Brutte notizie per chi intende acquistare un auto elettrica, ecco l’entrata in vigore dei nuovi dazi doganali su questi veicoli.
Negli ultimi anni il mercato delle auto elettriche è cresciuto sempre di più, anche perché uno degli obiettivi più chiacchierati delle varie associazioni governative nel mondo è quello di raggiungere il 100% di auto elettriche o ibride su tutto il territorio, soprattutto in Europa dove si sta spingendo molto per convincere gli automobilisti a passare all’elettrico abbandonando i veicoli a carburanti fossili; si tratta sicuramente di un obiettivo complesso, ma che già sta dando i suoi primi frutti nella distribuzione di auto elettriche nel mondo dove la Cina è leader assoluto.
Le esportazioni cinesi di auto elettriche sul territorio europeo sono aumentate a dismisura negli ultimi anni: basti pensare che nel 2020 solamente 1 milione di veicoli a batteria presenti nei territori dell’UE era stato progettato su suolo cinese mentre al giorno d’oggi, in soli 4 anni, i numeri sono cambiati tantissimo; siamo giunti a 6 milioni con un aumento di quasi il 500% e, stando alle analisi degli esperti, si tratta di un numero che è destinato a salire sempre di più nei prossimi anni.
Uno degli aspetti più significativi è il fatto che non si tratta solamente di marchi cinesi prodotti su territorio cinese che vengono esportati sul mercato europeo, ma anche tanti famosi brand occidentali preferiscono avere stabilimenti in Cina per poi riportare le auto in Europa o negli Stati Uniti: è il caso ad esempio di Tesla, che aveva avuto già problemi di vendite in UE, e Volkswagen che presentano delle fabbriche di produzione di auto elettriche sul territorio orientale.
Aumentano i dazi per le auto elettriche in Cina: ecco i modelli colpiti
C’è chiaramente una motivazione dietro tutto quello che abbiamo appena detto: la Cina preferisce vendere i propri veicoli elettrici sul territorio europeo perché all’interno dei Paesi dell’UE questo tipo di vetture costano molto di più; non stiamo parlando di poche decine di euro, ma differenze che a volte sono quasi del 50%: per fare un esempio pratico basti pensare che la Byd Atto 3, una delle auto elettriche più vendute, in Cina viene venduta al dettaglio a circa 13.000€ mentre lo stesso veicolo in Germania viene venduto addirittura a oltre 31.000€, più del doppio.
Si capisce dunque il perché la Cina preferisca vendere i propri veicoli su territorio europeo piuttosto che sul suolo locale ed è proprio per questo motivo che l’UE ha pensato di introdurre dei dazi più pesanti per quanto riguarda le esportazioni cinesi di auto elettriche: prima di questa contromisura era presente un aliquota fissa del 10% per il mercato cinese, ma visti i recenti risultati la Commissione ha pensato di introdurre delle aliquote differenziate per le varie aziende produttrici di auto elettriche in Cina.
Byd, a partire dal 1° novembre, ha un’aliquota differenziata del 17%; Geely raggiunge il 18,8% mentre addirittura Saic, il maggiore produttore cinese, ha un’aliquota del 35,3%. Come detto in precedenza, inoltre, ci saranno dazi anche per le società occidentali che producono veicoli in Cina come Tesla che avrà un’aliquota del 7,8% che si andrà ad aggiungere al dazio fisso del 10% che era già in vigore.
I modelli maggiormente colpiti da questa riforma e che potranno vedere un aumento del prezzo sul territorio europeo sono in particolare questi: Atto 3, Delfino, Sigillo Han, Tang, Seal U, Foca U, Lynk&Co 02, Lotus Eletre, Lotus Emeya, Polestar 2, Polestar 3, Polestar 4, smart #1, smart #3, Volvo EX30, Zeekr 001, Zeekr X, MG4, MG5, Marvel R, MG ZS EV, Cyberstar, BMW IX3, Cupra Tavascan, Dacia Spring, Tesla Model Y e Tesla Model 3.