La tecnologia 5G, sin dalla sua nascita e introduzione nella vita di tutti i giorni, ha iniziato a destare non poche preoccupazioni tra alcuni rami della popolazione. Nonostante si tratti di una tecnologia che serve a incrementare la velocità, ridurre la latenza e migliorare la flessibilità dei servizi wireless, a Roma potrebbero esserci dei problemi di altra natura.
In questo periodo, pare che la Capitale d’Italia, Roma, stia affrontando dei problemi legati proprio al 5G. A differenza di quanto si potrebbe pensare però, i problemi non sono di natura tecnologica ma di natura economica. A riprova di ciò, basti vedere che l’autorità che si è interessata della faccenda è l’Autorità Antitrust.
Pare infatti che tali criticità, siano state sollevate nell’ambito del progetto #Roma5G, promosso proprio dal comune dell’Urbe e presentato lo scorso 16 marzo, consistente in un partenariato pubblico privato dedicato alla realizzazione, gestione, conduzione e manutenzione di un’infrastruttura di rete 5G e Wi-Fi con l’obiettivo di favorire la transizione digitale della Capitale.
In particolare, pare che il problema principale riguardi il bando diramato, che dovrebbe portare una società ad aggiudicarsi la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura di rete 5G e di hotspot Wi-Fi. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha reso nota la segnalazione inviata a Roma Capitale in data 31 luglio 2023, tramite il bollettino settimanale numero 29/2023.
Nel bollettino, per quanto riguarda l’ambito della segnalazione e l’ambito consultivo dell’Antitrust, viene presentato il provvedimento AS1901, risalente al 25 luglio 2023 e indirizzato proprio a Roma Capitale. Si fa riferimento al progetto #Roma5G e si chiede al comune di Roma, di attuare delle misure correttive sul progetto e sulle assegnazioni.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom) ha voluto evidenziare, come il problema e le conseguenti perplessità riguardo l’assegnazione del bando, provengano da questioni di rispetto dei termini concorrenziali.
Nella Deliberazione N°86 del 16 marzo 2023, il Comune di Roma espone la proposta di partenariato pubblico privato per la realizzazione del progetto denominato “Roma 5G”, e dagli atti della gara pubblicata il 26 Aprile 2023.
La stipula dovrebbe portare alla realizzazione della sola infrastruttura passiva, che dimostrerà un’effettiva utilità entrando in funzione a piano regime, solo e soltanto se e quando, la stipula dei singoli contratti con gli operatori telefonici di rete mobile andrà in porto. Negli Atti di Gara, tale pattuizione è denominata “Contratti 5G”.
La Gara, che porterà a un’aggiudicazione di ben 25 anni per la concessione esclusiva delle infrastrutture 5G a Roma, con tutto ciò che riguarda la realizzazione e la gestione, prevede un investimento totale di quasi 100 milioni di euro (97,7 per la precisione), di cui ben 20 milioni saranno erogati direttamente dal Comune di Roma sotto forma di contributo pubblico.
Ma proprio in questo passaggio, l’Antitrust ha fiutato che qualcosa poteva non andare come avrebbe dovuto.
L’Agcom ha da subito palesato sia un interesse genuino affinché l’infrastruttura 5G venga realizzata a Roma, in ottica di “un momento essenziale” per la digitalizzazione e l’ammodernamento della Capitale, sia varie preoccupazioni dovute a diverse “criticità” che potrebbe intaccare la limpidezza di un progetto essenziale.
I dubbi sollevati, a detta dell’Autorità Antitrust, non solo mettono a rischio i singoli contratti con gli operatori che dovrebbero realizzare il progetto, ma minano le basi della fattibilità stessa del progetto. Il problema più grande, secondo Agcom, riguarda il fatto che il nuovo progetto non tenga conto delle infrastrutture di rete mobile esistenti e dei progetti pubblici o privati previsti.
L’obiettivo palesato dal progetto #Roma5G, intende creare una rete 5G dal nulla, totalmente nuova, cosa che andrebbe a creare problemi vista la mancata richiesta del possesso dei diritti d’uso delle frequenze ai partecipanti al bando. Serve infatti ricordare, che a Roma sono già presenti infrastrutture di rete 5G realizzate a spese dei singoli operatori.
La preoccupazione più grande dell’Agcom, dunque, sta nel vedere una Deliberazione comunale che andrebbe a creare un ambiente, in cui il proliferare della concorrenza sarebbe praticamente impossibile, vista la scelta della creazione di una rete ex novo e la preclusione, per gli operatori, di sottoporre all’Amministrazioni, varianti del progetto che prevedano il mantenimento delle infrastrutture preesistenti, che altrimenti dovrebbero venire dismesse.
Al netto dei problemi che potrebbero scaturire in fase di bando, riguardanti la scarsa potenza concorrenziale che potrebbe derivarne, la mancata richiesta d’uso delle infrastrutture preesistenti e la costruzione di una rete totalmente nuova che non tiene conto di quelle già esistenti, impedendo agli Operatori di presentare variazioni sul progetto, l’Autorità Antitrust ha invitato Roma Capitale a porre in essere le misure correttive necessarie a ripristinare le corrette dinamiche concorrenziali.
This post was published on 6 Agosto 2023 9:30
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