La Terra è vicina al punto di non ritorno | Non è allarmismo ma la verità alla faccia dei negazionisti

la fine del mondo

La crisi climatica è diventata una delle maggiori problematiche degli ultimi anni. Per quanto sia una delle piaghe del XXI secolo, al momento è stato fatto gran poco dai governi mondiali per contrastarla attivamente nonostante i disastri ambientali degli ultimi anni (come gli incendi in Australia o nel Sud d’Italia). Le motivazioni che hanno portato a questa grave crisi sono molteplici, ma la causa principale è da attribuire a un aumento repentino delle temperature che stanno sconvolgendo il nostro pianeta: appunto per questo se non si farà qualcosa a breve, saremo letteralmente vicini al punto di non ritorno.

Non si è fatto abbastanza per contrastare la crisi climatica

C’è poco da girarci attorno: per evitare di contrastare la crisi climatica non si è fatto niente o comunque non abbastanza. L’aumento delle temperature e dell’inquinamento sta lentamente portando il nostro pianeta alla morte. Non a caso l’effetto serra ha portato allo scioglimento dei ghiacciai e a un conseguente aumento del livello del mare. Non parliamo poi del numero esorbitante di incendi che hanno hanno colpito molte località nostrane durante la scorsa estate, specie nel Sud d’Italia. Il Nord, invece, è stato sferzato da piogge devastanti, che in molti casi hanno portato ad allagamenti con effetti ancora più devastanti sull’agricoltura (per fare un esempio, in Valpolicella molti viticoltori hanno visto molta della loro uva divenire marcia e per questo inutilizzabile per la realizzazione del vino).

Questi sono solo alcuni dei segnali che la Terra ci sta inviando e che dovrebbe portarci a fare concretamente qualcosa. Ciononostante il nostro governo, come molti altri attorno al globo anche se l’Italia quando si tratta di immobilismo è sempre al primo posto, non ha mai fatto nulla e, anzi, alcuni suoi esponenti hanno negato la sua esistenza. Uno degli esempi più concreti riguarda Andrea Giambruno: precedente conduttore della trasmissione “Diario del giorno”. Costui durante l’estate fece parecchio parlare di sé per uno scivolone riguardante il suddetto argomento.

Infatti in un servizio dedicato al caldo anomalo estivo, il conduttore scialacquò la questione dicendo più o meno quanto segue: “È estate, è normale che ci sia caldo”. A un certo punto una delle inviate, presente in collegamento, chiamata Rossella Grandolfo da Bari ribatté al conduttore dicendo quanto segue:

“Purtroppo va data ragione agli scienziati dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) dell’ONU, che studiano tutto questo e che purtroppo per tutti noi hanno confermato che le ondate di calore rispetto agli anni Ottanta sono aumentate e soprattutto si sono ravvicinate di gran lunga” Rossella Grandolfo (crediti: Il Fatto Quotidiano)

Insomma, una bella doccia fredda – anzi, mi sa calda – per Giambruno, che è l’esempio lampante di come troppe persone quando si approcciano a questa problematica o la neghino o la riducano a semplice ondata di caldo.

Se non facciamo qualcosa, dovremo dare il benvenuto all’estinzione

Se la Terra è in questa condizione pietosa, la responsabilità principale ce l’ha l’essere umano. Anni e anni di sprechi e di noncuranza hanno portato a tutti gli effetti descritti nei paragrafi precedenti. A coadiuvare tutto ciò ci hanno pure pensato gli scienziati, che in un recente report pubblicato sulla rivista scientifica chiamata BioScience, hanno detto che ci stiamo avvicinando lentamente al punto di non ritorno, dove sarà pressoché impossibile invertire le attuali tendenze.

Ma come si è arrivati a una conclusione del genere? Analizzando 35 elementi utilizzati per descrivere i segni vitali della Terra. L’aspetto preoccupante è che 20 di questi hanno raggiunto dei livelli estremi (tra cui abbiamo emissioni e scioglimento dei ghiacciai, per citarne alcuni). Uno degli scienziati che si è occupato del report Christopher Wolf ha detto quanto segue:

“Senza azioni che affrontino alla radice il problema […] siamo sulla buona strada verso il potenziale collasso dei sistemi naturali e socio-economici, oltre a incorrere in un mondo con un caldo insopportabile e carenza di cibo e di acqua dolce” Christopher Wolf – (crediti: BioScience)

Dunque, se non si farà qualcosa per invertire questa tendenza, allora quello che l’uomo si merita è l’estinzione.