Nel corso degli ultimi anni pagare le bollette di luce e gas è stata davvero un’impresa, specie per il periodo di crisi sorto a causa della pandemia – che per fortuna si sta ormai concludendo – e con il conflitto russo-ucraino che è stata la motivazione più pesante per cui i prezzi di luce e gas sono aumentati a dismisura. Fortunatamente nell’arco di questi ultimi mesi si sta assistendo a una lenta ma continua stabilizzazione dei prezzi delle suddette fonti di energia e appunto per questo molti fornitori stanno immettendo nuovamente sul mercato dei contratti con tariffa fissa rispetto alla precedente variabile.
Prima di parlare ampiamente se conviene o l’una o l’altra, bisogna spiegare le differenze principali tra le due. Le tariffe variabili (dette anche indicizzate) si basano su un costo della componente energia che differisce ogni mese, sulla base dell’andamento dell’indice a cui questa tariffa è legata che può essere il Prezzo unico nazionale (PUN) per l’energia elettrica e Punto di scambio virtuale (PSV) per il gas. Di conseguenza l’aspetto che contraddistingue maggiormente tale tipologia di tariffa è il fatto che il suo prezzo può variare sistematicamente ogni mese e appunto per questo può o aumentare o diminuire. Pertanto può essere conveniente sottoscriverla solo se il mercato energetico sta vivendo un periodo di ampia stabilità, in quanto in caso contrario può rivelarsi una bella mazzata per il vostro portafoglio.
Successivamente è giunto il tempo di parlare della seconda, ovvero della tariffa a prezzo fisso: queste si caratterizzano per una certa stabilità del prezzo della componente energia in bolletta. Solitamente questo periodo varia da un minimo di 12 mesi fino a un massimo di 36 mesi. Di conseguenza, rispetto alle precedenti che si basano unicamente sull’andamento del mercato, a prescindere dal suo andamento i costi di luce e gas non cambiano. Tuttavia, una volta che il contratto è giunto al termine il fornitore potrebbe o proporre il vecchio prezzo o adottarne uno completamente nuovo rispetto a prima che può essere o più alto o più basso.
Dunque, sintetizzando quanto detto poc’anzi, la tariffa fissa permette di avere il prezzo delle bollette di luce e gas che rimane bloccato per almeno un anno, in questo caso fino a luglio 2024. D’altro canto, se si vuole passare alla tariffa variabile, sarà obbligatorio controllare il costo della componente energia, aggiornato a cadenza mensile. Appunto per questo la prima sembra effettivamente quella più conveniente.
La differenza sostanziale di prezzo tra le due è di 0,17€/kWh per la tariffa fissa, rispetto agli 0,14 euro/kWh per la tariffa variabile. Come si può ben vedere la differenza di prezzo è esigua, ma bisogna considerare che la seconda è pesantemente influenzata dal mercato energetico e di conseguenza non è detto che rimarrà sempre così bassa. Un effettivo punto a sfavore per quella fissa riguarda l’impossibilità di pagare meno, se i prezzi della componente energetica si abbassassero ulteriormente.
Comunque sia la scelta tra le due è personale e dovrebbe essere legata alle vostre disponibilità economiche. Infatti scegliere quella fissa potrebbe essere conveniente proprio perché la bolletta del gas, soprattutto, rimarrebbe stabile visto che i prezzi tendono ad aumentare sensibilmente nel periodo invernale. Allo stesso tempo con la suddetta tariffa si possono già conoscere le spese annuali per le bollette, di conseguenza sarà molto più facile, banalmente, organizzare le proprie spese e investire il proprio denaro in altre attività evitando così di tirare la cinghia.
This post was published on 24 Luglio 2023 5:30
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