I dazi di Trump diventano tragicomici: ora c’è una tassa contro i pinguini

pinguino con scritta tassate i pinguini
I dazi di Trump diventano tragicomici: ora c'è una tassa contro i pinguini - player.it

In un roboante spettacolo di firme il presidente Trump ha firmato il famoso decreto con i dazi (calcolati a modo suo) e nel mezzo ci sono finiti anche i pinguini.

Che cosa succederà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane è molto complicato da indovinare. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti deciso di trasformare i dazi di cui tanto si è parlato in realtà.

E lo ha fatto con una cerimonia che potremmo definire decisamente solenne. Ma forse, nella foga del momento, deve essere sfuggito qualcosa anche ai consiglieri e al presidente.

Perché in pratica le famose tariffe hanno finito con il colpire un territorio che, anche con tutto l’impegno del mondo, non potrebbe esportare altro se non ghiaccio, sassi e pinguini.

Pinguini versus Trump, il caso delle isole Heard e McDonald

Al largo delle coste del continente australiano, nella zona meridionale dell’Oceano Indiano e quindi in pratica a ridosso del Polo Sud c’è un territorio composto da una serie di isolette. Le isole Heard e McDonald non sono il posto più accogliente del pianeta e di certo non un posto con una economia di esportazione tale da essere nei fatti un problema per la potenza americana.

pinguini si lanciano in mare
Pinguini versus Trump, il caso delle isole Heard e McDonald – player.it

In queste isole, posizionate tra il Madagascar e l’antartico, tutte le possibili attività economiche sono cessate totalmente nel 1877. Tutto quello che infatti si faceva in queste isole era legato ai prodotti della lavorazione dell’olio di foca.

Adesso sulle Isole sono rimasti solo i pinguini. E le isole Heard e McDonald non sono neanche l’unico territorio disabitato o pressoché disabitato a essere finito nel vortice dei dazi di Trump. Ma di certo l’aver colpito un’isola su cui non è possibile che ci sia economia, almeno di non immaginare che ci si siano trasferiti i pinguini di Madagascar, ha fatto delle tariffe anche l’oggetto di moltissimi meme.

Un altro luogo simile alle isole Heard e McDonald colpito a sua volta dai dazi si trova dall’altra parte del mondo, nel nostro emisfero. Si tratta di un’isola norvegese che una volta era un piccolo centro animato dalla lavorazione dei prodotti legati alla caccia alle balene.

Anche per l’isola Jan Mayen sono arrivati dazi al 10%. Peccato però che, come nelle isole Heard e McDonald, anche in questo isolotto non ci siano per prima cosa abitanti in forma stabile. L’isola di Jan Mayen è infatti un avamposto militare e la base è occupata da soldati per periodi di tempo limitati.

Anche in questo caso, poi, si tratta di un territorio in cui non c’è economia. Dopo i pinguini e la base militare, il posto più assurdo su cui si sono abbattuti i dazi probabilmente è però un piccolo territorio che si trova nei pressi della provincia canadese di Newfoundland: Saint Pierre e Miquelon.

Qui in effetti c’è una piccola fiorente economia a base di crostacei e molluschi. A Saint Pierre e Miquelon vivono cinquemila anime circa ed è l’ultimo brandello di territorio Nord americano ancora di possedimento francese. In questa piccola zona l’assurdità è data dalla quantità delle tariffe che hanno colpito con un più 50% rispetto addirittura già al 20%, che colpisce la Francia perché membro dell’Unione Europea.