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Fuorigioco

WhatsApp è diventato il parco giochi delle truffe | L’allarme è reale, ecco come difendervi

Bisogna sempre fare attenzione alle truffe online: i rischi maggiori girano proprio nelle chat di WhatsApp.

Uno dei rischi più concreti della navigazione online e delle piattaforme web resta sempre quella delle truffe che, col passare del tempo, diventano purtroppo sempre più efficienti e riescono a superare spesso e volentieri i sistemi di sicurezza delle aziende tech.
Con l’avvento delle intelligenze artificiali, inoltre, il rischio di incappare in truffe è ancora più elevato dato che il processo è ancora più complesso.

I tentativi di truffa e frode più conosciuti sono sicuramente quelli che riguardano il cosiddetto phishing che, nonostante esista da tantissimi anni, ancora nel 2024 riesce a mietere le sue vittime, soprattutto a causa di persone più anziane o verso chi magari è meno esperto di navigazione in internet.
Le e-mail però non sono più il mezzo principale utilizzato dagli hacker per tendere dei tranelli alle proprie vittime, ma negli ultimi tempi anche le piattaforme social sono finite nel mirino.

Al giorno d’oggi la comunicazione via mail si è ridotta drasticamente dato che per comunicare con altre persone in maniera rapida e diretta si usano i servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp, il quale viene utilizzato anche per comunicare messaggi formali a persone con le quali magari non si ha così tanta confidenza.
Proprio su questo i truffatori giocano spesso per tendere le loro trappole e rubare dati sensibili e soldi alle vittime.

Come WhatsApp è diventata anche una piattaforma di truffatori

WhatsApp per molti è considerata un’app sicura nella quale i nostri dati sono protetti in maniera perfetta: questo perché, a differenza dei social network dove basta il nome per essere rintracciati, sull’app di messaggistica bisogna fornire il proprio numero di telefono.
Questa motivazione, però, regge fino a un certo punto dato che ormai anche il numero di telefono non è più un’informazione così segreta.

Soprattutto sulle piattaforme di recruiting, come può essere per esempio LinkedIn, oppure sulle pagine nelle quali bisogna inserire i contatti personali, si è spinti a inserire il proprio numero di telefono e renderlo visibile a tutti.
Ormai si fa questo gesto a cuor leggero, confidando nel buon senso delle persone, ma si sa che ci si sta prendendo comunque un grosso rischio.

Dal numero di telefono possono risalire all’account WhatsApp e mandare messaggi verosimili, magari fingendosi aziende o datori di lavoro che vogliono offrire un colloquio.
Si tratta di storie realmente accadute nelle quali persone malcapitate, magari con la volontà di trovare lavoro, cadevano nella trappola di hacker e pirati informatici che avevano solo intenzione di rubare i dati alle malcapitate vittime.

Come difendersi dalle truffe in arrivo su WhatsApp

Le truffe su WhatsApp si possono articolare in diversi modi, ma quelle maggiormente segnalate nell’ultimo periodo sono di tue tipi diversi: il primo tipo riguardante quanto appena detto, ovvero pirati informatici che si fingono recruiter oppure malviventi che si fingono parenti stretti per farsi mandare dei soldi.
In entrambi casi il segreto è sempre quello di tenere gli occhi aperti e di fare sempre un doppio controllo per evitare guai seri.

Nel primo caso vengono spesso mandati dei link nel quale si chiede di inserire dati personali o addirittura dati bancari: bisogna sapere che se vi arrivano dei link da numeri sconosciuti su WhatsApp si tratta al 99% di un tentativo di phishing.
Nel secondo caso, in maniera più diretta, il truffatore fingendosi un figlio o un nipote in difficoltà chiede spudoratamente dei soldi.

Il secondo caso è ancor più facile da smascherare: basta leggere bene i messaggi che invia il truffatore e percepire eventuali anomalie, inoltre, il trucco sta nel chiedere al truffatore magari informazioni familiari e personali per capire se si tratta davvero di una persona che sta fingendo.
La sicurezza online non è mai troppa ed è per questo motivo che bisogna sempre tenere gli occhi aperti di fronte a messaggi ambigui.

This post was published on 22 Gennaio 2024 5:30

Salvatore Montagnolo

Nasce il 21 maggio 1996 a Napoli e cresce con la passione per i videogiochi e per tutto ciò che c'è di tecnologico nel mondo. Preme il suo primo tasto "START" all'età di 6 anni con Crash Bandicoot per l'inizio di una grande avventura all'insegna di console, comandi e schermi.

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