La vera storia di una gattina che sembrava vicino alla sua fine, e invece ha ritrovato un nuovo inizio dopo essere stata abbandonata.
L’essere umano è capace di fare cose terribili, di tutti i tipi. Proprio la nostra grande capacità di pensare, riflettere e immaginare le situazioni più varie, un’abilità che ci aiuta a compiere i gesti più grandi e avere risultati incredibili in tantissimi ambiti della vita, inevitabilmente si rivela un’arma a doppio taglio. Dandoci anche la possibilità di immaginare di fare del male.
E spesso questo male si riversa contro i nostri compagni animali, colpevoli soltanto di essere totalmente indifesi sotto il nostro dominio, delle marionette con cui giocare, degli esserini da trattare male per il giusto di farlo. Il problema dell’abbandono degli animali, in particolare per quanto riguarda cani e gatti, soprattutto nel periodo che precede le vacanze estive e il rientro, continua ad essere una criticità.
Purtroppo la situazione non sembra avere margini di miglioramento, con tantissime persone che passato il momento iniziale di gioia per avere portato a casa un animale, ricordano che questo significa anche fare sacrifici, dare attenzione e cure mediche, e la cosa provoca in loro troppo fastidio. La storia di oggi parla proprio di una gattina abbandonata e poi salvata.
La storia ruota attorno a un esemplare davvero particolare, una gattina tricolore, che è stata abbandonata in un trasportino nei pressi del casello dell’A1 a Monte San Savino Paletta. Qui alcuni volontari dell’Associazione Casa Mauu, che sono molto attivi sul territorio e fanno tutto il possibile per proteggere gli animali, l’hanno subito soccorsa. L’autostrada è un posto pericoloso pieno di cartelli strani, non un luogo per un micio.
La gattina è stata portata alla clinica veterinaria di Santa Cristina, la struttura più vicina, per tutti i controlli e le cire necessarie quando si ha a che fare con un animale abbandonato per strada da chissà quanto tempo. Subito è intervenuta la polizia municipale, per capire chi fosse il colpevole di quello che è a tutti gli effetti un reato, ma senza riuscire a identificare un colpevole.
Anche le immagini di videosorveglianza non hanno aiutato, quindi si sono arresi. Hanno perciò decido di adottare la gattina e darle il nome di Paletta, come quella che spesso usano nel traffico. Gli agenti hanno immediatamente annunciato di volersi prendere carico delle spese veterinarie, ma la clinica ha rifiutato qualsiasi ricompensa. Ora Paletta è al sicuro, amata e soprattutto tenuta costantemente d’occhio da un intero comando di polizia.
This post was published on 26 Settembre 2024 11:00
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