I due bonus sono cumulabili, ma con alcune importanti distinzioni, ecco quali.
Buone notizie per i nuclei famigliari che versano in condizioni economicamente svantaggiate: per il 2024 sono stati confermati tanto la Carta Acquisti quanto l’Assegno Inclusione, ovvero la misura di sostegno che ha di fatto preso il posto del precedente Reddito di Cittadinanza, ormai abolito. Le due misure sono cumulabili in alcuni casi, sebbene si differenzino per alcuni aspetti importanti. Ecco cosa c’è da sapere.
L’Assegno di inclusione è stato introdotto dal Decreto Lavoro 2023, ed è entrato in vigore a partire dall’1 gennaio 2024. Si tratta di una misura di sostegno economico e sociale destinato ai nuclei familiari in cui almeno un componenete versi in una o più delle seguenti condizioni:
Possono farne richiesta i cittadini incensurati, italiani e stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni e con permesso di soggiorno permanente. Per poter fare domanda, inoltre, il nucleo familiare in oggetto deve rientrare nella seguente casistica economica, come riportato sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali:
C’è poi una serie di requisiti patrimoniali da rispettare – ad esempio non una prima casa dal valore superiore a 150.000 euro e un reddito immobiliare derivante da altre case superiore a 30.000 euro – e infine il richiedente non deve essersi dimesso volontariamente da alcuna posizione lavorativa nell’arco dei 12 mesi precedenti alla data di presentazione della richiesta. Se si rispettano tutti i requisiti, si avrà diritto ad un assegno annuale minimo di 480 euro e massimo di 6000, estendibile a 7560 euro nel caso in cui tutti i famigliari fossero over 67, oppure misti disabili e over 67.
All’Assegno di inclusione può aggiungersi anche la Carta Acquisti. Si tratta di una carta su cui vengono caricati 80 euro ogni bimestre, ed è richiedibile dagli over 65 o da genitori con figli di età inferiore ai 3 anni e che si trovino in situazione economica disagiata. Si tratta di una misura di sostegno non nuova, dato che esiste dal 2008, e fortunatamente è stata confermata anche per il 2024. Poiché la Carta Acquisti può essere richiesta da parte dei nuclei familiari con Isee inferiore a 8.052,75 euro (valore che aumenta fino a 10.737 euro se il richiedente fosse over 70), i due bonus sono entrambi richiedibili e cumulabili da parte di quei nuclei familiari che rientrassero in entrambe le categoria di eleggibilità.
Detto questo, le due misure hanno differenze rilevanti l’una dall’altra. A parte l’importo economico di per sé, che per quanto riguarda l’Assegno di inclusione è molto più elevato della Carta Acquisti, quest’ultima non elargisce direttamente soldi agli interessati; gli importi caricati sulla carta infatti possono essere utilizzati solamente per determinati tipi di acquisiti, nello specifico supermercati, farmacie e parafarmacie ed altri negozi convenzionati e abilitati al circuito Mastercard – l’elenco completo è disponibile sul sito del Ministero – e dà inoltre diritto al 5% di sconto su alcune categorie di beni di prima necessità. In sostanza si tratta di una sorta di carta prepagata emessa da Postepay, i cui soldi sono caricati direttamente dallo Stato e non possono essere riscossi dal proprietario, ma solamente utilizzati negli esercizi commerciali previsti dal Ministero.
Tutto sommato, l’unione dell’Assegno di inclusione e della Carta Acquisti costituiscono due sostegni economici importanti per mote famiglie italiane.
This post was published on 9 Febbraio 2024 13:30
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