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Fuorigioco

Anche il negozio sotto casa tua potrebbe chiudere | Amazon quest’anno ha fatto una strage

Lo shopping online è parte integrante delle nostre vite, ma purtroppo ha un risvolto negativo per i piccoli commercianti, soprattutto nel settore dell’abbigliamento.

Da ormai oltre 20 anni, da quando internet si è diffuso in tutte le case e viene utilizzato in maniera costante, sempre più persone hanno cominciato ad acquistare prodotti online.
Inizialmente solo una piccola cerchia di utenti aveva sperimentato lo shopping online, ma col passare del tempo l’abitudine si è diffusa sempre di più e al giorno d’oggi rappresenta assolutamente la normalità.

Ben presto hanno iniziato a diffondersi i primi siti di e-commerce: uno su tutti chiaramente Amazon, delle vere e proprie piattaforme dedicate interamente agli acquisti online di ogni tipo.
Non solo prodotti di tecnologia e arredamento, ma anche beni di prima necessità che è possibile trovare al supermercato sotto casa oppure nei negozi in centro.
Lo shopping online ha davvero invaso le nostre vite in pochissimo tempo.

Se da una parte lo shopping online ha favorito la voglia di acquisti compulsivi da parte delle persone, con la comodità della consegna direttamente a casa, dall’altra chiaramente è stato un duro colpo per negozianti e piccoli commercianti che hanno visto ridursi la propria clientela.
Un dato preoccupante che va avanti da diverso tempo e che ha colpito particolarmente una precisa categoria di negozianti.

Shopping online e abbigliamento: un argomento con luci e ombre

Inizialmente molte persone erano abbastanza scettiche per quanto riguarda lo shopping online, soprattutto coloro che magari non erano abituate a utilizzare dispositivi tecnologici o addirittura navigare in internet.
Tanti utenti avevano paura di truffe e fregature, ma ben presto, data la diffusione dello shopping online e le nuove normative di sicurezza a riguardo, tutti hanno iniziato a fare acquisti su internet.

Gli acquisti online sono sicuramente comodi per acquistare prodotti che non si trovano normalmente nei negozi della propria città oppure quando si è impossibilitati a uscire di casa per fare shopping per mancanza di tempo.
Al giorno d’oggi però tutti acquistano tutto su internet e sono sempre meno le persone che vanno per negozi a fare acquisti.

Dati particolarmente allarmanti se consideriamo solamente il settore dell’abbigliamento, un settore che è sempre stato il fulcro dello shopping e che al giorno d’oggi si sta spostando sempre di più nella sua controparte online.
Sono sempre di più le piattaforme che permettono di acquistare accessori e capi d’abbigliamento e sempre meno i negozi.

Dal 2019 a oggi dati allarmanti per i negozi di abbigliamento

Unioncamere e InfoCamere hanno raccolto alcuni dati relativi ai negozi di abbigliamento in Italia, considerando il periodo che va dal 2019 al 2023.
Il periodo preso in considerazione non è chiaramente casuale: è stato quello della pandemia da Covid-19 che ha costretto la chiusura (talvolta definitiva) di tanti negozi, tra cui quelli di abbigliamento e la crescita sempre più massiva delle piattaforma di e-commerce.

Stando a questi dati dal 2019 a oggi sono addirittura 9000 i negozi di abbigliamento che hanno chiuso i battenti in tantissime regioni italiane.
Lo scorso 30 settembre, infatti, il numero di attività commerciali legati all’abbigliamento si è attestato sulle 78.000 unità in tutta Italia registrando una diminuzione dell’11%.

Un calo drastico dovuto non solo alla pandemia da Covid-19 e all’aumento conseguente dei prezzi, ma anche chiaramente all’abitudine sempre più diffusa di acquistare capi d’abbigliamento online su piattaforme come Shein o Temu.
Una situazione che però non preoccupa particolarmente la Premier Giorgia Meloni che ha affermato che nessun colosso del web potrà mai sostituire il valore sociale di un negozio fisico.

This post was published on 12 Dicembre 2023 6:00

Salvatore Montagnolo

Nasce il 21 maggio 1996 a Napoli e cresce con la passione per i videogiochi e per tutto ciò che c'è di tecnologico nel mondo. Preme il suo primo tasto "START" all'età di 6 anni con Crash Bandicoot per l'inizio di una grande avventura all'insegna di console, comandi e schermi.

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