Usare energie rinnovabili non farà bene solo al pianeta: da oggi sarà possibile anche lucrare sui nostri impianti e creare una rendita
Nonostante tutto il mondo si stia impegnando nella cosiddetta “svolta green” volta a debellare le forme di energia inquinanti e combattere la crisi energetica, l’Italia si trova attualmente in una situazione critica per quanto riguarda la produzione energetica, in quanto produce solo il 22,5% dell’energia che consuma, ben al di sotto della media europea del 39,5%.
Secondo l’Enea, l’Ente Nazionale per le Energie Alternative, nel nostro Paese sono presenti meno di 25 GW di impianti rinnovabili, ma se si desidera raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, entro il 2030 ne serviranno almeno altri 70 GW, e entro il 2050 saranno necessari addirittura 350 GW.
Per avere un’idea delle dimensioni necessarie, un impianto fotovoltaico in grado di produrre 280 GW coprirebbe i consumi di gas necessari per la produzione di energia elettrica attuale. Inoltre, in termini di superficie, tale quantità di energia equivarrebbe a un’area di 3250 km², ovvero l’1% del territorio nazionale. Di fatto, non abbiamo nemmeno sufficiente spazio per un simile progetto tra centri abitati e aree di interesse paesaggistico o protette.
Appare evidente che l’unica soluzione sia un impegno anche da parte dei privati, aziende e cittadini. Eppure la sfiducia verso forme di energia alternativa è ancora molto forte, nonostante i netti benefici.
A partire dal 2024, verrà interrotto lo Scambio sul Posto, che è il contratto che lega il gestore di servizi energetici ai detentori di impianti fotovoltaici per autoconsumo, sia a uso residenziale che per le piccole e medie imprese (PMI). Questa decisione consentirà di reimmettere nella rete l’eccesso di energia verde prodotta, ottenendo un rimborso dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Molte persone si sono preoccupate del fatto che, con la fine dello Scambio sul Posto, l’installazione di impianti fotovoltaici possa non essere più conveniente. Tuttavia, l’esperto di energie rinnovabili Daniele Ludicone, CEO di Fotovoltaico Semplice, sottolinea che la situazione non è così negativa come potrebbe sembrare.
Al posto dello Scambio sul Posto, il GSE proporrà il Ritiro Dedicato, che, sebbene meno remunerativo rispetto alla soluzione precedente, non influirà sulla convenienza degli impianti stessi, che sono progettati per massimizzare l’efficienza produttiva. Sarà semplicemente necessario un po’ più di tempo per recuperare l’investimento.
Ludicone suggerisce un’alternativa interessante per il surplus energetico, ovvero legarsi alle Certificazioni di Energia Rinnovabile (CER). Attualmente, la reimmissione di energia potrebbe risultare molto vantaggiosa.
Secondo la bozza del decreto Mase, ci saranno incentivi per gli impianti fotovoltaici con una potenza inferiore o pari a 200 kW, con una tariffa fissa di 80€/MWh e una tariffa premio che potrebbe arrivare fino a 120€/MWh, a seconda della posizione geografica, con un aumento di 4€/MWh per le regioni centrali e di 10€/MWh per quelle settentrionali.
La transizione verso un’economia verde del paese dipende dalle comunità energetiche, che potrebbero raggiungere un potenziale di 7 GW entro il 2030. Ludicone consiglia comunque di non aspettare l’entrata in vigore delle CER, ma di installare un impianto fotovoltaico il prima possibile per beneficiare degli attuali vantaggi dello Scambio sul Posto e, eventualmente, aderire alle CER quando il decreto sarà operativo.
Sempre nella bozza del Mase è previsto anche che i privati e le aziende possano rivendere a terzi l’energia prodotta in esubero. Pensiamo di aver installato un impianto fotovoltaico particolarmente potente sul tetto di casa: l’energia prodotta che non serve alla nostra abitazione potrebbe essere distribuita, sotto compenso, al vicinato. Sarebbe un ottimo modo non solo di recuperare l’investimento, ma anche per garantirsi un’ottima rendita.
In Italia è fondamentale adottare una visione legislativa green ampia, simile a quella della Spagna. Le continue modifiche apportate al Superbonus, che attualmente è difficilmente utilizzabile a causa dei requisiti rigidi, scoraggiano le persone dall’abbracciare l’energia verde. Speriamo che i nuovi cambiamenti possano modificare positivamente questa situazione e, soprattutto, cambiare la visione che le persone hanno di questa “svolta green”, per molti solo un’imposizione e non un qualcosa di conveniente.
This post was published on 29 Giugno 2023 5:30
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