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Fuorigioco

WhatsApp di Barbie o “WhatsApp pink”? Evitatelo, quello che accadrà al vostro cellulare è impensabile

WhatsApp è un’applicazione di messaggistica istantanea, che porta con sé una fama tale da essere riconoscibile in tutto il mondo, visto l’enorme traffico d’utenza mensile sulla piattaforma. Attenti però, nonostante si tratti di un’app sicura, i pericoli possono nascondersi in ogni angolo. Il pericolo però, questa volta, ha un colore specifico.

Truffe su WhatsApp

Anche WhatsApp è vittima

WhatsApp è ormai, per molti, uno strumento necessario nella vita di tutti i giorni, grazie alla decina di funzionalità che riesce a integrare e che permettono comunicazioni veloci e gratuite, indipendentemente da chi sia il nostro interlocutore e di dove si trovi.

Nonostante WhatsApp nasca come applicazione dedicata alla messaggistica istantanea, specializzata quindi per i messaggi testuali, il focus si è molto ampliato negli anni, rendendo il servizio utile per praticamente qualunque tipo di comunicazione.

Oltre ai messaggi testuali, troviamo anche messaggi vocali, chiamate vocali, video chiamate, foto, video, documenti. A ciò, si aggiunge la possibilità di creare gruppi con più di 1000 utenti, così da rendere WhatsApp utile non solo per comunicare direttamente con un utente per volta, ma in grado di collegare comunità medio grandi, accomunate da un interesse o da un lavoro.

E proprio perché WhatsApp è ormai tanto diffuso, capita sempre più spesso che ci si trovi ad avere a che fare con persone malintenzionate, hacker dediti alla truffa, che studiano di volta in volta nuovi metodi per cercare di raggirare i malcapitati ignari utenti.

Una delle ultime truffe messe in atto, riguardava l’invio di un codice. Senza che vi fosse alcuna impostazione, per il riconoscimento o per l’accesso all’applicazione, ci sarebbe stato richiesto un codice che, una volta inserito, avrebbe permesso all’hacker di turno di “entrare” nel nostro dispositivo e avere accesso a tutte le chat private. Un vero incubo.

Altra truffa messa in atto di recente, riguardava un concorso a premi. Si riceveva un messaggio, che ci annunciava come il noto marchio Peroni, si facesse promotore di un concorso a premi in cui era possibile vincere un mini frigo. Una volta inseriti i nostri dati bancari però, requisito richiesto per avere accesso al concorso, gli hacker avrebbero potuto tranquillamente prosciugarci il conto corrente.

Ora però, pare che una nuova truffa sia nell’aria. Vediamo di cosa si tratta.

WhatsApp Pink, cos’è e perché bisogna starne alla larga

Diffidate dalle imitazioni

WhatsApp è un’applicazione dall’interfaccia estremamente riconoscibile. Chiunque abbia usato almeno una volta WhatsApp, si renderà conto che il colore predominante all’interno dell’applicazione (nonché colore del logo) sia il verde, un colore che ha sempre aiutato a rendere l’applicazione immediatamente inquadrabile tra tutte le altre.

E se per caso, da un giorno all’altro, il colore associato a WhatsApp fosse un altro? Parliamo del rosa, un colore che è tornato a essere estremamente popolare grazie al film d’imminente uscita “Barbie”. Se lo caliamo però, nel discorso attorno a WhatsApp, la situazione non ci appare rosea come potrebbe sembrare.

Ultimamente sta spopolando WhatsApp Pink, quello che in teoria sembrerebbe un software che permette di cambiare il colore della nostra interfaccia grafica su WhatsApp, rendendola di un particolare rosa, con diverse sfumature e giochi di colore. Un sogno per molti, ma attenzione, perché il sogno potrebbe tramutarsi in incubo.

WhatsApp Pink infatti è un malware. Vediamo dunque come funziona la truffa.

Agli utenti viene fornito un link, utile per scaricare una versione alternativa di WhatsApp, che almeno teoricamente, dovrebbe permettere una maggiore personalizzazione dell’esperienza. Un primo campanello d’allarme, arriva quando ci si rende conto che questa versione alternativa di WhatsApp non è disponibile sugli store ufficiali, ma solo su store alternativi e meno sicuri dei classici AppStore/ PlayStore.

Se procederete all’installazione di questa versione alternativa di WhatsApp, l’applicazione provvederà a sottrarvi dati sensibili e non basterà disinstallarla, perché rimarrà nascosta sul dispositivo, rendendo ostico il processo per individuarla e rimuoverla definitivamente.

Un dettaglio che può farvi capire di trovarvi davanti a un’applicazione fasulla, è il fatto che “WhatsApp” sarà scritto in modo errato. Vi consigliamo quindi, di fare estrema attenzione anche solo al nome delle applicazioni che scaricate.

WhatsApp Pink sarà un pericolo per i dati del vostro dispositivo. Potrà tranquillamente accedere ai vostri contatti, inviando messaggi, anche sui gruppi. Di conseguenza, in pochissimo tempo, nascerà una rete molto intricata di divulgazione dei dati personali sottratti. Questo porterebbe gli utenti a diventare estremamente sensibili ad attacchi informatici di vario tipo.

Non è da escludere che un malware del genere, possa arrivare a controllare il dispositivo a distanza. Se pensate di essere vittime di una truffa, non aspettate a segnalare tutto a Meta, la società che gestisce WhatsApp, segnalando la chat incriminata o il contatto sospetto. WhatsApp mette a disposizione degli utenti, dei canali dedicati per segnalazioni del genere.

This post was published on 18 Luglio 2023 5:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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