Giorno 37 di quarantena.
Ho finito i muri da prendere a testate, le gambe del tavolo da mordere, i pc da usare per giocare su Tabletop Simulator, volati uno per uno dalla finestra in seguito a picchi di lag che ho gestito con calma e aplomb.
Il disperato periodo storico mi ha portato a compiere atti estremi, come insegnare ai miei genitori a giocare a Bananagrams. Non ricordo com’è andata, so solo che tutti i cassetti che contengono oggetti contundenti nella casa ora sono lucchettati. Ho abbandonato ogni speranza. Mi lascio trasportare dall’apatia, rannicchiato al buio, dentro il coperchio della scatola di GloomHaven smezzata con Davide due giorni prima dell’entrata in vigore del DCPM (le nostre ultime parole sono state “Oh, ce lo giochiamo tutte le settimane eh!”), ma vengo infastidito da una luce pulsante e una vibrazione insistente.
Vrr, vrr, vrr.
Vrr, vrr, vrr.
Metto il naso fuori dalla scatola, e osservo nel buio lo schermo del mio cellulare che si illumina per una chiamata. Sarà ancora il negozio di telefonia che cerca di vendermi le offerte a giga illimitati per ultrasessantenni? Oppure quelli del mercato libero dell’energia? Andrebbe bene chiunque. Mi avvicino. È Davide. Rispondo.
“Valtriani su Facebook ha scritto che pubblica un gioco da tavolo gratis e Player fa da media partner, seguilo tu che tanto non hai niente da fare. Ah senti visto che alla fine con GloomHaven non ci giochiamo non è un problema se non smezziamo no? Che tanto è bello pure in solitario. L’articolo esce domani, scrivi a Marco.” – TU TU TU TU –
È bello sentire una voce amica.
Apro Facebook, schivo i post sul 5G che uccide i piccioni, i concertini dal balconcino, gli arcobaleni, i neolaureati in medicina, i neolaureati in economia, runner pentiti e cani invisibili. Approdo sulla pagina di Marco Valtriani, leggo i post, guardo le dirette, who, what, when, where, why. Sono pronto.
Apro la chat per scrivere a Marco, ho un attimo di esitazione. Poi penso che non ho assolutamente un atteggiamento da fanboy nei suoi confronti e che gli ho già fatto un’intervista per niente delirante e con domande a cazzo di cane. Il tizio mi adora.
“Vi promettiamo che ci saranno tante illustrazioni fantastiche e un gioco che, seppur nato “in emergenza”, vi darà quantomeno modo di ampliare la vostra definizione di “colpo basso”.”
Queste sono le parole con cui il team composto dai designer Marco Valtriani, Francesco Giovo, e l’illustratore Ferdinando Batistini, (di cui sicuramente avrete giocato Vudù, è inutile che mentiate), hanno annunciato intenzione di rilasciare un gioco print & play gratuito durante questo periodo di quarantena.
Il gioco in questione è STEAM & CHIPS, una variante del poker dal sapore steampunk-fantasy dove ogni giocatore controlla anche un personaggio con abilità speciali da usare durante la partita. In realtà stiamo parlando di Patapoker, perché i nostri personaggi sono dei giocatori d’azzardo incalliti che competono per accumulare una fortuna nella nuova valuta che fa girare il mondo, la patatina fritta e salata.
Marco mi spiega che “Il gioco in origine si chiamava Fantasy Poker ed era, banalmente, una partita di poker in cui ogni giocatore ha un personaggio con dei poteri”. L’idea dei personaggi era simile a quella dei Planeswalker di Magic, con abilità che permettono di accumulare risorse da spendere in un secondo momento per influenzare la partita.
Ogni personaggio è definito da una carta fronte\retro, e ogni lato ha un potere diverso. Ogni volta che si usa un potere, la carta va girata sull’altro lato, e dato che non si può MAI girare due volte una carta durante la stessa mano di Poker questo crea una sorta di cooldown naturale. I poteri hanno sempre un effetto in-game “serio”, che altera l’andamento della partita, ma anche risvolti umoristici, come in Vudù, che se ignorati comportano un pagamento aggiuntivo sulle puntate. Ecco uno dei personaggi, che Marco mi ha mostrato in anteprima:
“I personaggi ovviamente sono il cuore del gioco e sono lì per mettere un po’ di pepe nel poker e renderlo decisamente più casual (e un po’ più “vario”). Inoltre, limitando numero ed entità dei rilanci abbiamo risolto il “rich gets richer” per cui ovviamente chi riesce ad avere più fiches tende ad avere un vantaggio importante sui giocatori con meno risorse.“.
Il gioco nasce nel 2006-2007 “Ma era finito nel cassetto perché il poker è facilmente associabile al gioco d’azzardo, e con un pubblico casual gli editori erano (giustamente) titubanti”. Ma come ovviare al problema che non tutti hanno le fiches da poker in casa? “mi è venuta in mente l’associazione fra chips (come chiamano le fiches in America) e patatine: e se si usassero vere patatine al posto delle fiches?”.
Nel futuro di STEAM & CHIPS, sulla Terra (o Globum, o Pallòccolo, fate un po’ voi) tutte le forme di vita più o meno umane (Hai voglia a chiudere i porti quando gli immigrati arrivano dai portali dimensionali sull’Inframondo) nonché le macchine tecnomagiche sono universalmente alimentate a Patatonio, l’elemento che è diventato la fonte universale di energia e viene individuato ed estratto, con poca sorpresa di tutti, dalla Patata.
“Da qui il titolo e il tema, l’ambientazione è nata da sé” mi dice Marco, quando chiedo spiegazioni, ma ci tiene a specificare che “[Al posto delle patatine] si può usare qualsiasi cosa, abbiamo modificato alcune regole del poker semplificando di molto il sistema di rilanci, in modo che si usino poche chips per volta: volendo si può giocare con cubetti, fagioli, bottoni, mozziconi di unghie, o qualsiasi altra cosa uno abbia accumulato durante il lockdown”. Mi fido.
Ma STEAM & CHIPS non è solo un sogno febbrile, è anche e soprattutto il frutto di una collaborazione tra i tre autori prima citati e numerosi illustratori che si sono avvicendati nel prestare il loro talento per questa causa.
Parlando delle tempistiche ” “Ho contattato Ferdinando per proporgli la cosa il 5 Aprile […] Abbiamo fatto diventare un intoppo un’occasione. Ferdinando ha avuto un problema con la penna della tavoletta grafica e siccome non era sicuro di poter fare tutto in tempi brevi ho mandato un paio di messaggi a qualche amico illustratore\fumettista”. E nonostante il problema sia stato risolto, visto il successo dell’iniziativa gli autori hanno deciso di dare il via a una “chiamata alle armi” che sta raccogliendo numerose adesioni.
Al momento gli artisti che hanno dato la loro disponibilità troviamo Riccardo Crosa, Daniele Caluri, Luigi “Bigio” Cecchi, Davide “Dado” Caporali, Paolo “eriadan” Aldighieri, Michele “Hiki” Falcone e altri non di minore importanza. Tra i contatti di Marco “[…] anche quelli che hanno rifiutato, sono stati molto gentili e colpiti dal progetto”. La lista cresce di ora in ora, quindi per rimanere aggiornati seguite il progetto e la presentazione dello staff al completo sulla pagina di Marco!
STEAM & CHIPS non è fatto solo da pesi massimi, e il progetto è aperto a chiunque sia interessato a collaborare, quindi se siete giovani artisti in erba fatevi sotto!
Marco si è detto molto fiero, sebbene stupito, del successo ottenuto finora dall’iniziativa, che sta evidentemente raccogliendo il frutto di anni di coinvolgimento attivo nella scena del gioco da tavolo in italia e dell’opera di divulgazione che porta avanti sul suo blog e su Facebook. Personalmente non posso esimermi dall’esprimere gioia all’idea di una community che si riunisce intorno a un progetto nato in una situazione di emergenza che coinvolge tutti, nessuno escluso, in cui artisti e designer hanno deciso di impiegare il proprio tempo per regalarci un nuovo gioco in un periodo in cui abbiamo bisogno di combattere l’apatia in ogni modo possibile, attraverso il medium del gioco da tavolo che ci permette di stare a contatto e condividere esperienze con le persone a cui vogliamo bene.
Ammesso e non concesso che il vostro gruppo di gioco riesca a resistere all’impulso di far volare schiaffi pugni e parole maleducate dopo ogni mano di STEAM & CHIPS ovviamente. I risultati possono variare.
“Abbiamo fatto tutto (compreso il coordinamento con gli ospiti) in 7 giorni circa […] passo un sacco di tempo su questo progetto a discapito delle ore di sonno e con Francesco stiamo sfornando personaggi come se non ci fosse un domani, il regolamento è semplice, ma la nostra chat è un delirio”, conclude Marco “Anche il lavoro sui giochi [in sviluppo] non si è fermato”.
Chissà che l’iniziativa di STEAM & CHIPS non ispiri altri designer a seguirne le tracce! Al momento non ci resta che seguire la pagina Facebook di Marco Valtriani per rimanere aggiornati sullo stato del progetto e la data di rilascio, anche perché in un momento di ispirazione ho chiesto se si potesse definire l’ambientazione “Patapunk” e se si potesse parlare di un progetto di “SmartCrowdDesign”, e Marco ha smesso di rispondermi. Immagino ovviamente che sia perché sta lavorando molto alacremente col resto dello staff.
Quindi fate sentire il vostro supporto, aderite al progetto, e in generale andate a fare le persone carine su Facebook e sul blog di Marco Valtriani!
E poi stiamo parlando di un gioco da tavolo gratis. Non fate finta che non vi piacciano le cose gratis.
This post was published on 13 Aprile 2020 13:51
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