WhatsApp ha annunciato dei cambiamenti importanti che non sono piaciuti agli utenti dell’applicazione di messaggistica di Meta.
La maggior parte degli aggiornamenti che vengono rilasciati sulle piattaforme social e, in generale, sui servizi online maggiormente utilizzati dagli utenti cercano di rispondere alle esigenze e alle richieste più impellenti che proprio l’utenza richiede attraverso i feedback. Talvolta però questi feedback non sempre vengono ascoltati e può capitare di rilasciare aggiornamenti o annunciare novità che fanno storcere il naso a tantissime persone.
WhatsApp è il servizio di messaggistica più utilizzato nel nostro Paese e nel mondo e per questo motivo la maggior parte degli aggiornamenti rilasciati negli ultimi anni hanno generato tantissime discussioni sul web, sia positive che negative. Le ultime novità sono state colte in maniera abbastanza positiva dall’utenza, ma negli ultimi giorni si sono generate alcune critiche pesanti nei confronti di Meta per una decisione che non è piaciuta alle persone.
La decisione in questione che ha scatenato una vera e propria bufera mediatica è stata presa proprio negli ultimi giorni e non farà particolarmente felici soprattutto quelle persone che utilizzano molto di frequente il servizio di messaggistica e dunque hanno sull’app numerose chat; nonostante le critiche, però, difficilmente Meta tornerà sui propri passi.
WhatsApp, ecco cosa sta cambiando: gli utenti saranno costretti a pagare
Gli ultimi aggiornamenti rilasciati da WhatsApp, come accennato anche in precedenza, sono stati particolarmente apprezzati dagli utenti: come la possibilità di modificare i messaggi dopo l’invio in chat, una funzione attesa da tantissimo tempo, oppure la nuova sezione dedicata ai canali che sta diventando sempre più attiva a discapito degli Stati che invece stanno perdendo sempre più importanza anche se Meta ha già pronta una soluzione.
La situazione su WhatsApp, soprattutto per quanto riguarda gli aggiornamenti, può essere considerata abbastanza positiva negli ultimi anni, ma a quanto pare sta per arrivare una brusca frenata: negli ultimi giorni è saltata fuori una notizia che non ha fatto piacere agli utenti anche perché tantissime persone, in virtù di questo improvviso cambiamento, saranno costrette a pagare.
Tutti questi cambiamenti riguardano una funzione già presente da tempo su WhatsApp e che utilizzano tantissime persone, ma che ben presto potrebbe spingere diversi utenti a pagare una somma di denaro per continuare a utilizzare l’app con serenità: una novità che chiaramente sta facendo infuriare tutti dato che il servizio di messaggistica di Meta è sempre stato gratuito in ogni suo aspetto.
WhatsApp cambia le carte in tavola per quanto riguarda il backup delle chat
La funzione in questione che sta per subire cambiamenti improvvisi è quella di backup delle chat: un processo che si può attivare manualmente oppure, come spesso accade, automaticamente ogni mese oppure ogni settimana per salvare tutti i contenuti delle chat di WhatsApp all’interno di una memoria in cloud come per esempio Google Drive oppure iCloud per evitare di perderle per sempre in caso di guasto dello smartphone, cancellazione dell’app o migrazione dell’account.
Il backup è sempre stata una funzionalità gratuita di WhatsApp, ma ben presto potrebbe diventare a pagamento almeno in un certo senso: prima di questo aggiornamento, infatti, il backup della versione Android del servizio di messaggistica non andava a pesare sulla memoria di Google Drive mentre, stando a quando riferito nelle ultime ore sul web, sembra che Google abbia deciso un cambio di rotta conteggiando anche la memoria del backup di WhatsApp all’interno dello spazio in cloud.
Ogni utente con il proprio account Google ha a disposizione 10 Giga di memoria che però, backup dopo backup, potrebbero esaurirsi in fretta: ecco perché, se si vuole continuare a utilizzare WhatsApp in serenità, bisognerà pagare un abbonamento per allargare lo spazio della memoria cloud: 1,99€ al mese per 100 Gb di memoria in più fino a 299,99€ al mese per 30 Terabyte aggiuntivi.