Nuovo giorno, nuovo bonus del governo. In questo caso il nuovo incentivo emanato dal governo riguarda la cosiddetta TARI: ovvero la tassa sui rifiuti – introdotta nel 2014 – che consiste nel tributo pensato dallo stato per finanziare e sostenere le spese relative al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, dovuto a chiunque possieda o detenga locali o aree scoperte suscettibili alla produzione di rifiuti (questa è la definizione data dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, detto MEF). Ebbene grazie al bonus dedicato proprio alla TARI vi saranno delle modifiche per quanto concerne alcuni soggetti che devono pagarla.
Questo incentivo è stato pensato principalmente per le famiglie e i cittadini più giovani, siccome in certe città d’Italia pagare la TARI può essere particolarmente esoso (considerando che questa tassa difficilmente è fissa). Infatti stando alla definizione presente all’interno del sito del MEF le tariffe di questa tassa sono “sono determinate con deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi”. Appunto per questo in determinate città pagarla può essere particolarmente difficile: pertanto come si può accedere a questo nuovo bonus? Scopriamone i dettagli nei successivi paragrafi.
In primis vi è da dire che tale incentivo è stato rinnovato anche per il 2024. Per potervi accedere sarà di vitale importanza l’ISEE: infatti è necessario non averne uno superiore agli 8625€, anche se il massimo è di 20 mila euro (in questo caso per le famiglie più numerose). Parallelamente si dovrà essere percettori del reddito di cittadinanza, che in ogni caso non sarà più attivo a partire dal 2024 e quindi questa cosa potrebbe cambiare (sicuramente maggiori informazioni sull’argomento verranno diffuse dal governo nel corso dei prossimi mesi o comunque all’inizio del nuovo anno).
Il bonus TARI verrà erogato in automatico alle persone che presenteranno le condizioni giuste per la sua percezione. Questo, in ogni caso, presenterà differenziazioni dal Nord al Sud: infatti la sua erogazione verrà gestita in maniera diversa da comune a comune, i quali gestiranno direttamente le tariffe spettanti e le esenzioni. Appunto per questo per avere maggiori informazioni sull’argomento, quello che si può fare concretamente è visitare il portale di riferimento del comune in cui attualmente risiedete. Parallelamente si può accedere anche al bonus o comunque a uno sgravio nel caso in cui si riesca a dimostrare che il servizio è carente o mancante.
Si tratta senza ombra di dubbio di un’ottima iniziativa, che permetterà ai soggetti più precari di far fronte a una tassa che nel corso degli anni è diventata particolarmente spinosa, soprattutto visto che varia da luogo a luogo e le condizioni economiche di quelli che la pagano non sono le stesse, considerando il divario socio-economico tra Settentrione e Meridione.
This post was published on 17 Novembre 2023 6:30
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