luke Skywalker), segnalini di cartone, un regolamento e due poster che se girati al contrario diventano playmat di carta.

Non mi è bastata la sola prova con amici, ho voluto di più: ho cercato tornei ufficiali nelle vicinanze e mi ci sono fiondato, ho comprato un raccoglitore per collezionare le carte, sto osservando gli annunci della nuova espansione Ombre Sulla Galassia in arrivo e questa settimana mi aspettano giornate di draft al Napoli Comicon!
La Forza è sicuramente con questo gioco.

La minaccia fantasma a Magic

In Star Wars Unlimited i giocatori compongono il proprio mazzo attraverso lo sbustamento di booster pack da 16 carte ciascuno. Creato il proprio mazzo di gioco (50 carte circa), una partita consiste nel picchiare gli avversari utilizzando un Leader e delle unità da schierare sia su un campo di combattimento terrestre, sia su uno spaziale; vince chi distrugge per primo la Base avversaria.

Lo stradominio di Magic nel mondo delle carte collezionabili è tutt’oggi palpabile, una presenza così pesante che fa comunque sentire la sua influenza anche nelle nuove creature che stanno nascendo in questi anni, Lorcana in primis. Anche Star Wars Unlimited subisce il fascino di Magic, e non è solo una parvenza di similitudine… è proprio una dichiarazione di guerra!

Nelle meccaniche e nel deckbuilding, infatti, Star Wars Unlimited somiglia davvero tanto a Magic nel suo formato Commander. Giocare un determinato colore di carte vuol dire avere in mente un determinato tipo di strategia (control, ramp, aggro, ecc..), si attaccano le altre unità schierate in campo dai giocatori o i giocatori stessi identificati dalle Basi, le carte vengono esaurite e approntate girandole in orizzontale e verticale, i leader sono a tutti gli effetti la carta comandante di Magic e possono essere anche schierati in campo, e ci sono perfino abilità che richiamano quelle tipiche di Magic (Imboscata in Star Wars, per esempio, è del tutto uguale a Attacco Improvviso in Magic).

Al di là delle rarità delle carte ci sono anche olografiche e full art, chiamate “Hyperspace”. Anche le Hyperspace possono essere olografiche.

Star Wars Unlimited ha preso quindi il meglio di Magic, ossia le sinergie tra le carte e le combo, le relazioni tra i semi e il deckbuilding strategico, ma poi cerca di stravolgere il tutto colpendo quelli che secondo me sono due grandi punti deboli del TCG principe di tutti i giochi di carte collezionabili: l’incidenza delle risorse per giocare carte (Terre in Magic, Risorse in Star Wars Unlimited) all’interno di un mazzo, e la gestione della turnazione che nelle partite più avanzate di Magic può diventare un’esperienza frustrante con giocatori che passano interi round a guardare l’avversario che macina carte su carte dal proprio mazzo.

Risorse per tutti

Ci è già arrivato Lorcana a depotenziare l’incidenza delle Terre/Risorse all’interno di un mazzo, diciamocelo, lasciando che alcune carte possano essere usate anche per pagare il costo di altre. Star Wars Unlimited invece permette al giocatore di utilizzare qualunque carta dalla propria mano come risorsa per evocare carte in gioco, semplicemente schierandola coperta sul tavolo.

Le risorse si approntano (STAPpano) ed esauriscono (TAPpano) per compiere azioni in gioco

Questa meccanica permette ai giocatori da un lato di costruire mazzi senza preoccuparsi di eventuali carte risorse da implementare, dall’altro di mitigare la casualità tipica di un gioco di carte semplicemente adattando la fortuna della pescata alle esigenze della partita. Qualche esempio: al turno 2, è inutile tenere in mano una carta che costa 6 risorse, meglio giocarla come risorsa; oppure, una carta da equipaggiare funziona solo se abbiamo un Ribelle in campo, ma in quel dato momento della partita non c’è nessun Ribelle nemmeno in mano, quindi tanto vale giocarla come risorsa.

I semi/colori evidenziati su ogni carta dunque servono quasi esclusivamente per motivi di deckbuilding: i Leader sono sempre di due colori (di cui uno è sempre o bianco o nero, a simboleggiare l’Eroismo e la Malvagità), mentre la Base ne aggiunge un terzo. Questi tre colori sono quelli da rispettare nella costruzione del proprio arsenale, anche se in realtà si possono pur giocare carte di colori diversi a patto di spendere due risorse in più per ogni colore mancante.

Turnazione dinamica

Come in Magic, anche in Star Wars il focus della propria strategia è far entrare in combo le carte, magari ostacolando anche l’avversario. Ma l’attenzione dei giocatori in questo gioco è da dividere su due fronti di combattimento, più la base che può essere attaccata anche se ci sono truppe avversarie in campo (a meno che non abbiano un’abilità che attira i colpi, come Sentinella).

A questo bisogna aggiungere che in ogni round i giocatori possono fare solo un’azione alla volta, alternandosi con l’avversario. Niente turni che durano un’infinità, niente azioni interrotte da reazioni avversarie, almeno per ora… il risultato è che le partite di Star Wars Unlimited risultano molto più dinamiche di una partita a Magic, ma non per questo meno strategiche: una pianificazione attenta in previsione delle mosse successive dell’avversario è sempre la strada giusta.

Prima di ogni round c’è una fase di pesca (2 carte) dopo la quale si può decidere anche se schierare una carta come risorsa. Dopodiché, il round comincia e in questo contesto assume un enorme valore l’Iniziativa, ossia un segnalino che determina il giocatore che agisce per primo. questo segnalino si può acquisire durante un normale round, come un’azione di turno. Il giocatore che se lo aggiudica non può compiere più azioni ma avrà diritto al primo turno nel prossimo round. Accaparrarsi quel segnalino al momento giusto diventa quindi fondamentale per costruire la propria strategia o per rompere quella avversaria.

Una nuova speranza

Star Wars Unlimited è una piacevole sorpresa nel mondo dei giochi delle carte collezionabili nonostante nelle sue meccaniche pesi molto l’eredità di Magic: The Gathering. Ma probabilmente è anche per questo motivo che questo gioco di carte collezionabili sta conquistando sempre più persone, oltre al fatto che l’universo di Guerre Stellari attendeva davvero solo di essere sfruttato in un TCG ben funzionante e supportato. I giocatori di Magic potrebbero trovare un terreno familiare in questo gioco con dei bei twist, ma non tutti potrebbero gradire i turni alternati, anzi… alcuni potrebbero trovarcisi costretti e limitati nel non poter schierare tutte le carte possibili o nel non poter sempre reagire durante i turni avversari. I nuovi giocatori invece potrebbero trovare un nuovo lido per sviluppare una nuova passione grazie alla semplicità e chiarezza delle meccaniche che rendono l’esperienza di gioco molto fluida e dinamica.

This post was published on 22 Aprile 2024 12:30

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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