Il DVB-T2 sarebbe dovuto entrare in vigore il 10 gennaio, ma non è successo. Quindi?
A partire dal 10 gennaio di quest’anno, pochi giorni fa, sarebbe dovuto avvenire lo switch-off del protocollo DVB-T, l’attuale generazione del Digitale Terrestre usato come tecnologia di trasmissione di molti canali delle reti RAI, in favore del più moderno DVB-T2. Questo salto tecnologico era stato programmato addirittura per luglio 2021, poi posticipato fino ad ora. Eppure, ciò non è accaduto: il cambio tecnologico promesso non si è verificato, e molti canali RAI sono rimasti ancorati al DVB-T. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e si sappia qualcosa riguardo a questo switch-off che appare sempre più fantomatico.
Switch-off? Anche no.
Nell’audizione della commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi occorsa lo scorso dicembre, il Direttore Generale della RAI Giampaolo Rossi ha dichiarato quanto segue:
Tecnologicamente e produttivamente la Rai è pronta, ma lo switch off in T2 rischia di penalizzare un numero per ora non chiaramente quantificabile di famiglie che non hanno ancora l’accesso alla nuova tecnologia attraverso le Smart TV.
In particolare il riferimento è ad un recente rapporto Auditel-Censis, secondo cui ci sarebbero attualmente 8,4 milioni le famiglie italiane che non possiedono una Smart TV, ovvero un dispositivo tecnologicamente compatibile con il nuovo segnale. Questo li taglierebbe fuori una fetta enorme di pubblico televisivo da alcuni programmi su cui la RAI punta per massimizzare gli ascolti. Non è difficile immaginare di quali si tratti. In prima battuta vi è il settantaquattresimo Festival di Sanremo, che andrà in onda fra pochissimo, da martedì 6 febbraio 2024 a sabato 10 febbraio 2024. La finale dell’edizione 2023 ha totalizzato ascolti da capogiro: si parla, secondo i dati riportati dalla stessa RAI, di 12 milioni 256 mila spettatori con uno share del 66 per cento. Logico che l’emittente non abbia la minima intenzione di rinunciare ad un fetta abbondante di tale pubblico. Ci sono però anche altri due eventi imprescindibili per fare man bassa di ascolti: si tratta di due eventi sportivi pianificati per il 2024, ovvero gli Europei di calcio in Germania e i Giochi della XXXIII Olimpiade di Parigi che occuperanno i palinsesti estivi, precisamente da venerdì 26 luglio 2024 a domenica 11 agosto 2024.
Insomma i soldi dati da sponsorship e vendita di spazi pubblicitari sono senz’altro troppi per rinunciare a milioni di potenziali spettatori, motivo per il quale la RAI ha deciso di posticipare nuovamente questo salto tecnologico. Ma quali sono i canali che sarebbero stati interessati dal “grande balzo in avanti”? Si tratta dei canali appartenenti al multiplex MUX B, ovvero la banda di frequenze sulla quale vengono trasmessi i seguenti canali, tutti in chiaro:
- Rai 4
- Rai 5
- Rai Scuola
- RaiPlay
- Rai Radio 2 Visual
- RaiPlay Sound
- Rai 1 HD
- Rai 2 HD
- Rai 3 HD
- Rai Premium HD
- Rai Gulp HD
- Rai Yoyo HD
- Rai Storia HD
- Rai Sport HD Test HEVC
- RTV San Marino
DVB: ripassiamo
Forse non tutti hanno chiarissimo di che cosa si stia parlando a proposito di Digitale Terrestre, DVB-T e DVB-T2.
DVB-T è lo standard del consorzio europeo DVB per la trasmissione televisiva digitale terrestre. Si tratta di uno standard adottato non solo in Europa, ma anche in moltissimi paesi africani, in Oceania, in India e altri paesi del Sud-est asiatico, nel medio Oriente, nella Russia asiatica, in Groenlandia e in altri paesi ancora. Non è ovviamente l’unico esistente: il Nord America ne adotta uno differente (ATSC), così come la Cina (DTMB) e il la maggior parte del Sud America (ISDB-T).
La nuova tecnologia DVB-T2, rispetto al precedente standard, è in grado di offrire circa il 30% di bitrate in più per canale di trasmissione a parità di banda utilizzata. Sostanzialmente comprime meglio i dati permettendo di trasmetterne di più senza appesantire la banda, assicurando una qualità audiovisiva più elevata tramite il più moderno codec H.265/HEVC. Attualmente la sua applicazione in Europa sta avvenendo in ordine sparso, ci sono molti paesi che lo hanno già implementato, come ad esempio Svezia, Finlandia, Francia, Germania e Regno Unito, e altri che ancora devono applicarlo, come Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda e Italia, dove l’unico operatore ad avere effettuato l’upgrade al momento è Europa 7 HD, che tuttavia non ha mai realizzato alcuna trasmissione al di fuori di test tecnici.