Ogni modifica successiva alla prima richiesta avrà un costo fisso.
Il nuovo Decreto Lavoro n. 48/2023 che è entrato in vigore a inizio ottobre, stabilisce che resterà gratuito il servizio di assistenza alla compilazione della prima DSU/ISEE e di quelle successive solo se presenteranno una variazione nel numero dei componenti il nucleo familiare. Ciò significa che il Governo non remunererà più i CAF per il servizio di assistenza alla compilazione della DSU/ISEE, e di conseguenza i CAF si vedono costretti a fari ricadere tali costi sui cittadini.
E siccome i componenti di un nucleo familiare non cambiano tanto spesso, ciò equivale a dire che le famiglie si ritroveranno a pagare questo nuovo obolo con una cera regolarità.
Compilazione ISEE, da oggi a pagamento
A quanto ammonterà questo costo? Per il momento il CAF ha stabilito di imporre al cittadino un costo fisso di €25 per ogni istanza di presentazione di ISEE successiva alla prima. Bisogna riflettere sul paradosso di tale situazione: la presentazione delle dichiarazioni DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) / ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) serve soprattutto alle famiglie meno abbienti per avere accesso a bonus e agevolazioni economiche di vario tipo, ad esempio spese sanitarie. Presupporre che d’ora in poi dovranno pagare una quota fissa per la presentazione di tali istanze è a dir poco paradossale!
Solitamente la maggior parte delle dichiarazioni non presenta problemi e viene accettata al primo colpo, ma può capitare che ci siano errori di compilazione, o che manchi un documento, e in questi casi bisogna presentare una seconda dichiarazione integrativa o sostitutiva della prima, tutte operazioni che da on avanti diverranno a pagamento. Inoltre, al momento esistono differenti tipologie di ISEE a seconda del tipo di prestazione richiesta, giusto per complicare il tutto. Ad agevolare un po’ le famiglie interviene in questo caso il nuovo PORTALE UNICO ISEE, piattaforma online che assiste i cittadini alla compilazione della certificazione.
Male necessario?
Ovviamente l’introduzione di questa nuova “tassa” è stata resa necessaria per ragioni di risparmio statale, che ha sempre meno risorse a diposizione e non può più permettersi di assorbire questi costi, o almeno così ha giudicato il Governo nella stesura della nuova manovra di bilancio. In questo caso è stata la stessa Consulta Nazionale dei CAF ad evidenziare che il finanziamento di 30 milioni di euro per il 2023 previsto all’articolo 32 del Decreto Lavoro non sarebbe stato adeguato a coprire la tali spese.
Qualora non si voglia pagare questo servizio al CAF rimane comunque disponibile l’opzione di auto-compilazione della dichiarazione, che può essere effettuata in autonomia sul sito dell’INPS. Inoltre va ribadito ancor auna volta che ci sono 2 casi in cui il balzello non verrà applicato, ovvero:
- Nella compilazione della prima DSU;
- Nel caso di variazioni nel numero dei membri del nucleo familiare occorsa durante l’anno.
C’è anche da dire che ogni CAF potrà decidere autonomamente la data di inizio del nuovo corso, infatti molti centri di assistenza fiscale hanno già annunciato che inizieranno a far pagare tale servizio solo a partire dal 2024, per venire incontri alle difficoltà delle famiglie, che solitamente si trovano già a spendere più soldi negli ultimi mesi dell’anno.