C’è un lavoro che rientra tra quelli fortemente a rischio per il presente ma ancor di più per il futuro e sono davvero tantissimi coloro i quali rischiano seriamente di perdere il proprio posto di lavoro. E stavolta non è colpa dell’Intelligenza artificiale.
Il mondo del lavoro come è noto vive uno dei periodi più delicati in senso assoluto della sua storia recente. Si sta assistendo, infatti, come è noto ed evidente da tutti i dati raccolti, ad una contrazione del numero dei posti di lavoro a causa di una mancanza di investimenti che ormai va avanti da tanto, troppo tempo. E che non consente alla nostra economia di respirare come, invece, avrebbe bisogno. In tal senso, un altro aspetto da tenere in considerazione è quello relativo agli stipendi che vengono erogati, che non riescono a tener botta davanti all’inflazione.
Lo spauracchio principale in prospettiva futura è sicuramente rappresentato dall’intelligenza artificiale, ma stavolta non è lei la responsabile di questo nuovo posto di lavoro che risulta essere altamente a rischio. Tantissime persone rischiano il posto e sembra un qualcosa sul quale è davvero molto, molto difficile intervenire. Andiamo a vedere di che si tratta, dal momento che per molti si tratterà di un autentico fulmine a ciel sereno. Auguriamo a tutti, per questo motivo, una buona lettura.
Posto di lavoro a rischio: stavolta non è colpa dell’IA
L’allarme in questione arriva dalle stime che sono state realizzate dall’Osservatorio sulla ristorazione collettiva e nutrizione. Secondo quanto analizzato, infatti, sono stati 782,7 milioni i pasti serviti nel 2023 dalle aziende della ristorazione. Fin qui, come dato assoluto, per molti non risulterà allarmante. Si tratta però di un dato che è in netto calo rispetto ai livelli pre – Covid ed i fattori che incidono da questo punto di vista sono davvero tanti. A partire da un livello di bassa natalità che rappresenta in prospettiva il problema principale da superare e fronteggiare.

In Italia, infatti, da tempo si sta registrando un calo notevole del tasso di natalità e questo genera in maniera inevitabile una contrazione della popolazione. Oltre che dell’utenza per le classiche mense scolastiche. A rendere il tutto ancora più allarmante lo smart working, che si sta diffondendo in maniera costante dal Covid in avanti e che riduce la necessità di mense et similia. Per questo motivo si tratta di un settore da tenere sotto controllo visto che potrebbe causare la perdita di tanti posti di lavoro.
La tutela, al momento, però, è rappresentato dalla stabilità contrattuale di chi è impiegato in questo campo. Come sottolineato da Ansa, 9 lavoratori su 10 hanno un contratto a tempo indeterminato. Servono, in ogni caso, degli investimenti e delle misure da parte del Governo per provare ad invertire questa rotta.