Il 2023 è stato letteralmente ricolmo di bonus da parte del governo, con cui dare una mano alle persone più bisognose e che vivono in una condizione socio-economica svantaggiata. Citandone alcuni, durante il corso di quest’anno abbiamo visto quello riguardante gli elettrodomestici o il cosiddetto bonus mamme. Ebbene con l’arrivo del 2024 approderà un nuovo incentivo, che fungerà da totale sostituto nei confronti del reddito di cittadinanza.
L’Assegno di Inclusione, che cos’è?
Come già accennato nel paragrafo introduttivo, con questo termine si intende un incentivo che andrà a sostituire il vecchio reddito di cittadinanza istituito dal Movimento 5 Stelle, svariati anni fa. Esso è rivolto a quelle famiglie che hanno al loro interno almeno una persona con disabilità, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio.
Infatti, stando a quanto detto all’interno del sito dell’INPS, l’Assegno di Inclusione è “è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro, istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024”.
Pare che al momento le richieste siano state fin da subito alte e ciò denota come in Italia vi siano tantissime persone che hanno bisogno di questa tipologia. Ma concretamente come è possibile farne richiesta? Soprattutto in che modo vengono dati i soldi ai richiedenti? Parliamone meglio e nel dettaglio nei paragrafi successivi!
Tutto quello che c’è da sapere sull’Assegno di Inclusione!
Partendo dai requisiti, è fondamentale che il richiedente rispetti le seguenti: avere un ISEE in corso di validità che non superi la soglia massima dei 9360€ e allo stesso tempo possedere un reddito familiare che sia inferiore ai 6000€ annui. Dopodiché sarà obbligatorio possedere un patrimonio immobiliare (in Italia e all’estero) che sia differente dalla casa in cui si risiede non superiore a 30.000€. Invece per quanto concerne il patrimonio mobiliare, esso non dovrà essere superiore – ai fini del calcolo dell’ISEE – ai 6000€ per le famiglie formate da un solo componente, a 8000€ per le famiglie composte da due persone e a 10000€ per i nuclei formati da tre o più individui (la soglia massima viene aumentata di 1000€ per ogni figlio a partire dal terzo).
L’attivazione dell’incentivo avviene un mese dopo la richiesta e l’erogazione del bonus avverrà tramite la carta di pagamento elettronica, chiamata generalmente Carta di Inclusione o Carta ADI. In totale il periodo di erogazione sarà pari e non superiore ai 18 mesi e potrà essere in ogni caso rinnovato una volta finito per ben 12 mesi (prima del rinnovo, però, il bonus verrà sospeso per un mese e in seguito riattivato).
Infine l’importo dell’Assegno di Inclusione potrà anche essere suddiviso, se richiesto durante la fase di presentazione della domanda per il bonus o anche successivamente: così facendo sarà possibile, in base al numero di componenti maggiorenni che fanno parte della famiglia e che vengono riconosciuti come individui che esercitano responsabilità genitoriali o all’interno della scala di equivalenza ADI, suddividere la quota del suddetto bonus.
Per quanto concerne la richiesta, vi raccomandiamo di visitare il sito dell’INPS che vi fornirà tutte le informazioni specifiche su come procedere: vi lasciamo qui di seguito il link per poterlo raggiungere.