Un’aggressione brutale da parte di un ragazzino che ha picchiato un collaboratore scolastico dopo che gli era stata sequestrata la Nintendo.
Sono sempre di più i problemi relativi al mondo dei videogiochi e la scuola. Infatti ogni singolo giorno, da qualche parte del mondo e praticamente a qualsiasi grado scolastico, c’è un’insegnante adirata che è costretta ancora una volta a minacciare uno studente distratto in classe, mentre è perso con la mente nel suo videogioco preferito.
E’ necessario ricordare a tutti che i videogiochi non rendono le persone violente e non sono affatto la causa di ogni male. Questa è una premessa importante da fare, dato che all’inizio della loro storia, i videogame erano proprio additati come una creazione demoniaca, da cui si generavano tutti i problemi del mondo.
Fare un’analisi del genere è davvero semplicistico, nonché estremamente comodo per le Istituzioni, che così non sono costrette a fare indagini più complesse a costose su un sistema che spesso trasforma dei bambini felici in giovani adulti con ansia, insicurezza, depressione e un senso di vuoto incurabile. Ma è comunque altrettanto importante ricordare che in classe non sono ammessi i videogiochi.
A scuola bisogna andare per imparare, informarsi, socializzare con gli altri e gettare le basi per essere il cittadino del futuro. Purtroppo però non tutti riescono a sviluppare un senso di autocontrollo in giovane età, peggio poi se ci si ritrova davanti a un soggetto che ha delle problematiche comportamentali ufficialmente registrate.
Il fatto è accaduto alla Matanzas High School di Palm Coast, in Florida, Stati Uniti d’America. Qui un ragazzino, che all’epoca die fatti aveva 17 anni, si è visto la propria Nintendo Switch sequestrata. Lo studente non ha mantenuto il controllo e improvvisamente si è gettato su una collaboratrice scolastica, picchiandola mentre era al suolo inerme.
Ora 18enne, l’aggressione si è dichiarato innocente per il capo d’accusa di percosse aggravate a un funzionario, stando ai documenti diffusi online dalla Corte del Settimo Circuito Giudiziario della Contea di Flagler. Il giudice però non era dello stesso parere e lo ha condannato a 5 anni di carcere.
Non solo, il protagonista di questa storia dovrà anche scontare ben 15 anni di libertà vigilata. Una sentenza durissima, per alcuni troppo, per altri necessaria per garantire che il fatto non si ripeta con la ripresa delle attività scolastiche dei prossimi mesi.
This post was published on 13 Agosto 2024 17:30
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