Dall’ultima volta in cui ho recensito delle escape room da tavolo sono riuscito a partecipare a due di esse che, però, non sono contenute in delle scatole: una durante la manifestazione del GiocAosta (NetNik), l’altra invece nella mia amata Torino (Castel Sant’Angelo).
Pensavo che l’esperienza maturata in circa trenta esperienze racchiuse tra le quattro mura di casa mia fosse abbastanza per avere successo garantito in entrambe le situazioni… Ma mi sbagliavo. Solo una delle due è stata completata con successo, e in essa sono servito più o meno quanto un piccolo ragno di pezza che mi portavo appresso tutto il tempo, erroneamente convinto che servisse a qualcosa.
Ma la domanda sorge spontanea: il titolo della recensione non inganna nessuno, perché vi parlo invece di queste esperienze?
Semplicemente perché in entrambe il fattore “sorpresa” era ai massimi livelli! Spesso il mio gruppo si è chiesto da quale mente tanto geniale quanto malvagia fossero nate certe idee: quelle che non possono fare a meno di rendere tutti immobili a esclamare ooooooooooh!
E la stessa sensazione la provai grazie – e finalmente siamo arrivati al dunque – all’ultima versione di Deckscape, ovvero Dietro il Sipario, gioco da tavolo da uno a sei giocatori di Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino, pubblicato da DV Giochi.
Deckscape – L’ora del Test (la prima versione di questa serie) fu la seconda escape room da tavolo che provai. L’interesse era alto, soprattutto perché si sfruttava solo un mazzo di carte oversize (che in nessun modo vengono maltrattate) per giocare, e anche a causa del sempreverde orgoglio italiano.
Fin da subito notai un approccio più “enigmistico” al tipo di enigmi proposti al giocatore: ciò non era un male nei confronti della qualità di questi ultimi, tanto nella scarsa variabilità di essi. Non si sfruttava ad esempio la necessità di pensare fuori dagli schemi, caratteristica semplice da inserire e che può dare molte soddisfazioni una volta che si superano i relativi enigmi.
Tuttavia gli autori sono riusciti a migliorarsi incredibilmente nel corso degli anni e delle versioni, raggiungendo la quinta versione con Dietro il Sipario, e una qualità generale dell’esperienza assolutamente paragonabile a quella di ogni competitor.
In Dietro al Sipario saremo spettatori di uno spettacolo di magia del celeberrimo Lance Oldman, che però avrà ben altre sorprese per noi…
Piccola premessa: il tema mi sta particolarmente a cuore, avendo un (breve) passato di cartomagia. Inoltre le mie aspettative erano alte fin da subito grazie alla qualità percepita negli episodi immediatamente precedenti, nonché a causa di un nome preciso all’interno della scatola.
Il duo di game designers si è infatti avvalso di Carlo “Mago Charlie” Emanuele Lanzavecchia come consulente “magico”. Un game designer – a sua volta – di tutto rispetto, sinonimo di qualità e – fun fact – mio ex datore di lavoro per motivi completamente estranei alla magia o ai giochi da tavolo.
Non venite quindi a dire che mi sto ruffianando.
Tutta l’esperienza gira attorno ai colpi di scena, come è giusto che sia! La magia deve affascinare, lasciare a bocca aperta, portare in luoghi e situazioni che non si sarebbero mai immaginati.
Gli enigmi sono soprattutto di tipo spaziale, sfruttando le carte (ed altri elementi) in maniera interessante e innovativa. La scatola infatti non contiene solo carte, ma anche una misteriosa busta… La voglia di aprirla fin da subito è alta, ma trattenetevi!
L’organicità della narrazione, della coesione degli enigmi e dei momenti di sorpresa è ben calibrata, e da adito a chiunque sia attorno al tavolo di aiutare e dire la sua.
Occhio però: in sei giocatori la situazione si fa indubbiamente affollata, forse è meglio limitarsi a quattro partecipanti. Inoltre, un paio di enigmi sembrano essere stati creati solo ed esclusivamente per essere sbagliati… Possono creare frustrazione sul momento, ma a fine partita vi sarà perdonato qualche scivolone.
Dietro al Sipario è sicuramente la migliore room di Deckscape uscita finora. Determinate situazioni sono più difficili da superare rispetto ad altre, ma gli indizi non vi lasceranno mai a terra. Oltretutto, in Deckscape non si è mai bloccati: se si sbaglia la risposta si segna un errore e si prosegue, senza indugio!
Questo capitolo ha un ottimo mix di enigmi diversi, intrattiene, meraviglia e fa venir voglia di immortalare con una foto la risoluzione di alcuni puzzle. In particolare, verso la fine della partita, un enigma creerà un impatto sul tavolo che vi lascerà a bocca aperta: giocare per credere!
Spero quindi che l’esperienza mi abbia preparato alla prossima avventura, tra clima torrido e maledizioni antiche… Staremo a vedere!
Ringrazio DV Giochi per la copia di review.
This post was published on 17 Settembre 2019 14:19
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