All’interno del nostro paese una delle problematiche più gravi riguarda l’appropriazione indebita di soldi dello stato e l’evasione fiscale hanno messo a dura prova le istituzioni e i governi succedutesi nel corso degli anni. Infatti molti italiani sfruttando sotterfugi e scelte poco raccomandabili riescono ad accedere a determinati fondi e sovvenzioni presentando informazioni e dati falsi. A causa di ciò le persone che concretamente ne hanno bisogno, non possono più accedervi e i fondi disponibili diminuiscono sempre di più: in casi estremi si potrebbe anche incorrere all’annullamento di questi fondi, con non pochi problemi. Ebbene è questo il caso di un italiano che ha sfruttato una sovvenzione statale non essendo fisicamente in Italia.
La presenza di truffe di ogni genere e tipo nel nostro paese è un qualcosa di estremamente grave e onnipresente nella vita dei cittadini e delle persone residenti in Italia, sfortunatamente. A riguardo basti pensare all’allarme lanciato diverse settimane fa dalla Polizia Postale, la quale ha messo in guardia molti cittadini dal pericolo di una nuova ondata di phishing con cui estorcere informazioni sensibili di natura soprattutto finanziaria e bancaria (per approfondimenti, come sempre vi rimandiamo al nostro articolo sull’argomento). Ma la sequela di truffe non finiscono qui.
Una delle ultime ha avuto come protagonista le noste PostePay: le carte prepagate e di credito realizzate da Poste Italiane che nel corso degli anni sono divenute molto apprezzate e appunto per questo il bacino d’utenza che le utilizza è cresciuto a ritmi molto elevati. Parallelamente sono divenute sempre più ricorrenti le truffe ai danni di coloro che ne hanno una. Infatti molti clienti hanno registrato dei blocchi della propria carta in maniera del tutto inaspettata. La motivazione principale è da attribuire a presunte transazioni sospette, ma in altri casi si è assisto a tentativi di estorsione dei dati bancari del cliente mediante l’invio di SMS con link a pagine gestite da hacker.
Negli ultimi giorni si è diffuso un caso di cronaca riguardante un italiano che ha percepito per diverso tempo la NASPI (ovvero quell’indennità che viene data a coloro che sono disoccupati involontariamente), nonostante avesse un lavoro anche parecchio buono e soddisfacente. Infatti costui lavorava in Svizzera come impiegato percependo uno stipendio di 3500 franchi svizzeri mensili (pari a circa 3661,49€). Insomma uno stipendio di tutto rispetto, che permette senza ombra di dubbio di vivere una vita più che dignitosa. In totale il truffatore è riuscito a ottenere tramite la NASPI la somma incredibile di 18 mila euro.
Di questa situazione poco cristallina se ne accora la Guardia di Finanza in maniera del tutto casuale. L’uomo aveva la residenza in Italia e poco dopo aver perso il lavoro aveva fatto richiesta per la NASPI: questa era andata a buon fine e riuscì così a riceverla. Tuttavia poco dopo ottenne il lavoro come impiegato in Svizzera e, nonostante ci fosse un contratto regolare di lavoro nel paese elvetico, ottenne comunque tale indennità tra il 2021 e il 2022. Ma come è avvenuta la scoperta e la conseguente condanna? Grazie a un controllo doganale effettuato presso il valico del San Bernardo, dove la Guardia di Finanza ha effettuato un controllo incrociato scoprendo il misfatto. Attualmente il truffatore rischia di essere condannato e accusato di indebita percezione di sussidi, indennità e aiuti di Stato e verrà senza ombra di dubbio obbligato a restituire le somme percepite.
This post was published on 26 Agosto 2023 5:30
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