Si discute sempre sulla paura che l’intelligenza artificiale potrebbe rubarci il lavoro, ma la visione delle istituzioni è del tutto opposta.
Qualche giorno fa Bill Gates, una delle personalità più illustri del mondo della tecnologia e dell’informatica, è intervenuto durante un podcast per parlare dell‘annosa questione delle intelligenze artificiali e del loro rapporto con il mondo del lavoro degli esseri umani.
Una questione che è arrivata anche in Italia è stata discussa anche dalle nostre istituzioni nazionali.
Da diverso tempo infatti si sta discutendo di questa ipotesi futura nella quale le macchine governate dall’intelligenza artificiale ci sostituiranno completamente nel mondo del lavoro con la maggior parte delle persone che potrebbero perdere il lavoro.
Un’ipotesi non troppo azzardata, ma che in realtà ha bisogno di diversi approfondimenti per capire che in realtà il rischio non è poi così concreto.
Sulla questione è intervenuta anche l’INPS, l’ente nazionale più importante per quanto riguarda il mondo dei lavoratori contribuenti, la quale ha parlato proprio della questione dell’intelligenza artificiale e del loro rapporto con i lavoratori.
Anche l’INPS, come Bill Gates, non ha paura delle IA e anzi crede che potrà aiutare fortemente ad ottenere l’effetto contrario: combattere la disoccupazione.
Disoccupazione in Italia: dati ancora allarmanti nel 2023
La disoccupazione, purtroppo, è ancora una delle piaghe più gravi del nostro paese, soprattutto se consideriamo i giovani che si apprestano per la prima volta nel mondo del lavoro dopo aver terminato gli studi.
I dati sono ancora molto allarmanti e le istituzioni italiane provano a cercare nuove soluzioni per combatterla o quantomeno non farla crescere in percentuale anche nei prossimi anni.
Secondo i dati ISTAT a settembre del 2023 l’occupazione è aumentata dello 0,2% mentre il tasso di disoccupazione è salito al 7,4%, dei valori che purtroppo sono destinati a salire anche nei prossimi mesi e anni.
Per abbassare questo dato c’è bisogno di una vera e propria rivoluzione e l’INPS ha citato anche le intelligenze artificiali come possibile soluzione.
Vincenzo Caridi, direttore generale dell’INPS, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Messaggero nel quale ha parlato proprio dello scottante argomento della disoccupazione e del rapporto tra lavoro e intelligenza artificiale.
Caridi ha affermato che in futuro le intelligenze artificiali aiuteranno sensibilmente a diminuire la disoccupazione, in altri termini aiuteranno le persone a trovare lavoro.
Come le intelligenze artificiali possono aiutarci a trovare lavoro
Caridi ha parlato della piattaforma Siisl, ovvero Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, che è a tutti gli effetti un sistema di associazione tra le richieste di lavoro da parte dei disoccupati e le offerte di lavoro disponibili.
Sarà una piattaforma molto utile anche per affinare le proprie capacità con le offerte formative presenti sul mercato.
La piattaforma, che è stata già discussa ampiamente in passato, a fine febbraio avrà l’integrazione con un’assistente virtuale guidato da intelligenza artificiale che renderà molto più semplice per gli utenti utilizzare il sistema e trovare quello che fa al caso loro a seconda delle esigenze.
Questo assistente fungerà anche da chatbot per gli aspiranti lavoratori che potranno interagire con essa in maniera colloquiale.
Nel corso del mese di dicembre, inoltre, verrà inserito anche il sistema di “Affinity score” che, attraverso la tecnologia del machine learning, riesce a indirizzare gli utenti verso i posti di lavoro disponibili o le offerte di mercato presenti in quel momento.
Gli utenti potranno inoltre ordinare le offerte di lavoro in base al proprio curriculum e in base alle proprie capacità.