Un gruppo di scienziati ha osservato come funziona nel dettaglio la metamorfosi degli insetti e quali implicanze ha sul loro sistema nervoso centrale.
Se consideriamo tutte le specie di animali che vivono nel nostro mondo sappiamo con certezza che gli insetti sono il gruppo più numeroso sulla Terra.
Rappresentano addirittura i 5/6 dell’intero regno animale dato che attualmente ammontano a oltre un milione le specie di insetti scoperti fino a questo momento.
Gli insetti, anche se non piacciono a molte persone, sono in realtà tra gli animali più affascinanti e interessanti che popolano il nostro pianeta e, proprio grazie a loro, scienziati e zoologici riescono a portare a conclusione importanti scoperte.
Oltre a questo sono importantissimi anche per l’equilibrio dell’ecosistema e per la sopravvivenza anche di noi esseri umani.
Gli insetti hanno una serie di peculiarità che tutti conosciamo: sono dotati di sei zampe, possono volare, hanno un esoscheletro robusto e possono effettuare la metamorfosi.
Si tratta di un processo conosciuto da diverso tempo dagli entomologi, ma proprio di recente sono state fatte delle importanti scoperte riguardo al sistema nervoso centrale degli insetti durante questa fase della loro vita.
La metamorfosi, in zoologia, è un processo che subiscono molti animali quando superano la loro fase embrionale e attraversano vari stadi prima di diventare adulti.
Si tratta di una caratteristica che dunque non hanno solo gli insetti, ma anche altri animali come ad esempio gli anfibi.
Il processo che però maggiormente conosciamo tutti è quello del bruco che diventa una farfalla.
Gli insetti che appartengono all’ordine dei lepidotteri, come farfalle e falene, attraversano una metamorfosi in tre stadi: bruco allo stato larvale, crisalide e infine stadio adulto nel quale sviluppano le ali.
I vari stadi non sono solo molto diversi nell’aspetto, ma anche nel comportamento dato che i bruchi pensano principalmente a mangiare mentre le farfalle a svolazzare e riprodursi.
Questo cambiamento improvviso e repentino di comportamento ha portato un team di scienziati a voler capire di più sugli effetti della metamorfosi sul sistema nervoso centrale degli insetti e, di conseguenza, sul loro cervello.
Questo è stato il pensiero alla base del professore James Truman e del suo team dell’Università di Washington per arrivare a una scoperta sensazionale.
Truman e il suo team di entomologi hanno portato degli esperimenti osservando e studiando dei moscerini della frutta (Drosophila) in fase di metamorfosi.
Gli scienziati hanno tracciato decine di neuroni di questi piccoli insetti per vederci più chiaro tra quelli che sono i rapporti tra la metamorfosi e il sistema nervoso centrale degli insetti.
Nel corso del tracciamento dei neuroni, il team ha scoperto che su dieci compartimenti neurali presenti al momento della metamorfosi, soltanto sette vengono passati all’individuo adulto direttamente.
Tra i neuroni che passano all’individuo adulto, inoltre, alcuni muoiono mentre altri vengono rimescolati per svolgere le nuove funzioni dello stadio adulto.
In poche parole del cervello dell’insetto in stadio larvale non rimane pressoché nulla dato che questo, detto in parole povere, si “fonde” e le sue componenti vengono rimescolate per far sì che l’individuo adulto appena fuori dalla crisalide sappia già cosa fare.
This post was published on 3 Ottobre 2023 6:30
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