Le Poste Italiane – fondate nel 1862 – sono cresciute esponenzialmente nel nostro paese, diventando un punto di riferimento per molti italiani per i servizi che esse offrono che vanno dalla spedizione di pacchi e lettere fino ad arrivare anche ai più complessi servizi bancari e di trasferimento di denaro. Appunto per questo Poste Italiane ha fatto della diversificazione dei suoi servizi il suo principale punto di forza, raggiungendo le fette più disparate del popolo italiano: dai più giovani, fino ad arrivare agli anziani. Eppure in questi mesi si è assistito alla rapida ascesa di un problema parecchio fastidioso, riguardante uno dei servizi dell’azienda relativo alla finanza: ovvero il blocco delle PostePay.
Di questa problematica ne avevamo già parlato in un articolo dedicato qualche giorno fa. Infatti parrebbe che molti utenti aventi la carta PostePay Evolution (ovvero quella dotata di IBAN) non potessero più farne uso a causa di improvvisi blocchi. Questa situazione spiacevole è da attribuire alla presenza di attività o transizioni sospette: appunto per questo Poste Italiane – per tutelare il soggetto in questione – procede nella suddetta operazione, che può essere temporanea o definitiva. Fortunatamente è possibile seguire un iter ben preciso, che prevede in particolare il contatto dell’assistenza clienti. Se siete interessati ad approfondire la questione potete visionare l’articolo completo al seguente link.
Ciononostante questa ondata di blocchi improvvisi non accenna a fermarsi. Infatti sembra che vi siano dei nuovi casi, che prevedono l’invio di un SMS a colui che possiede una PostePay, con cui viene comunicato il fermo della carta e che in buona parte dei casi consiste in una vera e propria truffa. Ma come fare? Ci sono delle soluzioni a tutto ciò? Considerando che questa situazione è parecchio problematica, ne parleremo ampiamente all’interno dei paragrafi successivi.
Sfortunatamente molti clienti di Poste Italiane sono incappate in questa tipologia di magagna. Effettivamente si tratta a tutti gli effetti di una truffa, in particolare di un tentativo di phishing: ovvero un metodo con cui estorcere dati sensibili mediante l’invio di e-mail e SMS falsi da parte di note aziende. Se volete approfondire l’argomento, potete trovare il nostro articolo dedicato con l’allarme della Polizia Postale qui di seguito. Solitamente il messaggio che viene recapitato ai malcapitati presenta un testo parecchio sgrammaticato e con una punteggiatura che farebbe accapponare la pelle a Tullio de Mauro.
Dopo il testo è presente un link, dove viene richiesto all’utente di inserire i suoi dati sensibili e bancari: la pagina è ovviamente fittizia ed è gestita direttamente dal truffatore. Addirittura in alcuni casi è anche possibile che vi siano dei virus al suo interno. Appunto per questo è obbligatorio fare molta attenzione, siccome questa truffa sfrutta il fatto che per alcune comunicazioni Poste Italiane sfrutta proprio gli SMS con tanto di link al loro interno.
Ma come fare per contrastare tutto ciò? Innanzitutto è bene diffidare da quelle comunicazioni che vi richiedono l’inserimento di dati, siccome Poste non lo fa tramite messaggio. Successivamente può essere utile raggiungere il sito dell’azienda per denunciare il misfatto e in casi estremi anche recarsi presso un qualsiasi ufficio postale può essere una valida scelta, anche per ricevere direttamente consigli da parte dei dipendenti su come muoversi nel caso in cui si sia caduti nella truffa. Infine considerando che del phishing se ne occupa la Polizia Postale, sarebbe il caso di rivolgersi pure a loro per avere risposte da figure esperte.
This post was published on 25 Agosto 2023 6:30
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