Approvato il ravvedimento operoso per gli scontrini elettronici, eccome come funziona.
Può capitare di non segnare uno scontrino emesso, o di indicare un importo sbagliato. Per i titolari di partita IVA che esercitano attività di commercio al minuto questi errori possono portare a sanzioni amministrative, e nei casi più gravi anche il ritiro della licenza. Ora però il Governo ha messo a punto una procedura di ravvedimento operoso tramite la quale si potrà regolarizzare la propria posizione godendo di una riduzione della sanzione. Ecco come funziona e chi ne può beneficiare.
Il nuovo ravvedimento operoso, la cui normativa compare all’articolo 4 del Decreto-legge n. 131/2023, prevede che chiunque abbia commesso errori o omissioni nell’ambito dell’emissione e/o comunicazione degli scontrini elettronici per attività di commercio al minuto tra il 1°gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 possano sanare la propria posizione godendo di una riduzione della sanzioni comminate. Inoltre il ravvedimento può comprendere anche le operazioni già in fase di contestazione da parte del fisco, con data più prossima al 15 ottobre 2023. L’ammontare di questa riduzione dipenderà sostanzialmente dal tempismo con cui tale ravvedimento avviene, con il termine ultimo fissato al prossimo 15 dicembre.
Tale strumento si affianca agli obblighi di scontrino elettronico e fatturazione elettronica, due misure messe in campo negli ultimi anni per combattere l’evasione fiscale ed ottenere un quadro più esaustivo e certo delle transazioni commerciali concluse dai commercianti al minuto (ovviamente la fatturazione elettronica non vale solo per questa categoria, estendendosi anche a qualsiasi libero professionista possessore di partita IVA). Per i commercianti in particolare, l’adozione degli scontrini elettronici va di pari passo con l’adizione di un registratore di cassa telematico che registra automaticamente gli scontrini emessi, oppure avvalendosi di una procedura id immissione dati tramite la piattaforma ad hoc dell’Agenzia delle Entrare. Ma è proprio in questo secondo caso che spesso vengono commessi errori o omissioni da parte dei commercianti stessi, da cui le sanzioni.
L’obbligo dello scontrino elettronico vale per quasi tutti i commercianti al dettagli, con poche eccezioni definite dal decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 10 maggio 2019, che esonera da questo obbligo tabaccai, tassisti, giornalai e altre cosiddette attività marginali (ad esempio alcune prestazioni degli esercenti di carburante che non riguardino direttamente la vendita di benzina).
Se il contribuente commette un errore e viene scoperto, normalmente rischia grosso: si parla di multe pari al 90% del valore dell’imposta per ogni mancata o tardiva memorizzazione o trasmissione dei dati. Nel caso si tratti di semplici vizi di forma, cioè che non sono influenti nel calcolo del tributo da versare, viene applicata una sanzione a forfait pari a 100 euro per trasmissione. Nei casi più gravi invece, ad esempio di 4 violazioni accertate in un arco temporale di 5 anni, si può arrivare anche alla revoca della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
Tale sospensione può essere evitata qualora si decida di avvalersi del ravvedimento operoso, anche se ormai il tempo stringe e sono rimaste meno di due settimane per ottemperare. Il senso della norma è dunque quello di evitare di lasciare queste persone nell’impossibilità di svolgere attività commerciale una volta sanzionate, il che potrebbe portarle per disperazione o mancanza di alternative a precipitare ancor di più nell’ambito delle attività illecite. Si calcola che questa sanatoria interesserà circa 50.000 titolari di partita IVA distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Per tuti questi soggetti, l’Agenzia delle Entrate metterà a loro disposizione una serie di dati, che essi potranno controllare per segnalare ove abbiano commesso errori o omissioni. Tali dati, tra gli altri, riguardano:
Analizzando tutte queste informazioni in possesso dell’Agenzia i contribuendo potranno indicare in quali termini abbiano compiuto gli errori di comunicazione o trasmissione, andando a correggere la propria posizione e beneficiare della riduzione delle sanzioni, di valore variabile in base al tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse.
This post was published on 4 Dicembre 2023 17:30
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