Quand’ero un neo-giocatore inesperto (immaginatemi giovane, di belle speranze, dal viso pulito ma sempre e comunque coi baffi) avevo la “brutta” abitudine di comprare i giochi solo per me.
Non significa che non facessi regali o roba simile, ma che compravo titoli che sapevo benissimo avrei intavolato pochissime volte (a causa della loro bassa ergonomia, o del fatto che interessassero veramente solo al sottoscritto e a nessun’altro del proprio gruppo di gioco).
Nel corso degli anni ho fatto della seguente frase il mio mantra: “quello che sto per acquistare é un gioco che posso intavolare con più persone, e più di una sola volta?”. Ció mi ha portato a prediligere i giochi di tipo family: non banali, ma nemmeno dei wargame dove se non sono volati insulti al secondo turno vuol dire che non si é nel mood giusto.
Fui incuriosito dal titolo odierno sin dal momento del suo annuncio: le poche informazioni che si trovavano in rete erano sul fatto che fosse un gioco di collezione set e costruzione percorsi (!) con un target di etá basso (!) e dei pennarelli (!!!).
Sono quindi pronto a parlarvi di Combo Color, gioco da tavolo da due a quattro giocatori di Charles Chevallier e Laurent Escoffier, pubblicato da Asmodee Italia.
Le regole sono semplicissime: ognuno sceglie un pennarello, si decide una mappa, quindi a turno si colora un’area che sia adiacente a una freccia o a un’altra area già colorata, guadagnandone l’eventuale simbolo all’interno.
Il gioco termina quando sono state colorate tutte le aree: si procede col calcolo dei punti (in base alla tipologia di simboli conquistati) e chi ne ha di più è il vincitore.
Le tipologie di punteggio sono delle più disparate: alcuni simboli valgono semplicemente un punto ciascuno, altri aumentano di valore quanti più ne abbiamo, altri ancora danno punti negativi.
Ci sono poi strutture che danno punti se vengono collegate tra loro tramite il nostro colore, alcune invece a chi ha più territori attorno ad esse, altre ancora regalano un punto per ogni territorio dello stesso colore unito ad esse “a macchia d’olio”.
Ho fatto la mia prima partita a Combo Color con il nostro buon Luca. Abbiamo scelto una delle mappe più facili (c’erano solo tre tipi di simboli: uno valeva semplicemente un punto, gli altri due andavano moltiplicati tra loro per scoprirne il valore totale). Abbiamo giocato con lo scopo di bloccare l’avversario più che fare punti per se stessi: ne è risultata una partita di una cattiveria inaudita, nonostante le regole semplici e i punteggi immediati.
Anche le partite successive (su mappe più impegnative) hanno creato la stessa dinamica al tavolo, e in maniera ancora più profonda. Ci siamo meravigliati del tanto semplice quanto prevalente dinamismo a due giocatori. Nulla di arduo, affatto, ma sicuramente interessante.
La stessa dinamica, però, non è stata riscontrata in altre partite sostenute non solo in due giocatori, ma anche in tre o quattro. Ovvio, io e molti dei miei amici non siamo il target perfetto per il titolo, quindi non considero un difetto quello di non riuscire ad intrattenere sempre un gruppo di quasi trentenni.
La scatola riporta 8+ come indicazione sull’età. Penso tuttavia che possa essere tranquillamente abbassata a 6+, aiutando il pargolo a gestire il calcolo del punteggio finale. D’altronde, i colori sono vivaci e le plance sono molto colorate e belle spesse: non possono non attirare l’attenzione dei più piccoli!
Non ho ancora avuto modo di giocarci col mio cuginetto più piccolo, ma non vedo l’ora di poterlo fare. Ciononostante, sono riuscito a provare il gioco con una giocatrice d’eccezione, che mette alla prova il simbolo “più” accanto all’età.
Non appena finii di giocare la mia prima partita di Combo Color, un pensiero mi balenò in testa: “A questo gioco ci posso far giocare nonna“.
Mia nonna, casalinga per una vita, ottant’anni, dai legamenti affaticati e un udito non più come quello di una volta.
Mia nonna, che si interessa ogni giorno di quel che faccio, alla quale adoro spiegare in parole semplici la mia vita e i miei hobby.
Mia nonna, mai stata giocatrice, che riesce a divertirsi semplicemente con un pennarello in mano e poche semplici regole, giocando con i suoi nipoti e sua cognata.
Combo Color sarà un giochino semplice, con una buona longevità (grazie alle 36 mappe incluse), che non accontenterà palati fini. Ma posso mettere la mano sul fuoco sul fatto che possa far divertire i giocatori più giovani.
E metto la mano nel fuoco dicendo che fa divertire i neo-giocatori più anziani.
Un ringraziamento ad Asmodee Italia per la copia di review.
This post was published on 13 Novembre 2019 8:40
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