Il mondo dell’arte è parecchio diversificato: infatti all’interno della storia dell’arte si identificano diversi periodi, che presentano al loro interno determinate caratteristiche a livello compositivo e in ogni caso si tratta di convenzioni umane, al fine di semplificare la suddivisione delle varie epoche artistiche. Tra di esse vi è l’epoca antica, che ha visto come fulcro e picco massimo l’arte greca prima e romana poi. Ebbene in questi giorni si è diffusa una notizia su alcune statue romane danneggiate in Medio Oriente.
Storicamente parlando, se vi ricordate qualcosa dai vostri studi a scuola, Roma riuscì a conquistare da un punto di vista politico e militare la Grecia, facendola diventare una provincia romana della repubblica prima e del principato di Augusto in seguito. Tuttavia i greci furono in grado di conquistare culturalmente i romani e ciò è ravvisabile in diversi aspetti. Primo su tutti vi è la letteratura, in quanto è proprio un greco, o meglio uno schiavo proveniente da quella terra a fondarla: si tratta di Livio Andronico. Prima dell’influenza del mondo ellenico, la letteratura romana era poco sviluppata e soprattutto non veniva ben vista. Inoltre molti generi letterari greci, specie quelli in cui erano rappresentati eroi o semidei, venivano considerati blasfemi dai romani inizialmente perché era inconcepibile che un mortale potesse avvicinarsi agli dei.
In secondo luogo l’influenza maggiore la si vede anche in ambito artistico, soprattutto per quanto concerne la scultura. La produzione romana maggiore di questo mondo sono i busti, che nascono in Grecia e vengono ripresi da questi ultimi e migliorati sensibilmente. Ciò permette di capire un elemento fondamentale dell’arte di Roma: l’eclettismo romano, ovvero l’utilizzo di vari elementi artistici diversi tra di loro, che vengono fusi assieme per creare qualcosa di nuovo. Non a caso si riprendono aspetti provenienti dal mondo greco, ma anche da quello etrusco: a riguardo basti pensare alla tecnica di creazione delle statue in bronzo detta “fusione a cera persa”.
A compiere questo gesto estremo è stato un uomo Americano ebreo di 40 anni, che entrato all’interno del museo di Gerusalemme ha deciso far cadere per terra le statue distruggendole. Così facendo delle statue di 2000 anni sono state, forse, irrimediabilmente compromesse. L’uomo avrebbe compiuto questo gesto in quanto queste statue sono contrarie alla Torah e peccano di idolatria. Nello specifico si è trattato di due busti di Atena e di un’altra divinità pagana. Poco dopo aver compiuto questa devastazione artistica, l’uomo è stato arrestato dalle autorità israeliane.
Sull’argomento si è pure espresso l’avvocato dell’uomo. Costui ha detto che l’uomo sarebbe stato soggetto alla Sindrome di Gerusalemme: ovvero quella condizione psicologica per la quale alcuni credenti ebrei, musulmani e cristiani una volta arrivati nella città sarebbero soggetti a un’instabilità psicologica che li porterebbe a compiere dei gesti sconsiderati (derivati probabilmente dalle alte aspettative nel visitare la città). Sindrome o no, questo è un evento particolarmente brutto per tutto il mondo dell’arte, anche se al momento in Israele vi sono delle problematiche ancora più gravi.
This post was published on 11 Ottobre 2023 6:30
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