Cosa hanno in comune l’atto di “Scollegare la nonna per poter ricaricare il cellulare”, “Passare il Natale davanti a Non è la d’Urso” e “Vladimir Putin che cavalca un orso”? Sono tutti e 3 ottimi motivi per farsi licenziare dal capo. Se siete rimasti storditi di fronte a questo intro pieno di assurdità non avete ancora visto niente e vi mostrerò di più in questa recensione di Punchline, il gioco Asmodee per le serate senza gli amici perbenisti.
Il black humor, è risaputo, divide il mondo in due tipi di persone: quelle che hanno una concezione più ampia dell’umorismo, riuscendo a ridere anche di fatti tragici che solitamente scandalizzerebbero i più e le persone tristi. Ecco, Punchline non è un gioco per persone tristi, anzi è un gioco che unisce proprio per la sua malignità e per la sua velocità di apprendimento.
Ispirato dal celebre “Cards Against Humanity” – da cui forse riprende un po’ troppo, comprese carte di cui crea la versione meno divertente – Punchline prevede che ogni giocatore riceva una serie di carte risposta (carte rosse) per rispondere alle carte domanda (carte blu) che il giocatore scelto pescherà a turno. Questo giocatore, detto “Boss”, non potrà giocare una risposta per la domanda pescata ma dovrà invece rileggere la domanda inserendo a ruota, nello spazio apposito, la risposta fornita dai giocatori. L’abbinamento che risulterà più divertente sarà quello vincente e il giocatore che avrà dato la risposta vincente diventerà il nuovo “Boss”. Il gioco procede fino a quando un giocatore non avrà raggiunto i 5 punti, o a oltranza, dipende quanti amici si sono alzati indignati dal tavolo.
Punchline infatti è un gioco che mette insieme l’assurdo, il molesto, il violento, il razzista, l’oscuro, il sessuale e lo schifoso per dare vita all’inaspettato. A quella risata che scaturisce genuina e impetuosa dall’anima quando si legge che l’unico rimedio per l’AIDS è conservare le proprie scorregge in frigo o che la fatina dei denti ha lasciato Hitler sotto il cuscino. Ecco se queste frasi non vi hanno fatto almeno sorridere allora Punchline non è il gioco che fa per voi. Se invece la vostra immaginazione è volata ad un bambino che invece del classico soldino trova un vecchio tedesco arrabbiato che batte la mano sul letto gridando “Nein Nein NEIN!” sotto il cuscino, allora potete aggiungere Punchline al vostro carrello.
Nelle serate in cui lo abbiamo testato abbiamo notato parecchie domande molto interessanti (100 carte domanda totali) che non avevamo mai visto in giochi simili. Mentre parecchie delle risposte ci sono sembrate un pochino scontate e, per quanto il nostro gruppo di giocatori fosse formato da personaggi amanti del più becero e nero degli umorismi, siamo stati costretti a togliere, dalle 300 carte risposte disponibili, circa 80 carte. Questo perché appesantivano parecchio il gioco e non solo non erano molto divertenti ma erano proprio brutte da leggere e immaginare, anche per chi ama il black humor. Ma magari noi non siamo avvezzi a questo tipo di umorismo come credevamo…
In definitiva, se siete già estimatori di questo tipo di giochi e la vostra collezione contiene Cards Against Humanity o Coco Rido (con le espansioni), difficilmente troverete molta varietà con Punchline, ma mettendo insieme le carte di tutti questi giochi forse riuscirete a creare il mix definitivo di dissacrante ironia.