Arrestati prima che facciano un crimine: la polizia ora prevedere il futuro

tom cruise nellla scena più famosa di minority report con le mani sullo schermo
Arrestati prima che facciano un crimine: la polizia ora prevedere il futuro - player.it

Non si fanno processi alle intenzioni. O forse sì? con questo strumento la polizia riesce a prevedere il futuro dei criminali.

Quando si commette un crimine, gli esperti dicono che ci sono sempre dei segnali per cui il comportamento del soggetto punta verso il crimine. Ma per ora sembrava che questo fosse solo un elemento da accarezzare nei racconti di fantascienza distopica.

Del resto, fino al momento in cui non si commette un crimine, non si può essere accusati di quel crimine.

Eppure pare che la Polizia stia lavorando qui per mettere a punto dei sistemi che sono in grado di fare delle vere e proprie analisi predittive del comportamento di persone che hanno più probabilità di commettere reati gravissimi. Funziona? Il progetto esiste ma è ancora in fase di ricerca.

Il progetto della polizia per prevedere gli assassini

Se potessimo sapere quello che succederà nel futuro probabilmente ci comporteremmo in maniera diversa rispetto a quanto non facciamo. Questo è un dato di fatto. Se potessimo sapere il risvolto finale delle nostre decisioni riusciremmo magari a cambiare traiettoria.

auto della polizia inglese con i lampeggianti accesi
Il progetto della polizia per prevedere gli assassini – player.it

Ma le previsioni del futuro che finora sembrano le uniche a poter essere affidabili sono quelle del tempo, almeno il più delle volte. La polizia britannica, però, è convinta invece di poter utilizzare una serie di algoritmi per prevedere il comportamento criminale.

Il progetto che viene al momento portato avanti si baserebbe su una nutrita lista di dati che dovrebbero aiutare a trasformare i comportamenti passati di chi ha già commesso dei reati in potenziali spie predittive del comportamento di chi invece questi atti criminali non li ha ancora commessi ma si trova a condividere gli stessi marker di comportamento.

Il progetto è passato da chiamarsi “progetto di previsione degli omicidi” a “condivisione dei dati per migliorare l’analisi del rischio”. Chi se ne sta occupando, compreso il Ministero della Difesa, dichiara che nel progetto vengono utilizzati solo i dati di persone che sono già state giudicate perché hanno già commesso reati, ma invece, secondo alcuni documenti, ci sarebbe anche una parte di dati provenienti da persone che non hanno passati criminali.

E su tutto si agita anche lo spettro che anche questo progetto finisca con il colpire le minoranze portando avanti gli stereotipi che vediamo tutti i giorni. Per ora si tratta solo di una ricerca, fa sapere un rappresentante del Ministero della Giustizia, e il suo scopo è quello di capire quanto, per chi per esempio si trova in libertà vigilata, sia alto il rischio di commettere altri crimini.

Come per tante altre cose, la fantascienza aveva già predetto questo nostro desiderio di arrivare alla giustizia prima che il crimine si compia. E sappiamo tutti come è finito il Rapporto di Minoranza.