Le serie ambientate nelle carceri come Orange Is the New Black e Prison Break hanno sempre esercitato un enorme sul pubblico: Netflix ha un altro titolo.
Le serie carcerarie riescono a raccontare le contraddizioni della società: in un contesto chiuso, violento e pericoloso come quello di un carcere, tutte emozioni si intensificano, i conflitti interiori esplodono e i valori, i con i loro limiti, acquistano maggiore complessità e drammaticità.
Inoltre, parlare di carceri e detenzione significa non solo mettere in scena sofferenza e storie di dannazione o redenzione ma anche poter parlare da una prospettiva privilegiata di giustizia sociale, corruzione, potere, ineguaglianza e discriminazione.
Succede lo stesso anche con una nuova serie di Netflix che di certo coinvolgerà tutti coloro che hanno amato Prison Break. Stavolta, però, l’ambientazione è indiana, e il carcere in cui si svolge l’azione è quello di Tihar Jail, un istituto molto famoso in India ma ancora poco conosciuto nel resto del mondo.
Il nuovo prodotto targato Netflix s’intitola Black Warrant ed è composto da sette episodi. Si basa su un noto romanzo-verità che ha venduto moltissimo in tutto il mondo. La sceneggiatura è stata sviluppata da Vikramaditya Motwane (già coinvolto in Sacred Games, Jubilee), e gli autori del romanzo il giornalista Sunetra Choudhury e Sunil Kumar Gupta, ex direttore carcerario.
La serie promette un’immersione totale nella cruda realtà del Tihar Jail, dove i detenuti devono affrontare condizioni avvilenti e il personale carcerario lotta ogni giorno per mantenere l’ordine senza scadere nell’inumanità. Basandosi su eventi e confessioni reali, la serie si differenzierà da molti prodotti simili grazie a un alto livello di autenticità. Inoltre, raccontando un contesto così specifico, rivelerà al pubblico situazioni inedite.
Il protagonista Sunil Gupta è interpretato da Zahan Kapoor. Non un carcerato, ma una guardia. Che si trova a scontrarsi con i colleghi e ad avvicianarsi pericolosamente a Charles Sobhraj, un criminale noto in India come il Bikini Killer.
Da un lato abbiamo dunque un secondino che non si trova a suo agio nel contesto del suo lavoro e dall’altro criminali pericolosi e spietati, guardie aggressive ed esasperate e altri detenuti allo stremo. Il tutto in un contesto dove la violenza è all’ordine del giorno e la corruzione non ha limiti.
Se, finora, quasi tutte le serie ambientate nelle carcere si sono concentrate sulla vita dei detenuti, qui la prospettiva principale è quella dei secondini e del direttore della struttura. L’idea narrativa è di capire come può essere difficile per una guardia inesperta adattarsi a un ambiente ostile.
This post was published on 4 Febbraio 2025 19:57
Il mondo si muove per mettere qualche paletto. Arrivano ora due leggi contro l'IA. Un…
Macron si congratula con Sandfall per il successo di Clair Obscur. Le proteste per le…
Un Natale al sapore di videogiochi grazie agli sconti spaziali di Instant Gaming: risparmio sotto…
Se siete alla ricerca di un ottimo paio di cuffie con cancellazione attiva del rumore,…
Hai uno smartphone e non sai con che gioco giocare? Ecco che il problema si…
Si accende la polemica di Warhorse contro Sandfall con la frase "blame the french"? Beh,…