Siamo in un momento storico di grandi produzioni a livello di board games. Grandi nel senso che occupano una quantità indecente di spazio e le cui scatole sono piene come le nostre pance dopo il pranzo di natale dalla nonna. Il gioco di Awaken Realms, Lords of Hellas, pubblicato in italia da Asmodee dopo un Kickstarter di successo, è sicuramente una di queste.
Quando ho preso in mano la scatola (ad onor del vero di dimensione abbastanza standard) di Lords of Hellas per la prima volta, il piccolo dislivello tra il fondo della scatola e la custodia superiore, nonché il cellophane estremamente tirato hanno causato un buffo scontro di neuroni che mi ha portato a pensare ai bottoni delle camicie provate da diversi giorni di pranzi familiari di fila.
Arrivato a casa mi sono dato all’apertura e all’analisi dei componenti, e nel momento in cui ho finito di svuotare la scatola e ho dato uno sguardo a ciò che avevo posato sul tavolo ogni metafora culinaria ha trovato la sua corretta collocazione: mi trovavo effettivamente di fronte a una tavola imbandita degna del miglior banchetto della nonna… o in questo caso,vista l’ambientazione, di Dioniso!
Lords of Hellas, da un punto di vista della presentazione grafica e componentistica, si impone come un gioco estremamente tamarro. Non sono particolarmente appassionato di mitologia greca, quindi di primo acchito ho pensato che l’ambientazione mi sarebbe stata al più indifferente.
Appena ho cominciato ad intuire la forte influenza stilistica di giochi futuristici alla Warhammer 40K, però, il gioco ha rollato il primo successo nei confronti dei miei più bassi istinti.
Gli eroi, gli Dei, i soldati, e le creature mitologiche dell’antica Grecia sono stati infusi di componenti tecno-organiche da misteriose entità aliene, e tra minotauri biomeccanici, generali in power armor, tecno-sacerdoti e divinità con le augmentation alla maniera di Deus Ex, c’è spazio per soluzioni visive e tematiche estremamente interessanti.
Le componenti cartacee, a partire dalla plancia di gioco ENORME, le schede dei personaggi, dei mostri, passando per le carte di gioco e i token di eccellente qualità sono tutte finemente illustrate e piene di dettagli. Non c’è un pezzo che non sia visivamente interessante e affascinante da maneggiare.
C’è un elemento però fondamentale per noi accumulatori seriali di riempi-scaffali costosi: le miniature. E Lords of Hellas scarica ulteriori pugni fortissimi sulle difese dei nostri portafogli con un mezzo gozziliardo 14 dettagliatissime miniature che traducono in ogni aspetto completamente-impratico-ma-figo le armature degli eroi, l’imponenza minacciosa degli antichi mostri con innesti tecnologici, ma soprattutto il piatto forte della produzione rappresentato dalle 3 statue componibili di Zeus, Atena ed Hermes, ognuna alta intorno ai dodici centimetri, che non sfigurerebbero per niente dipinte ed esposte su uno scaffale. A completare l’offerta plasticosa ci sono 60 opliti di colore e design diverso per ogni eroe, e 16 sacerdoti suddivisi allo stesso modo.
Infine ci sono i manuali, uno per la campagna singolo giocatore e uno per le regole generali, in realtà non particolarmente ricchi di illustrazioni, ma quelle presenti sono di altissimo livello. L’impaginazione e lo stile grafico con cui vengono presentate le regole sono in linea col resto della produzione e consentono una lettura chiara del regolamento.
Non sono ancora neanche seduto al tavolo che ho già bisogno di una flebo di fisiologica per recuperare i liquidi persi a causa dell’estrema salivazione, sono pronto a lanciare soldi ai camerieri e a fare i complimenti allo chef, ma una volta iniziato a mangiare giocare sarò effettivamente soddisfatto di aver affondato i denti in questo enorme banchetto, o sarò stato vittima di un eccellente impiattamento con poca sostanza?
Radunati i miei compagni soliti compagni di merende, tra vari apprezzamenti sulla qualità delle miniature e delle carte iniziamo a preparare la partita, e la prima impressione positiva arriva quando in circa 10 minuti siamo già pronti a giocare: anche gli eventi randomici composti dalle imprese disponibili sulla mappa e dalla comparsa dei mostri sul tavolo ci galvanizzano e ci aiutano ad entrare nel mood.
Ci incastriamo invece, in maniera abbastanza imbarazzante sulla lettura del regolamento: di per sé il manuale è scritto con sufficiente chiarezza e ha un buon layout grafico che presenta le informazioni con la giusta suddivisione, ma come vedremo più avanti il gioco è pieno zeppo di sottosistemi difficilmente assimilabili solo dalla lettura, e alcuni dettagli minori ed eccezioni sulle carte vengono glissati impunemente. Quindi scegliamo la versione video del regolamento, tra l’altro suggerita sulla copertina dello stesso, e in mezz’oretta siamo pronti a prenderci a schiaffi in faccia con i nostri opliti!
Parliamoci chiaro: cercare di entrare nel dettaglio di ogni elemento del regolamento di Lords of Hellas è deleterio in fase di recensione, in quanto è un chiarissimo esempio di gioco all’apparenza complicato, ma che si gioca in maniera agile una volta compreso: quindi vediamo una guida alle condizioni di vittoria e ai sistemi che vi permettono di ottenerle!
Gli Eroi sono i vostri avatar in Lords of Hellas: la scatola base vi da la scelta tra Achille, Perseo, Eracle, ed Elena che differiscono tra di loro in capacità di movimento e supporto alle truppe, forza nella caccia, gestione delle risorse, e controllo del territorio. Nel corso della partita le differenze si vanno ad appianare, ma una corretta scelta iniziale vi permetterà di guadagnare molto in fretta un vantaggio sui vostri avversari. Non interagiscono direttamente con gli eserciti salvo alcuni casi, e si occupano principalmente della Caccia e delle Imprese.
I Mostri sono probabilmente il sottosistema più sviluppato di Lords of Hellas: la loro presenza nella mappa è imponente e minacciosa, ma anche loro entreranno in contatto con i vostri eserciti solo in rari casi.
È compito degli Eroi iniziare la Caccia: un minigioco che rappresenta una furiosa battaglia dove dovrete gestire le Carte Scontro a vostra disposizione per infliggere specifici danni al mostro o difendervi dai suoi attacchi. Una caccia riuscita vi avvicinerà alla vittoria e vi doterà di potenti artefatti, mentre un fallimento applicherà dei malus alle statistiche dell’eroe.
Il combattimento è una meccanica ben riuscita: i conflitti sono decisi da una comparazione secca del numero delle miniature coinvolte nello scontro per i due eserciti, a cui vanno applicati bonus dati da Carte scontro, Eroi e Fortificazioni. Grazie a degli effetti interessanti i risultati non sono mai banali, e la necessità di sacrificare opliti per portare a segno attacchi molto potenti non rende mai una conquista decisiva, mantenendo la corsa per il controllo dei territori sempre attiva.
Le divinità oltre a rappresentare un elemento visivamente forte sulla mappa sono il motore tattico di Lords of Hellas. La costruzione dei monumenti infatti resetterà le azioni speciali degli Eroi, porterà scompiglio con l’attivazione dei Mostri che semineranno distruzione per la mappa, e aumenterà i benefici che potrete trarre potenziando il vostro eroe inviando in preghiera dei Sacerdoti che otterrete costruendo templi… avete capito adesso perchè c’è un enorme interconnessione tra le varie meccaniche?
A terminare il quadro sono presenti Benedizioni, Artefatti e Imprese, che possono essere riassunti in modificatori più o meno permanenti delle vostre azioni di gioco o caratteristiche dell’eroe e dell’esercito.
Se siete sopravvissuti alla scarica di informazioni di cui sopra, è ora di darvi una bella notizia: Lords of Hellas è un gioco divertente, con poco downtime e che una volta padroneggiato saprà darvi grandi soddisfazioni. L’aspetto che ho trovato più interessante sono le conseguenze dovute agli errori tattici e di gioco: difficilmente vi troverete a fare una mossa poco saggia e a disperarvi perchè vi siete impantanati, in quanto tutte le meccaniche di controllo delle risorse permettono di ricostruire gli eserciti, curare l’eroe dalle ferite e ripartire in maniera estremamente aggressiva, col problema di aver dato un turno di vantaggio ai vostri avversari.
E forse il sunto di Lords of Hellas sta proprio nella parola aggressività: con le giuste tattiche anche il più grosso dei mostri andrà giù sotto i vostri violentissimi schiaffi in un round di caccia, aumentando la potenza del vostro arsenale e il controllo delle aree in cui vi trovate, e attacchi disperati per il controllo di un territorio potranno essere supportati il turno successivo da una grande quantità di truppe nonostante le perdite subite.
Al tavolo si respira una tensione costante, e dietro il sorriso beffardo del vostro vicino si nasconde la preparazione di un’azione tanto sconsiderata quanto spettacolare. Questo ciclo costante di esplosioni di violenza e ritorsioni tiene il gioco sempre interessante lasciando poco spazio a paralisi da analisi e giocate conservative.
Lords of Hellas è un bel gioco. Tanto vi basti. Ma ci siamo alzati dal tavolo con un retrogusto amaro in bocca.
Come vi ho spiegato, Lords of Hellas è un gioco di giochi. Abbiamo l’action selection, il controllo dei territori, la parte gestionale, e un embrione di gioco di carte al suo interno. Questo apre un mare di possibilità e permette di giocare in maniera molto reattiva e dinamica.
Più di una volta però, è capitato che nei momenti più concitati la partita finisse immediatamente. Il quinto tempio o l’ultima provincia conquistati praticamente per sbaglio o senza accorgersene, il terzo Mostro ucciso per un danno lasciato aperto perché l’avversario aveva finito le carte, spesso per meccaniche innescate da un giocatore che aveva già guadagnato un vantaggio precedente.
Nessuna di questi avvenimenti è sbagliato all’interno della logica del gioco, ma Lords of Hellas non paga nel momento in cui cercate di fare una pianificazione più lontana di un turno, e soprattutto richiede spesso di sacrificarla per fermare il leader della partita dal compiere una delle innumerevoli azioni decisive a disposizione.
Insomma, se siete dei giocatori più riflessivi, potreste avere la sensazione di perdere il controllo sulle vostre possibilità in alcuni frangenti. Quindi preparatevi ad avere un mantra per non saltare addosso ai vostri compagni di tavolo più audaci quando vi soffiano la vittoria sotto il naso con una carta di cui vi siete dimenticati tra le venti presenti sul tavolo.
Nonostante questo però, è innegabile che ci siamo divertiti ad esplorare queste lande devastate dalla guerra e saltare addosso ai mostri, quindi l’idea di giocare ancora ci stuzzica già. L’aspro sapore della sconfitta improvvisa rende più audaci, e Lords of Hellas è pronto ad accogliere i giocatori disposti a rischiare tutto il loro esercito per avere a disposizione l’artefatto giusto al momento giusto per ergersi vincitori.
Lords of Hellas è un gioco estremamente divertente, pieno di idee interessanti e con una componentistica atomica. Benché possa mettere seriamente in difficoltà i giocatori più conservativi e causare infarti dovuti a fine partita improvvisi, se sarete disposti ad abbracciare la sua natura aggressiva e infondere una buona dose di istinto nelle vostre strategie, vi troverete di fronte ad un’esperienza che sicuramente saprà riempire le vostre serate di divertimento ignorante, senza sacrificare la parte più cerebrale del gioco da tavolo.
Grazie ad Asmodee Italia per aver fornito la copia per la recensione.
This post was published on 1 Aprile 2019 9:20
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