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Fuorigioco

In Italia sono sparite le cabine telefoniche, avete notato però con cosa le hanno sostituite?

Le cabine telefoniche in Italia sono state in uso fino alla metà degli anni 2000, ma adesso che fine hanno fatto?

Uno dei simboli più famosi del Regno Unito e, in particolare, di Londra è sicuramente la tipica cabina telefonica rossa che si può ancora ammirare come una sorta di monumento tra le strade della capitale britannica anche se ormai cadute in disuso.
Seppur non così simboliche a livello turistico, anche in Italia erano e sono tutt’ora presenti delle cabine telefoniche per le strade dei centri abitati.

Con la totale diffusione dei telefoni cellulari e, successivamente, degli smartphone chiaramente la cabina telefonica ha perso il suo scopo dato che ormai si usano i dispositivi portatili per fare telefonate mentre si è in strada.
Nonostante questo però non tutte le cabine telefoniche italiane sono state smantellate, anzi molte sono state lasciate integre e riconvertite.

Le cabine telefoniche sul suolo italiano sono state costruite e istituite da Telecom, il servizio di telecomunicazioni più importante e famoso del nostro paese.
La prima cabina telefonica italiana risale addirittura al 1952, dall’azienda privata Stipel: un esperimento che ha avuto un enorme successo dato che circa 30 anni dopo in Italia erano presenti addirittura 33.000 telefoni pubblici.

Cabine telefoniche, esistono ancora? Ecco tutto quello che sappiamo

Le cabine telefoniche hanno resistito anche dopo diversi anni dall’arrivo dei telefoni cellulari, anche se in minor numero e in alcuni ambienti particolari come ospedali, caserme e altre strutture pubbliche.
I telefoni pubblici posizionati lungo le strade dei centri urbani hanno perso la loro utilità e nel 2001, anno di entrata in vigore dell’euro, sono stati aboliti anche i gettoni telefonici che le persone utilizzavano per chiamare.

Nel 2010 Telecom Italia ha iniziato la rimozione delle quasi 40.000 cabine telefoniche presenti sul territorio italiano, dato che ormai occupavano soltanto suolo pubblico ed erano diventate solo una sorta di monumento abbandonato.
Il processo di rimozione doveva concludersi nel 2015, ma a un certo punto l’azienda di telefonia si è resa conto di poterle riconvertire.

Le ultime cabine telefoniche della Telecom montavano il telefono Digito, nato per sostituire la vecchia versione Rotor che ormai nel 2002 era diventata obsoleta.
A differenza delle vecchie versioni della cabina telefonica non potevano essere utilizzati più i gettoni, ma direttamente monete, carte di credito oppure schede telefoniche prepagate.

Le vecchie cabine telefoniche si trasformano in cabine digitali

Anche le cabine telefoniche con Digito però sono cadute presto in disuso proprio a causa dell’enorme diffusione dei telefoni cellulari e dunque l’AGCOM, lo scorso luglio, ha permesso a TIM di rimuovere tutte le cabine telefoniche che sono ancora presenti sul territorio entro la fine dell’anno.
Secondo le stime si trattava di circa 15.000 cabine da rimuovere, di cui 7.500 sono state già rimosse dell’operatore.

Entro la fine dell’anno, dunque, TIM dovrà provvedere alla rimozione del restante 50%, ma con una particolarità: circa 2500 vecchie cabine telefoniche non saranno del tutto rimosse, ma reinventate e trasformate in quelle che vengono definite cabine telefoniche digitali.
Si diffonderanno a partire dal 2024 dal comune di Milano e successivamente in altre 13 città italiane.

Le cabine digitali fanno parte di un progetto presentato da TIM già da diverso tempo: saranno al servizio pubblico dei passanti con uno schermo touch-screen e permetteranno agli utenti di telefonare gratuitamente e ricevere informazioni utili di ogni tipo.
Tra i vari servizi ci sarà la possibilità di visualizzare mappe del territorio, parcheggi, distributori di carburante e molto altro ancora.

This post was published on 11 Novembre 2023 5:30

Salvatore Montagnolo

Nasce il 21 maggio 1996 a Napoli e cresce con la passione per i videogiochi e per tutto ciò che c'è di tecnologico nel mondo. Preme il suo primo tasto "START" all'età di 6 anni con Crash Bandicoot per l'inizio di una grande avventura all'insegna di console, comandi e schermi.

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