La tassazione italiana è una delle più alte in Europa e sempre più spesso, capita di voler cercare modi che rientrino nei limiti offerti dall’ordinamento giuridico, per cercare quantomeno di risparmiare qualcosa. Il canone RAI è una delle tasse più discusse sin dalla sua introduzione, visti anche i rialzi avuti negli ultimi anni. C’è dunque un modo legale per evitare di pagarlo? Vediamo i dettagli.
Cos’è il canone RAI?
Il Canone RAI rappresenta per tanti italiani, un motivo di lotta ideologica: in esso molti vedono una costrizione su mezzi di comunicazione, come la televisione, che non vengono sfruttati al massimo da giustificare una spesa simile che va a impattare su un computo spese totali, che finiva col non essere così roseo.
Si è sempre cercato il metodo per aggirare l’ostacolo e, ogni volta, i Governi hanno risposto che il pagamento del Canone RAI è un contributo pensato per tutti gli italiani, per offrire loro un servizio quanto più completo possibile di informazione e divulgazione pubblica. Per ovviare ai furbetti, che ogni anno trovavano scappatoie per evitare di pagarlo, il Canone RAI è stato inserito direttamente nel costo complessivo delle bollette di luce e gas.
Ciò significa che non si tratta di una tassa a parte, che va pagata in maniera separata e a cui si può quindi trovare una scappatoia: si tratta invece, di una voce all’interno di una bolletta che bisogna pagare, per continuare a usufruire delle utenze di luce e gas, risultando quindi impossibile da evitare. Bisogna ricordare però che il canone Rai si comporta esattamente come una vera e propria imposta pubblica.
Ma prima di proseguire, per capire quali siano i metodi che permettono, in maniera totalmente legale, di evitare di pagare il Canone RAI, cerchiamo di capire in cosa consista questa tassa tanto discussa: si tratta di una tassa statale, pagata su un servizio offerto che è quello che permette di fruire, appunto, dei programmi RAI, l’azienda televisiva Nazionale. Sulla TV pubblica infatti, si alternano servizi di informazione, di divulgazione e d’intrattenimento.
A far molto discutere, negli ultimi anni, oltre all’accorpamento dei costi in un’unica bolletta, c’è stata anche la soluzione che riguarda i dispositivi: a dover essere sottoposto al pagamento del Canone infatti, sono non tutti i cittadini italiani indistintamente ma solo coloro che posseggono dei dispositivi adatti alla ricezione del segnale RAI. Se inizialmente, tale dicitura comprendeva soltanto le televisioni, con la diffusione di internet, il significato si è ampliato.
I possessori di smartphone, tablet, computer hanno iniziato a temere di dover pagare una tassa soltanto per il fatto di possedere un dispositivo atto a ricevere le frequenze RAI, tramite l’applicazione online “Rai Play”. Alla luce di quanto detto, sono in tanti a desiderare un metodo che permetta di essere esenti dal pagamento di questi 90 euro annuali divisi in 10 rate.
Chi è esente?
Una cosa che però molti non sanno, è che lo Stato tutela determinate categorie in vari modi, cercando di non pesare sui loro conti in banca poiché rispettano determinati criteri, che determinano l’esenzione da alcuni tipi di tassazione. E infatti, diverse categorie di cittadini italiani, secondo norme statali, hanno la possibilità di essere esentati dal pagamento della tanto odiata imposta sul servizio radiotelevisivo che, dal 2024, dovrebbe passare da 90 a 70 euro annuali, sempre rateizzati e inseriti come voce nella bolletta relativa alle utenze di luce e gas.
Molti di quelli che hanno i requisit per ricevere l’esenzione, molto spesso, non sanno di avere questa possibilità. Sicuramente non si tratta di un’imposta eccessivamente gravosa ma, considerandola nel computo totale delle imposte fisse e variabili che ci si ritrova a pagare annualmente, è comunque un primo passo in ottica di risparmio. Vediamo dunque quali sono le categorie che sono esentate dallo Stato, dal pagamento del tanto discusso Canone RAI.
Iniziamo con una delle categorie più ovvie, quella dei cittadini privi di apparecchi televisivi: chi non possiede in casa nessun dispositivo elettronico in grado di ricevere il segnale non è obbligato al pagamento del canone. Con l’estensione dell’obbligo anche ad altri dispositivi, adatti alla ricezione del segnale RAI, la questione è diventata un po’ più complessa ma è comunque possibile, con la giusta attenzione, accedere a questa esenzione.
Vi sono poi rivenditori autorizzati di apparecchi televisivi: chi possiede un negozio in cui vengono vendute TV e dispositivi simili, è esente dal pagamento così come i cittadini ultrasettantenni che possiedono un reddito inferiore a 8.000 euro e i militari delle forze armate italiane.
Chiudono la rassegna delle categorie di cittadini che possono venir esentati dal pagamento del canone, i militari appartenenti alla NATO in istanza in Italia I diplomatici e i consoli stranieri ma solo per quelli appartenenti ai Paesi che prevedono lo stesso trattamento per i cittadini italiani.