Plenus, cioè “pieno” in latino, è un giochino molto divertente che mi è fortunosamente capitato tra le mani qualche tempo fa. Il gioco è consigliato ai ragazzi dagli 8 anni in su (almeno così dice la scatola), ci si gioca in solitario o fino a 6 giocatori e una partita vi porta via solo 20 minuti.
Ci crediamo? Vediamo.
Intanto vi dico che il gioco è di Inka e Markus Brand che non sono proprio dei principianti – qui c’è la loro biografia. Certo che è in tedesco, loro sono tedeschi, ma se cliccate sul tasto traduci, scoprirete la potenza della tecnologia.
Plenus è un roll & write – per coloro che prendevano sempre 5 in inglese significa, rolla (il dado) e scrivi. In pratica: hai un foglio, tiri i dadi, segni quello che ti pare e dici: “Ah è come… Yahtzee, evvai!”.
Per un gioco così complesso mi sono dovuto avvalere dell’ormai celeberrimo Team di esperti composto per l’occasione da: Simone, Virginia ed Ermanno. A far tappezzeria: chi scrive e la segretaria del Team, nonché autista e tutto fare, Stefania.
Piccola nota, il team non conosce Yahtzee, non ha mai visto Yahtzee, “no glie ne po fregà de meno” di Yahtzee; più vergini di così…
Ma andiamo con ordine.
Ci sono tutti, e questo fatto mi rende plenus di felicità.
Una scatolina piccina, che ti puoi infilare nello zaino e portarti dietro senza soffrire di sciatica per il resto della vita. 6 pennarelli (piccoli anche per un puffo) e altrettanti dadi. Dulcis in fundo, 297(4) regolamenti, uno per ogni lingua, dialetto e lingua morta conosciute sul nostro pianeta e su Alfa Centauri.
Sapete bene cosa penso dei giochi che mi danno materiale deperibile o consumabile. Codesti materiali, non si toccano! Pena la dannazione eterna. Quindi si va di fotocopia, ma per Plenus non è così semplice. I fogli sono neri (look the picture) e i colori sono fondamentali per il gioco.
Non potendo sprecare ettolitri di toner colorato (costa un accidente), non ho avuto scelta. Li ho stampati a lavoro davanti al mio capo che, silente, ha approvato. Cioè, io ho interpretato il suo scuotere la testa e allargare le braccia come gesto di approvazione…
In sintesi, si lanciano i dadi e si segnano i risultati sul foglietto di carta!
Sì, è diverso da Yatzee! Sì, è comunque molto divertente.
Volevo dirvelo nelle conclusioni, ma visto che i siete fissati con le regole, entrerò un po’ più nel dettaglio.
In plenum –significa “in generale”, si tirano i 6 dadi e si sceglie una coppia di questi composta da un numero e un simbolo (una X colorata). Si segnano sul foglietto di carta un numero di caselle pari al valore del dado numerico, del colore indicato dalla X sull’altro dado. Gli altri giocatori possono scegliere una combinazione analoga, ma usando solo i 4 dadi rimanenti.
Lo scopo è quello di essere i primi a colorare quante più colonne possibile. A fine partita si contano i punti e, chi più ne ha – indovina un po’ – vince.
Si, lo so, se avete studiato il foglietto vi sarete accorti di una riga con dei simboli un po’ strani, proprio sotto a quella con tanti numeri (i punti vittoria). Ecco, quella riga sono i jolly, una figata che rende il gioco più interessante.
È veramente velocissimo, anche giocato con i ragazzi che notoriamente impiegano dai 15 ai 25 minuti per ogni azione base della vita (alzarsi dal letto, fare colazione, tirar fuori un libro dallo zaino, scaccolarsi).
Il gioco è molto interessante, le strategie per raggiungere la vittoria sono diverse e l’uso dei jolly diventa molto importante.
Credo sia così per come me lo ha spiegato Simone che ha vinto diverse partite. Mi fido di lui, anche se devo ammettere che i giochi di questo tipo non sono proprio il mio forte.
Ma pur non amando il genere, devo ammettere che mi sono divertito abbastanza.
Virginia, la piccola del gruppo, ha faticato molto a capire la dinamica del gioco, perché anche se sulla scatola c’è scritto 8+, riferito agli anni, occorre qualche annetto in più per poterlo apprezzare a pieno.
Plenus è un gioco piacevole e divertente. Si può trasportare in un sacchetto e occupa lo spazio di 2 puffi e mezzo. L’ho fatto giocare a scuola sia a ragazzi delle medie, che a bimbi di quarta e quinta elementare, ha riscosso un discreto successo.
La Diver ve lo offre per una manciata di euro (circa 13) che è un signor prezzo per un gioco del genere.
Essendo un gioco di dadi e avendo aperto la recensione in latino non posso che lasciarvi con uno scontatissimo “Ale iacta est!”.
This post was published on 30 Settembre 2019 11:40
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