Il futuro è già qui. E il futuro è fatto di aziende che preferiscono i robot ai dipendenti. Nei prossimi anni molti perderanno il lavoro.
Molti hanno perso il lavoro durante i due anni di pandemia di Covid. Ma saranno molti di più quelli che lo perderanno a causa dei robot. Le previsioni non sono buone.
Ogni epoca è caratterizzata da nuove scoperte che, almeno in teoria, dovrebbero semplificare e migliorare la vita dell’essere umano. Anche dal punto di vista lavorativo. Pensiamo a come i moderni macchinari agricoli hanno migliorato il lavoro nei campi. L’avvento dei computer ha migliorato la vita di chi scrive, l’avvento dei robot da cucina ha migliorato il lavoro di chef e pasticceri.
Eppure, a volte, spingersi troppo oltre con il progresso può portare più danni che benefici. I robot e l’intelligenza artificiale potrebbero minacciare, anziché migliorare, il lavoro di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. E in tutti i settori. In alcuni ristoranti in Italia esistono già camerieri robot al posto di camerieri in carne e ossa. Presto i Cobots – robot in grado di interagire in ambienti lavorativi – potrebbero essere causa di una forte disoccupazione.
Milioni di lavoratori a rischio con i Cobots: ecco quando perderemo tutti il lavoro
Milioni di persone, nei prossimi anni, resteranno senza lavoro. Aziende, ristoranti e persino ospedali potrebbero decidere di lavorare con l’ausilio di robot anziché di esseri umani. Analizziamo insieme la situazione.
La multinazionale statunitense Intel è già al lavoro per implementare e migliorare la produzione. L’obiettivo è arrivare ad aziende completamente autonome che lavorino solo con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Il prossimo passo – che migliorerà notevolmente la capacità di interazione dei Cobots – sarà pronto non oltre il 2026 secondo quanto rivelato dai vertici di Intel. A quel punto il lavoro di milioni di statunitensi sarà a rischio.
Non solo. Molte altre aziende potrebbero prendere esempio da Intel e preferire i robot. Del resto un robot può lavorare 7 giorni su 7, non chiede mai ferie, non si ammala e, soprattutto, non necessita di uno stipendio mensile. Per i datori di lavoro di tutto il mondo il risparmio sarebbe enorme. Per milioni di lavoratori dipendenti – ma anche free lance – potrebbe essere l’inizio della fine. E tutto questo, inevitabilmente, si ripercuoterà a cascata sull’economia.
Perché se milioni di persone perderanno il lavoro a quel punto crollerà il potere d’acquisto di milioni di nuclei familiari. Senza potere d’acquisto nessuno – o solo i pochi che avranno ancora un lavoro – potranno accendere a un mutuo, pagare un affitto, fare acquisti nei negozi o andare al ristorante o al cinema. Dunque le attività commerciali e ristoratrice come sopravviveranno? È vero che far lavorare un robot non costa nulla ma bisogna anche tenere conto del fatto che i robot non spendono nulla.