Mi considero un gentleman quando si tratta di piccole azioni quotidiane: sulle scale mobili mi posiziono a destra, offro sempre un caffè quando un visitatore passa da casa mia, tengo aperta la porta alla persona dietro di me e – se è un po’ troppo lontana – le intimo di prendersi il tempo necessario senza accelerare il passo.
La mia massima aspirazione è quella di insegnare alle persone a essere un po’ più civili, più cortesi, a ritrovare il gusto delle piccole cose per poter migliorare la vita propria e degli altri.
Insomma, voglio migliorare il mondo a piccole dosi! Non chiedo mica di essere parte di una task force selezionatissima atta a salvare il pianeta in maniera tempestiva nei peggiori momenti di crisi.
Quello lo lasciamo a chi ci sa fare.
Pandemic Reazione Rapida, gioco da due a quattro giocatori di Kane Klenko, distribuito nel nostro Bel Paese da Asmodee Italia, chiede ai partecipanti al tavolo di collaborare per poter ovviare alle necessità delle metropoli del pianeta.
La mia prima esperienza con questa pluripremiata serie di giochi da tavolo risale al Natale 2014, quando mia sorella mi regalò il buon vecchio gioco base, Pandemia (con il titolo incredibilmente tradotto in italiano e il caro vecchio marchio Asterion).
Sarò sincero: di solito i cooperativi puri non soddisfano il mio palato. Le eccezioni a questa regola presentano un twist, una meccanica particolare, magari per ovviare al fenomeno del quarterbacking o alpha player, ossia la presenza di un giocatore più esperto che guida il gruppo durante la partita (rendendola quindi un solitario più che un’avventura di gruppo) e di ciò faccio anche mea culpa.
Pandemia soffre il fenomeno precedentemente descritto, ma rispondeva alle mie necessità con due punti chiave (che hanno poi fatto la fortuna del gioco): la meccanica dei focolai (in poche parole: una città troppo malata contagia anche le vicine) e l’incredibile perfezione matematica dell’intero modello di gioco.
Pandemia, insomma, è sempre stata una macchina ben oliata, riproposta in vari temi e modalità: porterò sempre nel cuore la nostra campagna di Pandemic Legacy: Season 1 (completata, tra l’altro, anche grazie al nostro caro Luca), e non vedo l’ora di iniziare la seconda stagione.
Inutile dire che l’annuncio di un Pandemic con dinamica di tempo reale mi incuriosì non poco, soprattutto considerando che l’autore sarebbe stato Kane Klenko, il cui passato da designer annovera diversi titoli con la medesima dinamica.
Appena intavolato si nota un’atmosfera più cupa della media, complice il tabellone che raffigura l’interno dell’aereo supertecnologico che ci accompagnerà in viaggio verso le città in necessità.
E, se si ha un minimo di dimestichezza nei giochi di Pandemic, non può che saltare all’occhio un fatto…
Dove sono le malattie?
E i focolai?
Ebbene sì, per la prima volta nel mondo di Pandemic non ci sono nè malattie, nè focolai, nè affini, bensì risorse da consegnare (vaccini, acqua, cibo, energia e materiale per il primo soccorso), rendendo Reazione Rapida il primo vero e proprio spin-off al 100% della serie.
In base alla difficoltà scelta vengono posizionate un certo numero di carte città intorno al tabellone e altre in un mazzetto coperto. Si posizionano quindi sei segnalini tempo fuori dalla plancia di gioco, altri tre nel Quartier Generale (assieme alla clessidra da due minuti) e l’aereo in una città a caso (scelta pescandone una dal mazzo delle carte inutilizzate). Dopo aver consegnato a ogni giocatore un personaggio, sei dadi e una pedina giocatore (che va posizionata nella stanza indicata dalla carta personaggio ricevuta) la partita può iniziare, girando la clessidra per la prima volta.
A partire dal primo giocatore, il turno è composto da un lancio di tutti i dadi posizionati sulla propria carta personaggio. Quindi si possono alternare “utilizzi” di dadi (posizionandoli sulla plancia o sulla carta giocatore, in base all’azione scelta) e fino a un massimo di due rilanci di un qualunque numero di dadi ancora inutilizzati.
Le azioni sono:
Ogni stanza che raffigura una risorsa può infatti produrre fino a tre cubetti della stessa. I tracciati su cui assegnare i dadi sono suddivisi in gruppi da uno, due o tre spazi. Per poter usare la relativa azione è necessario riempire completamente un gruppo.
Nel momento in cui si genera una risorsa – oltre a prendere i relativi cubetti e posizionarli nella stiva – si controlla quante scorie si generano: prima di riconsegnarli ai relativi proprietari, si tirano tutti i dadi posizionati sulla stanza. Ogni risultato contornato da un cerchio (ovvero tre delle sei facce) aumenta di uno l’indicatore delle scorie. Se mai si dovesse toccare quota undici, beh… La maschera antigas raffigurata sulla plancia non lascia scampo a malintesi.
La stanza per lo smaltimento dei rifiuti ha un tracciato particolare: ogni dado posizionato deve avere una faccia diversa dai precedenti. Attivando la stanza si abbassa il segnalino scorie di una, due o quattro unità (in base al numero di dadi posizionati sulla stanza).
Infine, la stanza con il portellone permette di scaricare tutte le risorse necessarie alla città su cui è posizionato il segnalino aereo. Ciò fa guadagnare al gruppo uno dei segnalini tempo lasciati da parte a inizio partita, che va posizionato sul Quartier Generale.
In effetti, a cosa servono questi famigerati segnalini tempo?
I lettori più sagaci avranno già intuito: il flusso di gioco viene interrotto solo ed esclusivamente nel momento in cui la clessidra finisce. Ciò comporta il posizionamento di una nuova carta città sulla plancia di gioco (se ce ne sono ancora nel relativo mazzetto), la rimozione di un segnalino tempo dal Quartier Generale e il via di una nuova clessidra, il tutto senza comunicazione alcuna da parte dei giocatori.
Ovviamente, se non dovesse più esserci alcun segnalino tempo da rimuovere, è game over.
L’unico modo di vincere la partita è quello di soddisfare le necessità di tutte le città entro lo scadere del tempo.
Pandemic Reazione Rapida non è un gioco per i deboli di cuore, i facilmente offesi o gli slow-thinkers. La maggior parte di quel che proverete mentre lo giocate è ansia, pura e semplice.
Ed è giusto che sia così! Il tempo scorre, gli amici ti inveiscono contro perché stai pensando troppo e quella dannata clessidra sta per finire, tu non riesci a far uscire un diavolo di risultato per poter aprire il portellone e guadagnare un momento di respiro: tutto si accumula, il sudore scende e le voci si innalzano.
Non siamo al livelli di Magic Maze (dove non c’è comunicazione verbale ma PERCHÈ MI STAI SBATTENDO DAVANTI AGLI OCCHI QUELL’ENORME PUZZILLO ROSSO IO NON HO IDEA DI COSA DEBBA FARE CI SONO DODICIMILA OPZIONI E PROBABILMENTE QUELLA GIUSTA È DA QUALCHE PARTE CHE NEMMENO VEDO BENE CON QUESTA LUCE UN PO’ FIOCA), ma ci si avvicina abbastanza.
Dopo qualche partita il gioco può sembrare risolto, e tale è il momento in cui possono entrare in gioco le carte Crisi.
A ogni giro di clessidra ne viene rivelata una, dagli effetti più disparati: può rimuovere tutti i dadi presenti sulla plancia, spostare l’aereo di sei spazi lontano dalla città più vicina, rendere più difficoltose certe azioni, e altro ancora.
Nel regolamento è comunque presente una tabella con le indicazioni per le varie difficoltà di gioco disponibili: sfido chiunque a completare una partita in modalità Eroica, con le carte crisi, e senza danni alle proprie unghie o ai propri capelli.
In ogni caso, Pandemic Reazione Rapida non è assolutamente un gioco per tutti.
Il regolamento è chiaro, ben scritto e accessibile a chiunque, ma l’esperienza che offre è destinata a gruppi che apprezzano giochi con le stesse caratteristiche che questo titolo offre.
Sia chiaro, trovo che a livello meccanico sia rasente all’impeccabile (Kane dichiara di aver partorito 743 versioni di questo gioco, e non mi stupisco affatto di ciò, considerando la qualità finale), ma un gruppo tendenzialmente calmo e pacato si troverà spaesato di fronte a cotanto caos. E, nonostante la durata di gioco possa suggerire di usufruirne a fine serata (la tipica “ultima partita” prima di tornare ognuno a casa propria), anche il gruppo perfetto per le dinamiche di tempo reale potrebbe non riuscire ad essere performante al meglio senza una certa lucidità mentale.
Inoltre, tra i giochi nel suo genere è sicuramente uno scalino più in alto della media in quanto a complessità meccanica (nel mio gruppo di gioco è nata una bella discussione relativa alla difficoltà di Pandemic Reazione Rapida rispetto a Escape: the Curse of the Temple – che trovo un pelo più difficile nella spiegazione ma più facilmente assimilabile durante la partita -).
Asmodee ha messo sul mercato un titolo che, nel suo genere, si identifica tranquillamente come uno dei migliori: non sarà assolutamente in grado di convertire un gruppo inadeguato in uno di fan sfegatati, ma riesce a mantenere tutte le sue promesse e a creare dei bei momenti attorno al tavolo. La sensazione di completezza e realizzazione al momento della vittoria è impareggiabile.
Giocato in due è sicuramente più tranquillo (in quanto con meno dadi sulla plancia ci sono meno informazioni da tenere a mente), mentre in quattro diventa un vero e proprio esercizio di team building, dove ogni persona vale quanto le altre: non esiste il problema dell’alpha player, poichè il tempo non perdona.
Unico consiglio: usate un timer da due minuti anziché la clessidra. Spesso tutto il gruppo è concentrato altrove, e ci si accorge che la clessidra è terminata solo dopo qualche secondo.
Che, per carità, finchè si gioca attorno a un tavolo non è nulla… Ma se mai tutto ciò dovesse diventare il vostro lavoro, due minuti son due minuti.
I vaccini a Chennai mica vi aspettano.
Un ringraziamento ad Asmodee Italia per la copia di review.
This post was published on 1 Agosto 2019 8:35
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