Sono tanti i bonus e le agevolazioni per chi ha passato una certa età, che permettono di essere reinseriti agevolmente nel circuito lavorativo.
I 50 suono i nuovi 30? Forse non ancora, ma di certo chi ha raggiunto il mezzo secolo di vita potrebbe trovare difficile fare i conti con il mondo del lavoro, specie qualora lo avesse appena perso e stesse cercando di rientrarvi. Per chi ha spento le 50 candeline oggigiorno esistono una serie di bonus molto interessanti, che consentono di rimettersi in carreggiata qualora ci si trovasse in una situazione di difficoltà economica per l’improvvisa perdita del proprio posto di lavoro.
La politica delle agevolazioni legate all’età anagrafica è un sempreverde del sistema di welfare italiano, e negli ultimi vent’anni non sono state poche le politiche rivolte a potenziare queste agevolazioni, arrivando anche a soglie di età piuttosto avanzate come under 35. Dopo quella fatidica età, solitamente si inizia a contare il tempo rimanente alla pensione, dimenticandosi spesso il precedente traguardo dei 50 anni che porta con sé alcune utili salvaguardie in caso di perdita del lavoro. Vediamo un po’ cosa ci si possa aspettare.
Disoccupazione d’oro…
Ritrovarsi senza lavoro attorno ai 50 anni può essere particolarmente problematico. Se già i giovani neolaureati nel nostro paese faticano non poco a trovare un collocamento congruo con il proprio percorso di studio e retribuito come si deve, la fatica che una persona di mezza età deve compiere per rientrare nel mondo del lavoro può essere anche doppia o tripla. Chi si trova in condizione di disoccupazione può tuttavia godere di alcuni vantaggi. Gli uomini over 55 che perdono il lavoro possono infatti godere di una Naspi maggiorata.
La Naspi, per chi non lo sapesse, è l’indennità mensile di disoccupazione (letteralmente la sigla sta per Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego), è stata introdotta dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22 e ha la precisa funzione di sostegno al reddito dei lavoratori subordinati che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. I lavoratori appena licenziati possono godere del sussidio per una durata temporale ed variabile, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. Il calcolo dell’importo è più complesso e dipende dal livello di retribuzione del singolo individuo, dunque per avere più informazioni in proposito vi consiglio di consultare il sito dell’INPS.
Sia come sia, la Naspi viene erogata per i primi 6 mesi con importo pieno, poi decurtato del 3% mese per mese. Tuttavia, i disoccupati di 55 anni compiuti possono beneficiare dell’importo completo per un mese in più. Buone notizie anche sul lato pensionistico, stavolta per le donne: le lavoratrici over 50 del settore privato, che hanno maturato 20 anni di contributi e versano in condizione di disabilità pari o superiore all’80%, possono ricorrere al pre-pensionamento già a partire dai 54 anni di età, previa richiesta inoltrata all’INPS.
… e riassunzione d’argento
Ci sono anche agevolazioni per le imprese che riassumono persone in età avanzata (e non solo), favorendone il reintegro nel circuito lavorativo. Per i datori di lavoro che mettono sotto contratto disoccupati 50enni (fermi da almeno un anno), è prevista un’agevolazione del 50% sull’aliquota contributiva. Anche in questo caso è l’azienda stessa a dover fare domanda per il bonus agli organi di competenza. IL datore di lavoro deve cioè inviare all’ente la comunicazione obbligatoria di assunzione, tramite la compilazione del modello 92-2012.
Ulteriori agevolazioni premiano le aziende che offrono lavoro a donne over 50 disoccupate da almeno 12 mesi, oppure anche di età inferiore purché rispettino determinati requisiti (risiedere in regioni specifiche; lavorare in ambiti caratterizzati da forte disparità di genere; essere prive di impiego retribuito da almeno 24 mesi): per tutte queste categorie di donne la legge di Bilancio 2023 prevede lo sgravio totale per l’assunzione entro un tetto di €8000 annui.