Un piccolo uccello migratore noto come frollino è riuscito a battere un record di percorrenza: qual è stata la sua impresa?
In tre giorni è arrivato dove nessuno si sarebbe mai aspettato. Il frullino (Lymnocryptes minimus) è un piccolo uccello dal becco lungo, simile alla beccaccia. Equipaggiato con un dispositivo GPS da alcuni ricercatori in Inghilterra, ha dimostrato di poter percorrere in volo una distanza inimmaginabile! Eppure, gli ornitologi hanno sempre conosciuto un frullino come un uccello poco disposto ai viaggi lunghi…
I frullini amano nascondersi nella boscaglia, saltellando da un ramo all’altro o sul terreno. Volano silenziosamente, ma sempre per breve distanza, prima di ricadere nella vegetazione, presso un nuovo nascondiglio. Per il resto del tempo, stanno immobili, mimetizzandosi con l’ambiente: è la loro strategia di difesa.
Il frullino, noto anche come beccaccino e in Inghilterra come Jack snipe, è un uccello amante delle paludi. In Gran Bretagna frequenta soprattutto la zona del South Staffordshire, dove è attiva da tempo un’associazione che cerca di salvaguardare questa delicata specie.
Gli ornitologi hanno dunque voluto dotare un esemplare di GPS proprio per capire in che modo si svolgesse la sua migrazione. Abituati ad avere a che fare con un uccello poco mobile, non avrebbero mai pensato di seguirlo da remoto attraverso un viaggio lunghissimo.
Il viaggio interminabile dell’uccellino: più di mille chilometri in tre giorni
Grazie al dispositivo di geolocalizzazione, gli ornitologi sono riusciti a tracciare il suo incredibile percorso lungo più di mille chilometri. Dopo aver lasciato l’Inghilterra, l’uccellino ha infatti superato il Mar del Nord per poi coprire tutta la larghezza della Germania, arrivando fino al centro della Polonia.
Poco prima di Natale, il team di ornitologi è riuscito a catturare nuovamente uno degli uccelli dotati di GPS l’anno scorso. E dopo aver scaricato i dati ha notato qualcosa di imprevisto. L’uccellino, che era rimasto da febbraio ad aprile nello Staffordshire, era partito puntando verso l’Essex. Il giorno dopo era già in Germania. E dopo due giorni era in territorio polacco. Quindi ha percorso più di mille chilometri senza fermarsi.
Il suo viaggio non è finito lì: dopo essersi riposato, si è diretto più a est, verso la Lettonia. E a quel punto è difficile capire cosa ha fatto, perché la batteria del geolocalizzatore si è scaricata e il dispositivo non ha più registrato alcun dato. L’idea è che sia arrivato fino alle steppe della Russia, per riprodursi, d’estate.