Una donna muore in un ristorante presente nell’area ristoro di Disney World negli Stati Uniti. Il locale non ha rispettato le istruzioni della donna sulle allergie segnalate. Il marito della donna non può fare causa alla Disney, per una clausola che sta facendo il giro del mondo.
La giurisprudenza è una materia strana, a cui pochi si interessano finché non ci si trova ad avere a che fare con situazioni al limite. Il primo consiglio, che si applica bene a ogni campo, è quello di leggere sempre ciò che si firma, dato che una disattenzione purtroppo non metterà al sicuro da eventuali sviluppi avversi. E proprio una situazione del genere, ha coinvolto il marito di una donna, morta all’interno di un ristorante dell’area di Disney World in America.
Secondo le ricostruzioni, la donna una volta giunta al locale, avrebbe segnalato alcune allergie, così che in cucina potessero elaborare i piatti in modo da non crearle problemi di salute. Per una probabile disattenzione, le istruzioni della donna non sono state ascoltate ed è così deceduta per via di una violenta reazione allergica.
Dopo questo fatto avvenuto nel 2023, il marito, rimasto vedovo, ha tentato di adire le vie legali sia contro il locale che contro Walt Disney Park and Resorts ma, la risposta che ha ricevuto dai legali dell’azienda, ha sconvolto il mondo intero.
Jeffrey Piccolo è deciso a intentare causa nei confronti di Walt Disney Park and Resorts, dopo che sua moglie, Kanokporn Tangsuan, è deceduta presso il ristorante Raglan Road Irish Pub a Disney Springs, che fa parte del resort Walt Disney World in Florida, a causa di una grave reazione allergica ai latticini, nonostante fosse stato più volte segnalato dalla donna al personale del ristorante di prestare particolare attenzione. Omicidio per negligenza dunque, sarebbe il capo d’accusa richiesto.
Ciò a cui Piccolo punterebbe sarebbe un risarcimento che ammonterebbe a circa 50mila dollari ai sensi della legge della Florida per morte impropria oltre che per sofferenza mentale, perdita di compagnia e protezione, perdita di reddito e spese mediche e funebri. A respingere la causa di omicidio per negligenza però, sarebbero proprio i legali di casa Disney, avvalendosi di una clausola particolare.
Secondo quanto dichiarato dagli avvocati della Disney, non si può andare processo perché, dal momento che Jeffrey Piccolo, nel 2019 ha sottoscritto un abbonamento a Disney+ e dal momento che, nel 2023, la coppia aveva acquistato due biglietti per una visita presso l’Epcot Center, secondo gli accordi sottoscritti, Piccolo e la moglie avrebbero rinunciato al diritto di portare avanti una causa contro Disney. In casi del genere, secondo quanto si legge nel contratto di Disney+ sottoscritto nel momento dell’iscrizione, per problematiche legali tra un utente e la Disney, si dovrebbe sempre e solo ricorrere all’arbitrato.
Quello dell’arbitrato è un procedimento alternativo al rito ordinario, con il quale uno o più arbitri, risolvono la controversia tramite una dichiarazione vincolante, senza che si passi per un processo in tribunale. A commentare quest’utilizzo della clausola, è stato l’avvocato che rappresenta Jeffrey Piccolo, tale Brian Denney che avrebbe definito l’imposizione di Disney, semplicemente tramite la firma del contratto per la fruizione del servizio streaming:
“così oltraggiosamente irragionevole e ingiusta da scandalizzare la coscienza giudiziaria”
Se è infatti vero che il contratto di Disney+ vincola all’arbitrato, la situazione di cui si discute risulta particolarmente delicata dato che si parla di omicidio colposo e negligenza. D’altro canto, gli avvocati della Disney, hanno anche precisato come il locale che ha somministrato il cibo alla donna, non sia né direttamente posseduto né gestito da Disney. Secondo l’avvocato Denney però, sarebbe molto grave se Disney impedisse ai suoi utenti di intraprendere una causa per omicidio colposo, semplicemente per via della sottoscrizione a Disney+ essendo un fattore totalmente scollegato.
This post was published on 18 Agosto 2024 9:30
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