Non sono un amante – per manifesta incapacità – di puzzle game. Per questa ragione nel recensirvi Puzzle Domino di Jeppe Norsker distribuito da Cranio Creation, mi sono avvalso della collaborazione della mia squadra di esperti: Simone, Ermanno e Dario, rispettivamente di 11, 11 e 7 anni di età.
L’altro pomeriggio abbiamo testato il gioco in lungo e in largo.
Ecco com’è andata.
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Le scatole di Cranio sono sempre un bel vedere, curate e colorate, spesso mi vien voglia di usarle al posto dei quadri pop art per arredare casa, ma mia moglie stranamente non vuole.
Fatto sta che come delle gazze attirate dalle cose luccicanti, la mia squadra di esperti si è fiondata sul gioco per esaminarne da vicino il contenuto e come amo spesso precisare, c’è tutto, ben fatto!
Iniziamo il gioco e parto subito con una gaffe, dico: “Prendiamo tutti un set di dadi”. “Non sono dadi!” mi gridano contro gli esperti (quelli che vanno già alle medie): “Sono parallelepipedi”.
“Bene,” faccio io “Prediamo tutti un set di parallelepipedi (molto comodo da dire) e iniziamo”.
La dinamica è molto semplice: ciascun giocatore, con il suo set di dad… parallelepipedi, deve provare a riprodurre la figura disegnata sulla carta. Il più veloce prende la carta, chi ha più carte alla fine della partita è il sommo vincitore.
Più facile a dirsi che a farsi; ogni coppia di figure si può ottenere in modo diverso, bisogna prendere confidenza con le figure, imparare a conoscerle e a rispettarle e solo allora è possibile…
“Fatto!” dice Ermanno che, mentre sto ancora cercando di capire il gioco, ha risolto la prima carta. Passiamo alla successiva, io navigo nel vuoto e Simone la risolve velocemente, ormai è una sfida alla morte col suo compagno Ermanno. Anche Dario – che ha sette anni, e se ne frega di vincere o perdere – arriva alla soluzione e quando non ci riesce usa i pezzi del gioco per fare delle costruzioni. Per sbaglio scappa anche a me di riuscire a farne una, ma sono praticamente fuori classifica.
Le figure da realizzare sono molte e sempre più ostiche (ben cinque livelli di difficoltà), e se non dovesse bastare, nel libretto d’istruzioni gli autori suggeriscono una modalità di “Pura follia” il cui scopo è quello di trasformare adulti e bambini in orribili mostri furiosi.
Il gioco si presenta bene con buoni materiali e una meccanica abbastanza originale (i parallelepipedi appunto).
Come tutti i puzzle game, alla lunga può correre il rischio di diventare ripetitivo ma quel che convince è che si tratta di un gioco rapido, immediato e perfetto per i bambini, indicato per chiudere i pomeriggi o quei momenti in cui non si ha molto tempo a disposizione (per esempio prima di cena).
Ecco i voti degli esperti Simone, Ermanno e Dario:
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This post was published on 21 Dicembre 2018 20:01
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