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Fuorigioco

Netflix ha scelto la strada delle pubblicità | Vi interromperanno proprio sul più bello

Vi piace l’idea di giocare a un videogioco e venir interrotti da un messaggio pubblicitario? Se la risposta è no abbiamo una brutta notizia per voi: Netflix, a quanto pare, è interessata a introdurre tipologie di ads nei videogiochi presenti sulla sua piattaforma.

In un industria sempre più grande che diventa progressivamente sempre meno sostenibile a causa dei costi di sviluppo, le aziende cercano modi per risparmiare o per aumentare i propri profitti. La pubblicità è uno degli strumenti che si potrebbero utilizzare a tale scopo e Netflix sembra essere una delle prime aziende intenzionata a utilizzarla.

Secondo un report pubblicato dal Wall Street Journal, Netflix sta cercando di capire come massimizzare i ricavi provenienti dai giochi che distribuisce attraverso la sua piattaforma. Tra le idee che la compagnia ha valutato ce ne sono due molto note anche ai videogiocatori classici: le microtransazioni e le pubblicità in game.

Pubblicità per aumentare i ricavi: una strategia immortale

I giornalisti del WSJ, informati dei fatti dopo aver parlato con anonimi vicini a Netflix, hanno riportato che la compagnia sta cercando di migliorare i ricavi per singolo gioco e che tra le strade che intende percorrere ci sono due possibilità: l’introduzione delle microtransazioni (ma non è dato sapere se in tutti i giochi o soltanto nei giochi da essa distribuita) e l’arrivo delle pubblicità in game; all’atto pratico c’è anche l’idea di far pagare un “prezzo premium” a chi è interessato a giocare a specifici titoli ma non ci sono molti dettagli riguardo ciò.

Le pubblicità, per il momento, sembrano la strada giudicata come più interessante: i proprietari dell’abbonamento più economico di Netflix (quello con le pubblicità nei contenuti video, per intenderci) finirebbero per avere inserzioni all’interno di specifici segmenti di giochi. Al momento la selezione di titoli di Netflix Games è disponibile per qualsiasi tipologia di abbonamento ma non è detto che in futuro ciò rimanga tale.

Sarebbe un peccato vedere il prezzo aumentare per giocare alla selezione di Netflix perché questa non è male: parliamo di videogiochi come Death’s Door o Oxenfree 2: Lost Signals, senza poi dimenticarsi le produzioni più grandi come GTA: The Trilogy o Hades.

L’eventuale aggiunta degli ads all’interno dei prodotti videoludici disponibili con l’abbonamento sarebbe una novità piuttosto curiosa per Netflix, che deve aver cambiato rapidamente idea sull’argomento.

Durante un earning call (una conferenza tra i vertici di Netflix, il consiglio di amministrazione egli azionisti) di Aprile 2023 la compagnia aveva comunicato che non aveva intenzione di introdurre le pubblicità all’interno della sua selezione di videogiochi; questo perché come mission aveva promesso ai suoi utenti la possibilità di offrire un’esperienza di gioco con un occhio di riguardo al divertimento del giocatore.

“Vogliamo avere un’esperienza di gioco differenziata e parte di ciò consiste nel dare ai creatori di giochi la possibilità di pensare alla costruzione di giochi esclusivamente dal punto di vista del divertimento dei giocatori e di non doversi preoccupare di altre forme di monetizzazione, che si tratti di annunci o di pagamenti in-game”.

Scommettiamo che nel giro di un singolo anno le cose sono cambiate abbastanza da far fare dietrofront alla compagnia?

Netflix deve ancora mostrare i muscoli

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo sentito parlare con sempre maggiore frequenza dell’impegno che Netflix vuole profondere nell’integrare i videogiochi all’interno della sua proposta di intrattenimento. 

Durante il corso del 2023 la compagnia ha pubblicato 46 videogiochi: due sviluppati da studi first-party (Oxenfree II: Lost Signals e Netflix Storis: Love is Blind) mentre i restanti invece pubblicati sulla piattaforma sotto licenza; tra questi troviamo Football Manager 24 Mobile, la sopracitata (e particolarmente contestata per essere stato un primo devastante esempio di pessimo utilizzo dell’intelligenza artificiale) trilogia rimasterizzata di Grand Theft Auto, il notevole Storyteller e tante altre cose.

Tutto questo però ancora non ci mostra il reale livello di impegno che la compagnia ha messo nel settore dei videogiochi; secondo le informazioni rese pubbliche lo scorso anno la compagnia ha le mani in pasta in circa 90 videogiochi diversi, con diverse produzioni legate a sue proprietà intellettuali come un videogioco basato sullo show Squid Game, un videogioco su Rebel Moon (il recente film fantascientifico di Zack Snyder) o un videogioco su “La casa di Carta” in uscita a fine Gennaio.

L’investimento di circa 1 miliardo di dollari fatto da Netflix negli ultimi anni per acquisire studi e sviluppare nuovi progetti deve ancora mostrare i muscoli; noi speriamo riescano a rinetrare negli investimenti anche senza iniziare a popolare i videogiochi di messaggi pubblicitari, non sia mai che qualche compagnia più legata al gaming “tradizionale” dedica di seguire lo stesso (pessimo) tragitto.

This post was published on 9 Gennaio 2024 5:30

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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