L’istruzione italiana è strutturata su vari livelli, che vanno dalla scuola primaria (ovvero le cosiddette elementari) fino ad arrivare alla scuola secondaria di primo grado (medie) e quelle secondarie di secondo grado (le cosiddette superiori). Una volta completato il percorso di istruzione e aver ricevuto il diploma di maturità, si può accedere all’istruzione superiore che permette alle persone di frequentare l’università oppure gli ITS (Istituti Tecnici Superiori). Tuttavia in molti casi è molto costoso frequentare questi istituti, ma pare essere arrivata finalmente una soluzione (più o meno).
Come è ben risaputo il mondo dell’istruzione italiano non sta passando un bel periodo. Infatti si sta assistendo sempre di più a un aumento repentino della dispersione scolastica, con effetti devastanti per il tessuto sociale. I professori di ogni ordine e grado vengono pagati sempre meno e la loro figura non viene più rispettata da studenti né da genitori (non sono poi così rari i casi in cui un professore viene aggredito da una famiglia di un alunno per un brutto voto o una nota). Inoltre le varie scuole superiori stanno affrontando una pesante crisi, con particolare riferimento agli ITT e i CFP pubblici che non vengono adeguatamente finanziati e, ahimè, considerate delle scuole di serie inferiore rispetto ai licei.
Non parliamo poi dell’istruzione superiore: il numero di alunni che si iscrivono a corsi di laura, specie quelli umanistici, diminuisce di anno in anno. Infatti l’Italia è uno dei paesi con il numero più basso di laureati, nonostante possegga una cultura alle spalle di tutto rispetto e una delle più importanti nel vecchio continente. E lo stato che ha fatto? Si è impegnato per cambiare questa situazione pietosa? No, purtroppo, ma non dovrebbe sorprendere visto che le università pubbliche stanno sempre di più andando incontro a una crisi senza precedenti e ciò vale soprattutto per quelle del Sud d’Italia.
Se avete sempre desiderato vedere come si svolge un corso universitario, ma non ne avete mai avuto la possibilità, allora potrebbe essere giunto concretamente il momento per farlo. Infatti da diversi anni alcune delle università più importanti del mondo tra le quali abbiamo l’Università di Urbino, la Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli hanno dato il via al MOOC (Massive Online Open Courses): ovvero dei corsi che possono essere direttamente seguiti in streaming e che sono soprattutto gratuiti. Questi corsi online sono partiti nel 2008 e si sono progressivamente espansi sempre di più, letteralmente a macchia d’olio.
All’interno di questi è possibile seguire lezioni e corsi che trattano gli argomenti più disparati, che vanno dalla letteratura, storia, filosofia fino ad arrivare alle scienze dure (ovvero la chimica, la fisica e così via). In molti casi, se si frequentano tutte le lezioni si ottiene un certificato di frequenza, che attesta la partecipazione e che può per questo essere usato nel proprio CV. Tuttavia fate attenzione: la maggior parte dei corsi seguiti online non ha un valore legale, quindi seguire un corso non offrirà CFU (Crediti Formativi Universitari) né sarà equiparabile all’aver frequentato un corso universitario.
This post was published on 10 Ottobre 2023 17:00
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