La ripartizione delle spese condominiali sono un argomento molto discusso nei condomini: ecco come dovrebbero essere.
Scegliere di vivere all’interno di un condominio porta numerosi vantaggi, ma anche diverse gatte da pelare che bisogna affrontare nel corso degli anni.
Tra queste problematiche, talvolta un po’ fastidiose, ci sono ad esempio le spese condominiali che sono degli oneri finanziari che ogni inquilino deve pagare quando vive all’interno di un condominio.
Le spese condominiali riguardano tutta una serie di oneri relativi al mantenimento della struttura e al funzionamento corretto delle utenze condivise da tutti i condòmini.
Ad esempio la manutenzione dell’ascensore, la pulizia delle scale e dei pianerottoli, la luce all’interno dell’androne e della scalinata, i lavori strutturali all’edificio e molto altro.
Alcune spese di condominio, per esempio quelle che riguardano l’amministrazione, sono a carico del proprietario dell’immobile mentre per altre spese, come quelle che abbiamo citato in precedenza, possono essere a carico dell’inquilino affittuario.
In questo secondo caso le spese condominiali possono andare ad aggiungersi all’affitto oppure essere pagate a parte all’amministratore.
Spese di condominio: qual è la verità dietro questi pagamenti periodici
Le spese condominiali, pur essendo spesso stipulate prima di firmare il contratto d’affitto, non vengono in molti casi rispettate dagli inquilini e talvolta anche dai proprietari dell’immobile.
Purtroppo questo può causare anche litigi tra i vari condomini del palazzo o addirittura screzi e discussioni tra l’amministratore di condominio e quell’individuo che non vuole pagare le spese condominiali.
Negli anni si è fatta un po’ di confusione da questo punto di vista: innanzitutto in caso le spese condominiali non venissero pagate da un affittuario, allora la responsabilità passa nelle mani del proprietario che dovrà saldare il debito con l’amministratore.
Successivamente dovrà essere il proprietario a richiedere i soldi all’affittuario per quanto riguarda non solo l’affitto, ma anche le spese condominiali.
Se nel caso i pagamenti non venissero fatti ne dall’affittuario ne dal proprietario, allora l’amministratore di condominio ha il diritto di agire di conseguenza.
Ci sono diversi metodi in cui si può agire in caso uno dei condomini non rispettasse le spese condominiali e non sempre si può agire per vie legali.
Cosa succede se non si pagano le spese condominiali
Innanzitutto l’amministratore può avviare una procedura esecutiva e chiedere l’ingiunzione di pagamento verso un Tribunale, dunque agire per vie legali.
In questo caso il proprietario dell’immobile deve effettuare il pagamento entro 40 giorni, altrimenti si può agire mediante esecuzione forzata (come il pignoramento).
Non sono previste more o interessi in caso di pagamento in ritardo.
L’amministratore può agire anche diversamente e se nel caso le spese condominiali non venissero del tutto pagate allora può procedere con la sospensione delle utenze comuni, ad esempio la corrente elettrica all’interno dell’androne o per le scale.
In questo caso però si andrebbe a colpire anche le altre famiglie che hanno regolarmente pagato.
Per questo motivo molte volte, mediante riunioni di condominio e decisioni all’unanimità, si sceglie di fare delle collette per coprire anche le spese non pagate da altre persone che abitano all’interno del condominio.
In questo modo tutti potranno usufruire della manutenzione e delle utenze relative allo stabile.