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Giochi da Tavolo

Casting Shadows | Recensione | Ne rimarrà solo uno

Se amate i giochi da tavolo facili da apprendere e oltremodo divertenti da giocare, molto probabilmente avrete già sentito parlare di Unstable Unicorns e Here to Sly. Dopo questi due successi e altri titoli, i ragazzi di Unstable Games ci riprovano questa volta con Casting Shadows, board game forte di una trionfante campagna Kickstarter in grado di raccogliere oltre quattro milioni di dollari.

Casting Shadows è un gioco a eliminazione da due a quattro giocatori con delle partite che durano circa un’ora, in cui tra magie e trasformazioni si cerca di eliminare gli avversari e rimanere l’ultimo partecipante in gioco. Un’esperienza in cui ci siamo immersi nelle ultime settimane e di cui, dopo svariate partite e innumerevoli incantesimi scagliati, siamo finalmente pronti a parlarvi.

Un solo vincitore

Gli scontri fino a quattro partecipanti si svolgono in Casting Shadows in una mappa da gioco composta da otto differenti tasselli esagonali, ognuno di essi dotato di alcune peculiarità proprie. I giocatori si mettono invece nei panni di alcuni solo all’apparenza innocui animaletti, capaci di trasformarsi nelle loro pericolose e possenti forme ombra al raggiungimento di alcune precondizioni. A corredo del tutto una serie di intriganti meccaniche, che partono da incantesimi e contro incantesimi fino ad arrivare alla possibilità di arruolare dei companion, e che vanno a comporre un sistema di gioco semplice da capire e in grado di rimanere fresco e avvincente anche dopo decine e decine di sfide.

Creature carinissime e potenti incantesimi: che cosa potrebbe andare storto?

L’obiettivo di oggi partita è, come in qualsivoglia altro board game a eliminazione, quello di estromettere dal gioco tutti gli altri partecipanti. Per farlo è necessario azzerarne i punti salute, che sono comodamente indicati e modificabili tramite una comoda rotellina con dei valori presente sulla carta di ogni singola creatura. Una trovata di grande valore, dato che consente di avere tutto più facilmente sotto controllo ed evita di inondare la plancia di gioco di segnalini danno come succede in altri giochi da tavolo. Presente in ogni carta dedicata ai personaggi è inoltre una seconda rotellina, che rappresenta invece i punti ombra necessari per scatenare la più imponente versione della creatura e i suoi poteri unici.

Per infliggere danni agli avversari Casting Shadows mette a disposizione dei giocatori un fornito mazzo di incantesimi, ognuno dei quali può essere ottenuto utilizzando delle risorse, e anche dei contro-incantesimi coi quali proteggersi.

Tali strumenti di offesa, oltre che richiedere un differente numero di oggetti per essere ottenuti, sono inoltre dotati di un differente raggio d’azione, rendendo quindi possibile colpire solo le creature presenti in determinate caselle, e altri effetti vari. Pure le varie zone della mappa, come anche i companion ottenibili rispettando determinate condizioni, posseggono poi effetti unici, aumentando ulteriormente le variabili in grado di determinare lo svolgersi delle partite.

Trasformazioni, incantesimi e compagni

In Casting Shadows non vi è un numero totale massimo di turni, ma si continua a oltranza fino a quando non rimane solo un singolo partecipante in gioco. Ognuno di questi turni si svolge in tre differenti fasi, ossia:

  • Raccolta delle risorse: ogni round del giocatore comincia con il lancio di cinque dati, con il risultato che va a comporre le risorse della creatura per tale turno. Oltre che elementi necessari per ottenere i vari incantesimi e contro incantesimi sparsi per il tabellone, tale lancio può inoltre far ottenere ai giocatori anche dei frammenti ombra e dei cristalli maledetti. I primi servono principalmente per poter scatenare la forma ombra del proprio personaggio, mentre i secondi, se non rimossi entro la fine del turno, arrecano dei danni;
  • Utilizzo dei punti azione: la fase più corposa del turno, in cui si possono fare fino a quattro differenti azioni come muoversi, lanciare o raccogliere incantesimi, rimuovere cristalli maledetti e anche ripetere parte del tiro dei dati fatto nella fase precedente;
  • Fase conclusiva: parte del round finale molto veloce, in cui i frammenti ombra non utilizzati vanno ad aumentare il relativo indicatore sulla plancia personaggio, mentre i cristalli maledetti ancora presenti vanno a infliggere danni al giocatore. Tutte le risorse non ancora usate vengono infine rimosse.
Le forme ombra sono decisamente possenti, sia in gioco che nelle illustrazioni.

Trasformare la propria creatura in forma ombra porta due differenti vantaggi: il primo è quello di poter utilizzare la sua abilità speciale, che consente ad esempio di infliggere grossi quantitativi danno in cambio di energia ombra o di ripristinare un grosso quantitativo di punti salute, mentre il secondo concede al giocatore in questione di evocare un companion. Aumento dei punti azione, riduzione dei danni subiti e molto altro ancora: anche tale scelta si rivela a dir poco fondamentale nell’economia di gioco, con il possedere un compagno il prima possibile che si rivela spesso e volentieri una delle principali chiavi di volta del board game.

Alla prova dei fatti il tutto funziona più che bene, anche grazie a una lunga serie di carte incantesimo e contro incantesimo differenti. Le partite, mai troppo lunghe ne veloci, riescono infatti facilmente a divertire e a rimanere abbastanza equilibrate nelle maggior parte delle fasi di gioco. Punto di forza dell’intera esperienza è sicuramente la sua immediatezza, dato che serviranno veramente pochi minuti per indottrinare praticamente qualsiasi neofita del gioco. Non aspettatevi in ogni caso qualcosa di incredibilmente vario, ma il giusto compromesso tra un gioco da tavolo veloce e uno profondo. Trattandosi di un board game a eliminazione, chi viene estromesso dal gioco se ne rimane infine ovviamente con le mani in mano, senza assolutamente nulla da fare. Una pecca ovviamente fisiologica data la natura di Casting Shadows, ma che val ben la pena sottolineare.

La mappa di gioco è composta da tasselli esagonali.

Di qualità

Assolutamente di valore quella che è la qualità costruttiva del prodotto. Casting Shadows offre infatti quattro differenti plance personaggio in cartone rigido dotate dei comodissimi indicatori di punti salute e ombra tramite rotellina. Anche i meeple sono di buonissima qualità e ricalcano alla perfezione quelli che sono i vari protagonisti del gioco. Molto buone anche le tessere esagonali che vanno a creare la mappa di gioco e le carte che compongono i vari mazzi companion e di incantesimi/contro incantesimi. Pregevole poi la trovata di inserire delle piccole card da distribuire ai giocatori contenenti le nozioni cruciali di Casting Shadows, rendendo ancora più semplice portare a bordo partecipanti inesperti.

Bellissime pure le illustrazioni, che riescono a rivelarsi un quid non indifferente sia durante l’acquisto che soprattutto durante il gioco. A convincere particolarmente, come avrete avuto modo di vedere nelle immagini a corredo di questo articolo, sono sicuramente sia le plance delle varie creature che le tessere rappresentanti le varie zone. Un lavoro di primissimo livello, per una produzione che riesce a soddisfare anche sotto tale punto di vista.

Le illustrazioni e i materiali utilizzati sono decisamente di livello

Giudizio finale

Casting Shadow è un ottimo gioco da tavolo a eliminazione in cui si è chiamati a sconfiggere tutti gli avversari e a risultare l’unica creatura sopravvissuta. Semplice da apprendere ma discretamente profondo: probabilmente non convincerà tutti coloro che cercano esperienze più espanse e variegate, ma se volete qualcosa di veloce e divertente, magari da sfruttare con qualche neofita, Casting Shadows difficilmente vi deluderà.

This post was published on 28 Novembre 2023 19:30

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