La lotta contro l’IPTV, il cosiddetto “pezzotto”, si fa sempre più aspra: adesso si rischia anche il carcere se si viene beccati.
Da qualche settimana è ricominciato il campionato di calcio di Serie A e, al di là di quanto successo sui campi da gioco, si è ritornato a parlare anche del discorso pirateria.
Sono ancora tanti, infatti, gli utenti che pur di non pagare l’abbonamento mensile o annuale a DAZN o Sky preferiscono guardare i contenuti sportivi in maniera illegale.
Il “pezzotto“, così come viene chiamato comunemente ormai anche in ambito giornalistico, è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più in tutte le regioni italiane.
Da qualche anno è diventato così diffuso in Italia che le autorità non potevano più far finta di nulla e a partire da quest’anno la lotta alla pirateria si è fatta sempre più aspra.
Se fino a qualche anno fa erano penalmente perseguibili soltanto coloro che rubavano i codici per distribuirli agli utenti, da quest’anno anche gli utenti stessi che usufruiscono di servizi illegali possono passare guai seri.
Oltre alle multe, le autorità hanno fatto sapere che chi ha il pezzotto a casa rischia anche diversi anni di carcere.
L’IPTV è sempre più diffusa: le autorità non stanno più a guardare
Per IPTV s’intende un tipo di trasmissione che permette di usufruire dei canali televisivi su internet attraverso qualsiasi dispositivo smart, ma chiaramente comprende solamente i canali in chiaro.
Ci sono però tante IPTV sulle quali sono programmate liste illegali di canali a pagamento, compresi contenuti provenienti direttamente da piattaforme come DAZN, Netflix, Disney + e Prime Video.
Si tratta chiaramente di un commercio illegale che però negli ultimi anni si è diffuso sempre di più, soprattutto per quanto riguarda il calcio e gli eventi sportivi trasmessi su Sky e DAZN.
Un fenomeno che è cresciuto anche in proporzione all’aumento dei prezzi che proprio DAZN ha annunciato all’inizio di quest’anno e che ha generato non poche polemiche.
Se fino all’anno scorso chi usufruiva del pezzotto dormiva sonni tranquilli, da quest’anno la situazione è totalmente cambiata e deve stare molto attento.
Le autorità hanno intensificato i controlli e le nuove leggi sulla pirateria hanno permesso alla polizia postale di risalire più facilmente alle persone che usufruiscono di questi servizi illegali.
Aumentano le contromisure per il “pezzotto”: sono tutti a rischio
Al giorno d’oggi sono stati registrati circa 10 milioni di utenti con il “pezzotto” in casa e dopo l’arrivo delle nuove regolamentazioni sulla pirateria rischiano tutti allo stesso modo.
Il governo, consapevole di quanto successo in passato e quanto sta succedendo ancora nel corso di quest’anno, ha deciso di adottare nuove contromisure più aspre e pesanti.
Se prima era più difficile risalire alla persona che usufruiva il servizio, da quest’anno invece le autorità hanno la possibilità di risalire in circa 30 minuti al segnale e interromperlo immediatamente.
Inoltre, con le nuove leggi sulla pirateria, vengono coinvolti anche i provider di internet e i gestori telefonici che possono adesso svelare la provenienza del segnale alle autorità.
Anche le pene, come abbiamo detto in precedenza, si sono inasprite ancora di più: gli utenti che usufruiscono del servizio illegale possono ricevere una multa salata che parte da 500€, ma può arrivare anche a diverse migliaia di euro.
Per tutti gli utenti recidivi, inoltre, la pena diventa ancora più dura con diversi anni di reclusione.