Non tutti sanno che quando si cancella una chat su WhatsApp questa non sparisce definitivamente dal dispositivo.
Negli ultimi anni le grandi aziende tech che gestiscono i servizi principali per gli utenti a livello informatico stanno tutte (o quasi) proseguendo verso una strada principale, che non è quella delle intelligenze artificiali come molti potrebbero pensare, ma sicuramente quella della protezione della privacy e del trattamento dei dati sensibili degli utenti che anno dopo anno sono sempre più a rischio esposizione.
Quando si parla di “privacy” e di colossi del tech ci vengono in mente principalmente due aziende: la prima è Google, ormai considerata da tempo come l’azienda per antonomasia che utilizza i dati degli utenti in maniera spropositata, e l’altra è Meta che controlla probabilmente la maggior parte delle informazioni di tutta la popolazione mondiale ancor più di qualsiasi altra azienda del settore.
Se da una parte c’è Google che viene tirata maggiormente in ballo quando si tratta di annunci pubblicitari, Meta invece gioca un ruolo molto importante per quelli che sono i dati personali degli utenti dato che l’azienda di Mark Zuckerberg deve garantire la privacy su conversazioni private, foto, video, informazioni sensibili e molto altro che le persone condividono sui vari social network.
WhatsApp, come abbiamo spesso detto anche in altri articoli, viene utilizzato per condividere informazioni anche sensibili e personali con altri contatti: non parliamo soltanto di informazioni anagrafiche o di segreti che confidiamo agli amici, ma anche di dati bancari, PIN, password, codici segreti, posizioni geografiche in tempo reale di dove ci troviamo esattamente e molto altro ancora.
Proprio per questo motivo, già da diversi anni, WhatsApp ha adottato la crittografia end-to-end per proteggere le conversazioni (e tutto ciò che viene inserito al loro interno) dai malintenzionati che possono intercettare il flusso dei dati dal mittente al destinatario passando per il server di WhatsApp.
La crittografia, infatti, è molto utile per crittografare i messaggi e renderli decifrati e leggibili solo per il mittente e per il destinatario nella conversazione.
Dunque già ci pensa l’applicazione stessa a tenere al sicuro le nostre conversazioni da hacker e malintenzionati, dunque bisogna fare attenzione maggiormente a chi magari vuole sbirciare le conversazioni private sul nostro account di WhatsApp, ma per fortuna anche in questo caso ci sono delle contromisure che si possono adottare.
Per proteggere le proprie conversazioni dalle persone che vogliono sbirciare sul nostro smartphone esistono diversi metodi: ad esempio si può impostare un PIN o lo sblocco con il Face ID direttamente su WhatsApp così da evitare qualcuno possa sbirciare facilmente tra le nostre conversazioni private sull’applicazione, ma chiaramente bisogna fare attenzione a chiudere l’app e non lasciarla aperta.
In alternativa si possono spostare le chat dalla pagina principale all’interno del cassetto delle chat archiviate, così che non compaiano in primo piano a chi magari vuole dare una sbirciata da lontano, ma in ogni caso non si tratta del massimo della sicurezza dato che è molto facile accedere alle chat archiviate; alcune persone addirittura, pur di non farsi beccare, cancellano direttamente le conversazioni.
Bisogna anche specificare che talvolta cancellare le conversazioni non è una soluzione definitiva, dato che queste si potrebbero facilmente recuperare attraverso il backup o anche attraverso applicazioni esterne di recupero dati; inoltre bisogna anche stare attenti a disattivare l’impostazione che permette di scaricare automaticamente le foto e i video sulla galleria del proprio dispositivo perché quelle restano anche se la conversazione viene eliminata dall’app.
This post was published on 17 Febbraio 2024 7:30
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