Reddito Universale: l’Unione Europea inizia a considerarla dopo l’esempio virtuoso Finlandese

UE al via il reddito universale

Nel corso degli anni si è assistito all’introduzione di varie tipologie di sussidi volti a migliorare la vita delle persone. Ciò è avvenuto sia in Italia che in altri stati dell’Unione Europea: al suo interno ha preso piede l’introduzione di un nuovo sussidio, in questo caso molto simile al reddito di cittadinanza – la cui dipartita avverrà definitivamente nel 2024 – e che potrebbe concretamente portare a dei cambiamenti nella vita delle persone, in particolare di coloro che non riescono a trovare lavoro: stiamo proprio parlando del Reddito Universale.

Reddito Universale, che cos’è?

Il Reddito Universale consiste in un incentivo a cadenza mensile – che potrebbe venire elargito direttamente in contanti – che verrebbe ricevuto da tutti in maniera incondizionata, indipendentemente dall’età, dal reddito (se il diretto o diretta interessata ne ha uno) o dall’occupazione. Questa cifra, stando a coloro che l’hanno proposta, potrebbe andare a coprire le spese basilari che si sostengono nel corso della propria vita, permettendo a tutti di diventare parte integrante della società.

Questa misura, nel caso in cui si concretizzerà, sarà valida per i soli cittadini dell’UE. Inoltre non si sa quale potrebbe essere la cifra che verrà concretamente data, poiché il costo della vita varia da stato a stato. Tuttavia i benefici che questo potrebbe portare sarebbero elevatissimi e di questi ne parleremo nei paragrafi successivi.

Gli effetti positivi del Reddito Universale

Una soluzione del genere – stando alle indagini fatte da We Move Europe – è stata già testata all’interno della Finlandia: grazie alla sua introduzione, tutte le persone che una volta avevano avviato un percorso di studi, ma avevano dovuto interromperlo per problemi economici, lo hanno ripreso. Allo stesso tempo pare si sia pure assistito a un aumento della fiducia nei confronti delle persone e anche delle istituzioni: portando a un maggior avvicinamento nei confronti della politica (aspetto da non sottovalutare, visto che la mancata partecipazione alle votazioni e alla vita politica in generale è una vera e propria piaga in alcuni stati europei).

Parallelamente vi è stato anche un miglioramento a livello psicologico, con molti individui che hanno riscontrato una maggiore speranza per il futuro, oltre a una diminuzione particolarmente marcata di disagi a livello psicologico (con particolare riferimento a depressione e ansia). E per quanto riguarda l’Italia? Questa ricerca è stata effettuata da We Move Europe pure all’interno del nostro paese e si è riscontrato quanto segue:

  • Per il 30% degli italiani questa soluzione porterebbe a una maggiore sicurezza finanziaria per i beni primari (quindi come cibo, vestiti e così via).
  • In secondo luogo per il 42% porterebbe anche a una pesante riduzione dell’ansia per il futuro (che ora più che mai tra crisi economica e riscaldamento globale è sicuramente ai massimi storici).
  • Infine molti hanno detto di esserne favorevoli in quanto permetterebbe di dedicarsi ad attività che in buona parte dei casi non sono effettuabili perché non garantiscono un guadagno, come prendersi cura degli altri (19%), volontariato (12%) e istruzione e formazione (19%).

Di conseguenza gli effetti, stando alla maggior parte delle persone prese come metro di riferimento per l’analisi, sarebbero più che positivi. Fatto sta che una misura così importante ha bisogno allo stesso tempo delle giuste analisi, a livello socio-economico e di come questo possa influenzare il mondo del lavoro. In ogni caso si tratterebbe comunque di una misura ottima, che potrebbe in linea teorica diminuire le disparità a livello sociale in UE e nel nostro paese, specie a livello scolastico e universitario: non è un caso che coloro che proseguono gli studi provengano quasi sempre da contesti ricchi o dove i genitori sono laureati.

Nel caso in cui siate interessati a sostenere l’attuazione del reddito universale nell’UE, trovate al seguente link diretto la petizione lanciata da We Move Europe per la sua attuazione.