Come negli anni passati, potrebbe tornare in vigore l’incentivo del 20% sull’acquisto di una nuova TV, grazie ai fondi stanziati nella nuova Legge di Bilancio 2024. Ecco come funziona il Bonus Rottamazione.
Smaltire una TV per comprarne una nuova
Nel 2024 potrebbe tornare in vigore il cosiddetto “Bonus Rottamazione TV”, con l’obiettivo di incentivare il corretto smaltimento dei vecchi dispositivi elettronici, e promuovere il ricambio delle TV.
Voci di corridoio, prima dell’approvazione della Legge di Bilancio di quest’anno, parlavano di uno stanziamento di 90 milioni di euro da utilizzare proprio per il Bonus Rottamazione TV nel 2024; ma ad oggi il provvedimento non è stato ancora rinnovato. Introdotto per la prima volta nella Manovra del 2021, il provvedimento prevede uno sconto di circa il 20% del prezzo d’acquisto di un nuovo televisore, con un tetto massimo di 100 euro di sconto, per tutti coloro che provvedevano al corretto smaltimento del vecchio televisore. In origine, l’idea era infatti quella di sposare i concetti di innovazione tecnologica e di cura dell’ambiente.
Il bonus in questione non è però disponibile in tutti i casi. I requisiti minimi erano, nel 2021, che la TV da smaltire fosse stata acquistata necessariamente prima del 22 Dicembre 2018, che doveva essere consegnata nuovamente al negozio da dove era stata acquistata in origine, oppure ad un centro comunale di raccolta dei rifiuti, nonché l’essere titolari di un contratto elettrico su cui aver addebitato il canone televisivo, o in alternativa avere un’esenzione dal pagamento del canone tv prevista ad esempio per i cittadini di età pari o superiore ai 75 anni a basso reddito.
Il rivenditore, ricevuto il dispositivo in questione, inviava tramite l’apposita piattaforma all’Agenzia delle Entrate diversi dati del cittadino, tra cui il codice fiscale, gli estremi del documento di identità, dati identificativi dell’apparecchio elettronico ed il prezzo di vendita. Se invece il cittadino avesse portato il proprio televisore obsoleto in un centro di raccolta rifiuti, avrebbe dovuto portare con sé l’apposito modulo, da far firmare all’addetto comunale. Ovviamente questo sconto non constava in una perdita economica per il rivenditore, che poteva ricevere un compenso tramite un credito d’imposta, utilizzabile per compensare il modello f24, presentato tramite la piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate.
Il bonus in questione, per tutto il 2022, è stato anche unito ad un ulteriore bonus, il cosiddetto “Bonus Decoder ‘a casa’”: lo stato infatti era mirato ai nuclei familiari che non superassero il limite di 20 mila euro di ISEE e da cittadini di età superiore ai 70 anni che non avessero un trattamento pensionistico superiore ai 20mila euro annui, e consisteva nella consegna di un decoder compatibile con le nuove tecnologie TV direttamente a domicilio.