Avere un coinquilino è cosa da ragazzi all’università? Assolutamente no. Ecco come i pensionati si stanno reinventando per far quadrare i conti e arrivare meglio alla fine del mese.
Riuscire ad arrivare alla fine del mese è sempre più complicato, soprattutto se non si ha a disposizione uno stipendio o una pensione che siano non tanto adeguati alle proprie necessità quanto in linea con quella che è l’inflazione nel luogo in cui si abita.
Le soluzioni per riuscire ad arrivare quindi meglio alla fine del mese diventano diverse. Molto spesso, e parliamo dei giovani, la soluzione più facile è quella di non iniziare neanche a costruirsi una famiglia e magari rimanere con i genitori o trovare dei coinquilini con cui condividere le spese di un modesto appartamento.
Ma che succede se invece il problema non riguarda i ragazzi che vorrebbero cominciare la loro vita ma un altro gruppo demografico in cui si trovano coloro i quali sono usciti dalla routine del lavoro e sono andati in pensione? Perché anche tanti pensionati hanno problemi ad arrivare alla fine del mese. Ecco perché risulta interessante l’esperimento di queste case condivise.
Case condivise per combattere povertà e solitudine
Trovarsi nella seconda metà della propria vita e non avere a disposizione mezzi a sufficienza per poter vivere dignitosamente è di certo qualcosa che fa molto male. Anche perché, di certo, superata una certa età non si può rientrare nel mondo del lavoro e ricominciare.

Quindi occorre invece provare a sopravvivere con quello che si ha a disposizione. Ma come si vive con quello che si ha a disposizione se si è in una situazione di emergenza?
Nella vicina Spagna una associazione ha deciso di creare un sito web chiamato Hogares Compartidos in cui è possibile mettere a disposizione in affitto case a un prezzo più basso e con in più la certezza di non essere soli.
L’associazione che se ne occupa è una associazione senza scopo di lucro e il suo scopo ultimo, ovviamente, non è tanto quello di trovare semplicemente degli alloggi a poco prezzo per chi non può permettersi una casa in affitto oppure un mutuo, ma fare in modo che chi ha più di 60 anni, dato che a questa fetta di popolazione si rivolge il servizio, possa avere ancora qualcosa da dire e una piccola grande comunità che se ne prende cura.
Ci sono alcuni requisiti per essere presi in considerazione all’interno di una casa condivisa e, oltre all’età (che abbiamo già detto deve essere superiore a 60 anni), occorre anche essere autosufficienti in quelle che sono le proprie necessità quotidiane.
L’idea di case condivise è un’idea che potrebbe tranquillamente essere implementata anche nel nostro paese, dove la situazione per i pensionati non è di certo molto migliore rispetto alla Spagna.